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[ftr arresti a Bologna] - Aggiornamenti
by indy BO Wednesday, May. 18, 2005 at 2:09 PM mail:

Post dedicato a raccogliere gli Aggiornamenti sugli arresti di Bologna

Inserisci il tuo contributo alla feature come commento a questo post!

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info su system error
by degrado Wednesday, May. 18, 2005 at 3:25 PM mail:

link sull' occupazione di 24 ore che da problemi all' ordine democratico

http://italy.indymedia.org/news/2005/04/780978.php

http://italy.indymedia.org/news/2005/04/781061.php

http://italy.indymedia.org/news/2005/04/780584.php

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Legge Cossiga
by info Wednesday, May. 18, 2005 at 3:28 PM mail:

Utilizzo della legge Cossiga del 1980 "cospirazione contro l'ordine democratico" come aggravante.

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strange
by zeroinkondotta Wednesday, May. 18, 2005 at 3:29 PM mail:

Stranissimo un arresto per un'occupazione-lampo di cui quasi nessuno si e' accorto (tranne i diretti interessati)..

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270 bis-link
by degrado Wednesday, May. 18, 2005 at 4:06 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/05/792867.php

http://italy.indymedia.org/news/2005/05/790620.php

http://italy.indymedia.org/news/2005/05/792683.php

http://italy.indymedia.org/news/2005/05/792207.php

http://italy.indymedia.org/news/2005/02/727519.php

http://www.inventati.org/reati_associativi/

http://www.noglobal.org/nato/notizie/art270.htm

http://www.kelebekler.com/occ/repress1.htm

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è una strategia
by k Wednesday, May. 18, 2005 at 4:14 PM mail:

Mi sembra sempre più chiaro che dietro questi arresti, dopo la questione dell'autoriduzione al cinema e anche proprio dopo lo sgombero assurdo di
via del guasto 5, ci sia una strategia repressiva contro un movimento, quello bolognese, che è comunque forte e vitale.
Quindi non c'è da meravigliarsi del fatto che sia "stranissimo un arresto per un'occupazione-lampo di cui quasi nessuno si e' accorto (tranne i diretti interessati).."
non mi sembra proprio stranissimo

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si
by . Wednesday, May. 18, 2005 at 4:23 PM mail:

gli unici che si straniscono sono le merde che scrivono qui sopra, e che non perdono occasione per dare le loro "stoccatine" a chi fa le lotte e paga sulla propria pelle...
vitto, carmine e fabiano liberi! subito!

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da radiondadurto
by info Wednesday, May. 18, 2005 at 8:45 PM mail:

ARRESTATI TRE COMPAGNI PER UN'OCCUPAZIONE A BOLOGNA
18 Maggio 2005 - 17.59 Durata: 24 minuti 24 secondi
Il 27 aprile "non c'é stato nessun atto di violenza degli occupanti". Questa la risposta del mondo antagonista bolognese, presente in massa insieme a Rifondazione e i Verdi alla conferenza stampa per parlare dell'arresto di tre militanti del collettivo Passe par tout, di area disobbediente, per le vicende legate ad un’occupazione avvenuta a fine aprile. Nel comunicato si legge anche che l’accusa di eversione, che ha portato all'emissione degli ordini di custodia cautelare invece di misure meno lesive della libertà personale, é "spropositata e senza prove", frutto di una "scelta politica" della magistratura che si sente "avallata" dalla Giunta Cofferati e dal suo appellarsi al rispetto della legalità. I provvedimenti utilizzano poi le leggi emergenziali (leggi 'Cossiga') che non portavano ad arresti dal 1980. Venerdì o sabato ci sarà l'interrogatorio di garanzia davanti al gip, e il legale ha intenzione di chiedere la revoca della misura (motivata dall'ag con il pericolo di reiterazione del reato) o la sua sostituzione con una meno "afflittiva" della libertà personale, dato che gli arrestati sono incensurati. Ne parliamo ai nostri microfoni con Domenico, esponente del Teatro polivalente occupato (centro sociale bolognese), e Luigi Marinelli delle Rdb di Bologna.
Scarica il Servizio di 8,79 MB

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aggiornamento appuntamenti
by mina Thursday, May. 19, 2005 at 1:39 AM mail:

giovedì ore 9 presidio davanti alla procura piazza trento trieste
giovedì ore 21 proiezione film passepartout parchetto san donato
sabato ore 15.30 corteo, concentramento piazza XX settembre


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chiavi di lettura: gli attori
by everard Thursday, May. 19, 2005 at 1:35 PM mail:

- cofferati:
la svolta destrorsa, proibizionista, paraleghista

- ds contro la sinistra radicale istituzionale :
in particolare rif.com, valerio monteventi e c. a bologna
rivalsa per puglia niki vendola (anche venezia)
affermare chi comanda a bologna

- magistrati:
protagonismo e servilismo:
(a roma e' vitello, qui giovagnoli e di nicola)

- digos:
odiano prendere le pizze e sono vendicativi

- min.interni/governo:
contro i movimenti
piccola strategia della tensione
pareggiare i rinvii a giudizio di bolzaneto

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Bus da Pescara
by compagni liberi Thursday, May. 19, 2005 at 2:03 PM mail:

Per chi fosse intenzionato a partire Sabato 21 per Bologna da Pescara può fare riferimento a me, a questi numeri:

085/66788
339/4953453

Data l'emergenza e i tempi stretti vi chiedo uno sforzo da tutti i territori nel coinvolgere più compagni possibile.

FABIANO VITTORIO E CARMINE LIBERI!
IL MOVIMENTO NON SI ARRESTA!

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Adesione Ceash! - M.A.O. - CopyRiot Project
by info Friday, May. 20, 2005 at 12:12 AM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/05/794445.php

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Adesione alla manifestazione
by Autorganizzazione Sociale dentro e fuori l'Un Friday, May. 20, 2005 at 12:14 AM mail:

Le lotte non si arrestano!

Esprimiamo tutta la nostra solidarieta' ai compagni di Passepartout
arrestati per l'occupazione di via del guasto e tutta la nostra rabbia per l'ennesimo atto di repressione e intimidazione. Carmine, Vittorio e
Fabiano hanno liberato uno spazio, la questura di Bologna e
l'amministrazione comunale hanno risposto prima con uno sgombero violento
e poi con arresti e denunce allucinanti, che ben si inseriscono nel gravissimo clima instaurato in città da chi non volendo e sapendo dare risposte politiche riduce tutto in termini di ordine pubblico. Crediamo che l'unica risposta alla repressione debba passare attraverso il rilancio delle lotte, della riappropriazione, della resistenza sociale quotidiana.

contro la repressione, per la liberazione immediata dei compagni

MANIFESTAZIONE
sabato 21 maggio ore 15,30
Piazza XX Settembre

Autorganizzazione sociale dentro e fuori l'università

Aula Occupata "Francesco Lorusso", Via Zamboni 38
Rete Universitaria
c38 - Collettivo Autorganizzato di Lettere e Filosofia
Collettivo Soggettivita Precarie Autorganizzate (Scienze Politiche)
Collettivo Storia Orientale

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Elenco adesioni al 19/5 (le prime 57)
by zzzzz Friday, May. 20, 2005 at 12:43 AM mail:

Adesioni alla manifestazione di sabato 21

Bologna: Vag61
Livello 57
XM24
TPO
Scalo Migranti
Rete Reddito e Diritti
PRC
Fed. dei Verdi
RDB
Cobas
Collettivo Sharashad
Habit/azione Coll.Case occupate Bolognina
Laboratorio del Precariato Metropolitano Crash Occupato
Movimento Autorganizzato Occupanti
CopyRiOt ProjEct
Aula Occupata "Francesco Lorusso", Via Zamboni 38
Rete Universitaria
c38 Collettivo Autorganizzato di Lettere e Filosofia
Collettivo Soggettivita Precarie Autorganizzate (Scienze Politiche)
Collettivo Storia Orientale
Padova: CS Pedro
Copyriot cafè
cso Pedro
associazione razzismo stop
ADLInvisibil
Milano: Cantiere
A_Zion.lab
Coord.Collettivi Studenteschi Milano e provincia
Global Project
ACTION
casaLOCA
case occupate di via Catania Sesto SG
Collettivo Rossomagenta
Lab AQ16 Reggio Emilia
LAB Paz Rimini
Collettivo BorgoRosso Piacenza
cso rivolta Venezia
laboratorio morion Venezia
La Chimica Verona
Capannone sociale Vicenza
Libera/zona Vicenza
Forum Libertà di Movimento
Rete per il reddito Sociale e i Diritti
Action Roma
Astra Roma
ESC Roma
Ultras Ancona
Comunità Resistenti Marche
Palestra Antirazzista Assata Shakur Ancona
Csoa Terra di Nessuno Genova
Giovani Comunisti Abruzzo
Giovani Comunisti Basilicata
PRC Fed.di Imola
Giovani Comunisti Imola
Comitato Promotore “Campagna 270”
Ya Basta, Italia
Segreteria RdB CUB Nazionale

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Appello per una democrazia reale - prime 138 firme agg.23/05
by zzzzz Friday, May. 20, 2005 at 12:46 AM mail:

APPELLO PER UNA DEMOCRAZIA REALE

Da alcuni anni il mondo è attraversato da movimenti sociali e politici tra loro differenti per linguaggi, biografie politiche, tipologie di intervento.

Essi sono un’occasione straordinaria di rinascita culturale e politica per permettere un cambiamento reale in direzione della democrazia e della giustizia sociale.

Anche a Bologna così come a Genova, a Davos, a Roma, a Londra e Parigi, i movimenti hanno camminato e denunciato con forza le politiche neoliberiste e vessatorie decise nei vertici dei grandi della terra e, nonostante tutto, continuano a credere che le cose vadano cambiate.
In questa città, in questo territorio, troppo spesso sopito all’interno delle forme storiche della sinistra, abbiamo creduto che nuove forme della politica, della condivisione e della partecipazione fossero possibili e perseguibili.

Le pratiche sociali di lotta alla precarietà, di richiesta di reddito, le campagne in difesa dell’ambiente e della qualità della vita, le inziative in favore della libertà dei saperi, di messa in discussione del copyright, gli spazi sociali autogestiti e il sindacalismo di base diffuso ci sembrano una ricchezza ed un’opportunità per progettare dal basso, in forma radicale ed innovativa, l’abitare ed il vivere nelle nostre città.

Vogliamo ribadire che cittadinanza non significa sudditanza, che partecipazione non è plebiscitarismo, che la disobbedienza civile è il sale della democrazia e che la legalità costituita se non è giustizia reale diventa solo una morsa per stritolare le libertà personali e il dissenso.

Non vorremmo che le azzardate costruzioni repressive delle Magistrature inquirenti, volte a carcerizzare gli attivisti dei movimenti precari, così come è avvenuto a Bologna nei confronti dei tre ragazzi arrestati per aver promosso iniziative pubbliche preparatorie alla giornata europea del precariato, fossero la risposta all’incapacità del mondo politico di assolvere alle speranze che questi movimenti hanno invece saputo coagulare.

Vorremmo che il protagonismo sociale non fosse colpito da iniziative giudiziarie il cui esito, costruito con forzate ipotesi eversive, sfocia nella messa alla sbarra degli attivisti dei movimenti.

Vorremmo, infine, che le nostre città aprissero tutti gli infiniti spazi di progettazione, sperimentazione, liberazione di cui sentiamo sempre più bisogno e che ci sembrano sempre più distanti.

Un bel segnale sarebbe la liberazione immediata senza se e senza ma di Vittorio, Carmine e Fabiano.

Hanno aderito:

Stefano Benni, scrittore
Guido Piccoli, scrittore
Raffaele Salinari, docente Università di Urbino
Franco Piperno, professore universitario Assessore al Comune di Cosenza
Sandro Mezzadra, ricercatore scienze politiche università di Bologna
Maurizio Bergamaschi, ricercatore scienze politiche università di Bologna
Maurizio Ricciardi, ricercatore scienze politiche università di Bologna
Angel Luis Lara Rodriguez, ricercatore Università di Madrid e Parigi 10
Radio for Paece – Bologna
Derive e Approdi Editrice – Roma
On. Paolo Cento, Coordinatore Politico Verdi – Esecutivo Nazionale
Daniela Guerra, consigliera regionale dei Verdi Emilia Romagna
Carmelo Adagio, Federazione dei Verdi di Bologna
On. Titti De Simone, Rifondazione Comunista
Valerio Monteventi, consigliere comunale PRC - Bologna
Associazione Gruppo Elettrogeno Teatro – Bologna
Compagnia Caterina Sagna – Venezia
Associazione MK – Roma
Associazione Atash - Bologna
Sandro Pìu e Gruppo Scandellara
Associazion Zimmer Frei
Teatrino Clandestino
Sen. Sauro Turroni, senatore dei Verdi
Roberto Panzacchi, consigliere comunale dei Verdi – Bologna
Serafino D’Onofrio, consigliere comunale Società Civile Il Cantiere - Bologna
Redazione Carta

Franco Berardi "Bifo", scrittore e docente
Tano D'Amico, fotografo
Gianfranco Bettin, vice presidente nazionale dei Verdi
PRC Rimini
Luciano Ummarino Consigliere delegato al Bilancio Partecipativo Municipio Roma XI
Andrea Trentini, Unimondo e redazione ATTIVARSI
Alberto Masala, poeta
Marco Altavilla, critico e curatore d'arte
Sandro Chignola, Professore associato di Filosofia politica - Università di Padova
Federico Sicurella - Segreteria dell'Associazione GruppoYoda
Giuseppe Ferricelli - LIA ANFFAS SLAI COBAS
Associazione Intorno al Cerchio
Marco Mangiarotti, operatore teatrale
Gianna Danielis - Festival del Teatro Indipendente - Pordenone
Filippo Di Prima, attore
Maria Vittoria Nervi - Teatro Niccolini
Nicoletta Scrivo e Bobo Nigrone - Onda Teatro
Massimiliano Palmese e Diego Longobardi - The Aries Teatro
Serafino Iorli, attore
Michele Citoni, giornalista
Michele Di Stefano - coreografo
Laura Di Salvo - coreografa
Roberto Buonamici

Daniele Barbieri Giornalista
Tiziana Dal Pra Associazione Trama di Terra - Imola
Valter Attiliani PRC - Assessore al Lavoro di Imola
Radiofujico - Bologna
Enrico Deaglio, direttore di Diario
Ida Dominijanni, giornalista
Paolo Vernaglione, critico cinematografico
On. Mauro Bulgarelli, deputato dei Verdi
Paola Donelli, capogruppo in consiglio e presidente comunale dei Verdi - Reggio Emilia
Chiara Barbieri, esecutivo comunale dei Verdi - Reggio Emilia
Stefano Molteni, esecutivo comunale dei Verdi - Reggio Emilia
Federica Guggia, esecutivo comunale dei Verdi - Reggio Emilia
Pinuccia Montanari, Assessore all'Ambiente al Comune di Reggio Emilia
Alberto Ferrigno consigliere comunale PRC - Reggio Emilia
Federico Montanari, docente precario di semiotica, Università di Bologna
Giovani Comunisti di Bologna
Marina Prosperi- avvocata- Giuristi Democratici
Domenico Maracino (Dodi) portavoce Lista Reno per il rilancio dello stato sociale
Claudio Troisi consigliere circoscrizionale Lista Reno per il rilancio dello stato sociale
Castagnari Mirko consigliere PRC di Castel San Pietro Terme
Bruno Bocci capogruppo consigliare e segretario di PRC a Castel San Pietro Terme
Nadia Castagnari PRC - Assessore all'Ambiente di Castel San Pietro Terme
Patrizia Cantoni capogruppo consigliare PRC a Imola
Marco Poggi capogruppo consigliare e segretario PRC a Castel Guelfo
Antonella Caranese PRC - Assessore alle Opere Pubbliche di Dozza
Stefano Tomba responsabile Verdi di Castel San Pietro Terme
Ass. Prom. Soc. La Poderosa

Antonio Placido -Coordinatore Sinistra DS Area Salvi
Giacomo Schettini -Segretario Regionale PRC Basilicata-
Angela Lombardi-Segretaria Provinciale di Potenza- PRC
Rocco Rivelli- Segretario Provinciale MT- PRC
Ivana Vita -Coordinatrice Giovani Comuniste/i Potenza
Raffaele Amato-Coordinatore Giovani Comuniste/i Matera
Emilia Simonetti -Consigliera Regionale PRC
Rosa Rivelli -Assessore Provincia MT
Michele Iacovera -Assessore Provinciale PZ
Giuseppe Scelzo - Consigliere Provinciale PZ-PRC
Vincenzo D'Ambrosio-Consigliere Provinciale MT -PRC
Roberto Mancino -Assessore Comune di Potenza
Marcello Travaglini -Consigliere Comunale Potenza
Antonio Califano- Rivista Decanter
Gianni Brienza -Presidente ARCI Basilicata
Ulderico Pesce - Attore
Anna Maria Palermo
Emanuele De Nicola - RSU Fiom SATA
Dino Miniscalchi - Rsu Fiom SATA
Pina Imprenda - Rsu Fiom SATA
Renato Golia - Pollino Labor
Gianni Palumbo
Pino Mele
Radioattiva- Redazione Lucana
Nunzio Festa - Presidente Arci Pomarico
Gervasio Ungolo- Assessore Comune Palazzo San Gervasio
Pelosofolk- Gruppo musicale
Terragnora- Gruppo musicale
Antonio Paradiso- Capogruppo PRC Comune Irsina
Associazione Culturale Pecora nera


Gruppo Teatrale ZTL, Rimini
Associazione Il Ponte
Gianna Lonuzzo
Giovanni Bollini
Karin Andersen
Carlo Branzaglia
Valerio Guizzardi, Associazione Papillon-Rebibbia - Bologna
Claudio Testa
Alessandro Pandolfi, Professore di Storia delle Dottrine Politiche - Università di Urbino
Sonia Cincinelli - operatrice teatrale
Moni Ovadia, regista, scrittore e attore
Carlo A. Silenzi Biblioteca di scienze della natura, Prato
Nadia D'Arco PRC Ozzano Emilia
Massimiliano Biscuso - operatore teatrale
Gabriele Argazzi e Barbara Bonora - Associazione Culturale L'aquila Signorina / Terzadecade di Molinella (Bo)
Danilo Danisi, grafico
Marco Ficarra, grafico
Marco Odorici capogruppo PRC - Casalecchio di Reno
Marina Pagliuzza, cittadina
Marisa Conti, cittadina
Roberto Pagliuzza, cittadina
Fabio bianchini Pepegna,
Carlo Loiodice: cane sciolto in attesa di guinzaglio e museruola
Stefania Mazzone professore associato di storia del pensiero politico, Università di Catania
Teo Ciavatti
Andrea Trentini, Gruppo Azione Non Violenta
Riccardo Bonavita, saggista

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9 Comunicati di solidarieta'
by zzzzz Friday, May. 20, 2005 at 1:21 AM mail:

9 COMUNICATI:

Laboratorio AQ16 Reggio Emilia

Associazione Culturale Papillon-Rebibbia Onlus
Per la sede di Bologna, Valerio Guizzardi

Giorgio Cremaschi segretario nazionale Fiom-Cgil
Sergio Bellavita segretario regionale Fiom-Cgil ER

per la Lista Reno per il rilancio dello stato sociale
il portavoce Domenico Maracino ( Dodi )

Daniela Santroni Segreteria Nazionale Prc Consigliere regionale Abruzzo Maurizio Acerbo Segretario Regionale Prc Abruzzo
Betti Mura Assessore Regionale Abruzzo Sergio Bellucci
Segretario Fedreazione Prc Avezzano Marco Fars Segretario Provinciale Prc Pescara Giulio Petrilli Segretario Provinciale Prc Aquila
Donatello D’Arcangelo Segretario Provinciale Prc Chieti Daniele Licheri Coordinatore Regionale GC Abruzzo Roberto Nardone
Coordinatore Provinciale GC Chieti

COMUNITA’ RESISTENTI DELLE MARCHE

Forum Libertà di Movimento
Rete per il reddito Sociale e i Diritti

XM24, Bologna

p.CUB Nazionale - Pierpaolo Leonardi

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La carcerizzazione di Vittorio, Fabiano e Carmine non è altro che l'ennesimo tentativo di delegittimare il diritto di resistenza così come tutte le pratiche di azione che hanno costituito e costituiscono patrimonio comune di esperienza e di lotta di migliaia di persone in questo paese e nel mondo e di delegare in un angolo gli spazi di agibilità politica del movimento dei precari e delle precarie. Non parliamo soltanto della legittima resistenza ad uno sgombero ma
della resistenza alla guerra globale permanente ed alle articolate declinazioni che porta con sé. Lottare contro la guerra significa assumerne la sua completa articolazione e le azioni mirano a colpirne i nodi di produzione sociale.
Infatti l'occupazione temporanea di System_Error rientra nelle pratiche di boicottaggio al copyright e quindi un cammino verso la liberazione dei saperi.

Queste mobilitazioni fanno parte di un progetto che ci vede impegnati
quotidianamente nella costruzione di una nuova società, aperta, multi-culturale e senza frontiere. Mobilitazioni che hanno portato all’Euromayday del 1° maggio, quando migliaia di precari hanno attraversato 20 metropoli in tutta Europa festeggiando la seconda parade di liberazione del precariato globale, europeo, e migrante.
Quello che è stato criminalizzato non è stato solo il gesto ma il contenuto politico ed è il diritto di resistenza ad essere sotto processo. Non parliamo naturalmente soltanto dei nostri tre compagni, ma delle migliaia di condanne e procedimenti penali a carico di attivisti del movimento che rientrano nella logica del controllo sociale e nell'estremizzazione della legalità, legalità vista purtroppo solo come tutela degli interessi neoliberisti. Queste pratiche fanno parte di una sperimentazione politica che nel caso particolare dei nostri tre compagni arrestati avviene a Bologna con una giunta di centro sinistra ed in una regione di centro sinistra .
Nella regione Emilia Romagna esistono 2 CPT , 1 carcere privato per
tossicodipendenti, il tentativo fallito di trasformare l'aeroporto di Rimini in uno scalo militare per i marines (con conseguente denuncia a carico degli attivisti che hanno partecipato alla mobilitazione) la precarizzazione coatta ed estesa del mercato del lavoro e la crescente carenza di politiche sociali.
Questo è la dimostrazione di come sarebbe l'Italia con un governo di centro sinistra.

Chiediamo la liberazione immediata di Vittorio, Carmine e Fabiano!
Saremo a Bologna sabato, con tante e tanti da Reggio Emilia
perchè il diritto di resistenza non venga delegittimato!

perchè gli spazi di agibilità politica non vengano costretti in angoli!

Laboratorio AQ16 Reggio Emilia

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Libertà subito per Vittorio, Fabiano e Carmine

Come logica conseguenza dell'applicazione delle politiche neoliberiste assistiamo ormai da anni ad un vero e proprio processo di carcerizzazione di ampie fasce dell'esclusione sociale.
Vale a dire di un'area di popolazione sempre più vasta composta da chi, espulso dal mercato del lavoro, non ha più un reddito; da chi ce l'ha ma è intermittente in base alla propria precarietà (leggi "flessibilità"); dai soggetti più deboli come gli immigrati e i tossicodipendenti. In sostanza, da chi si arrangia come può per poter sopravvivere.
Su questa area sociale si abbattono le politiche penali come unica risposta ai suoi bisogni e alla sua richiesta pressante dei diritti di cittadinanza come casa, reddito, servizi.
All'interno di questa area sociale vi è un'altra numerosa componente
costituta da soggetti che agiscono sul piano politico, ossia si organizzano collettivamente praticando forme di lotta che non da oggi sono criminalizzate.
Ogni richiesta sociale e di cambiamento, avanzata in forma collettiva, viene percepita come un problema di ordine pubblico.
Verso questa componente, ossia il Movimento nelle sue diverse articolazioni, è in atto, soprattutto in questi ultimi tempi su tutto il territorio nazionale, un'offensiva della Magistratura che applica sempre più spesso imputazioni con "finalità di sovversione dell'ordine economico e democratico". Come dire che chi occupa una casa perché è per strada è un pericoloso sovversivo, o chi si autoriduce la spesa perché non ha reddito è un eversore. Da qui la definizione di "reati sociali".
Le denunce non si contano più, gli arresti sono sempre più frequenti. E' di tutta evidenza, a questo punto, che all'interno di una richiesta di amnistia e indulto generalizzati, PER TUTTI I DETENUTI, debbano essere compresi anche questi reati, anche questi soggetti sociali e politici.
La lotta deve essere comune. La parola d'ordine deve essere: AMNISTIA E INDULTO GENERALIZZATI PER TUTTI, NESSUNO ESCLUSO.

Associazione Culturale Papillon-Rebibbia Onlus
Per la sede di Bologna, Valerio Guizzardi

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COMUNICATO STAMPA

Esprimiamo solidarietà ai compagni arrestati a Bologna. Riteniamo che la repressione delle lotte sociali che colpisce anche l'Emilia Romagna dimostri la necessità di mantenere con fermezza l'obbiettivo di contrapporre alle logiche antidemocratiche delle politiche neoliberiste, la rivendicazione dei bisogni sociali insoddisfatti.
L'assemblea regionale dei delegati e delle delegate della Cgil che terremo alla Camera del Lavoro di Bologna sabato 21 maggio alle ore 09.30, oltre a discutere dei temi di fondo che la fase pone al congresso della Cgil assume, alla luce di quanto accaduto, i caratteri di una discussione generale sugli spazi di socialità e democrazia nel nostro paese.


Giorgio Cremaschi segretario nazionale Fiom-Cgil
Sergio Bellavita segretario regionale Fiom-Cgil ER

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Contro la cattura dei compagni saremo presenti alla manifestazione di sabato.
La maschera riformista mostra il suo vero volto democratico, con le destre banchetta e invoca lo stato.
Conniventi sono anche coloro che li sostengono e gli fanno da stampella per il posto a sedere nei gangli di potere.
per la Lista Reno per il rilancio dello stato sociale
il portavoce Domenico Maracino ( Dodi ) per contatti 3332850522

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Comunicato Stampa

In merito allo sgombero ed all’arresto di tre
compagni avvenuta questa mattina a Bologna, a quali
sono state notificate tre ordinanze di custodia
cautelare con l’aggravante di eversione dell’ordine
democratico”, in seguito all’occupazione di un locale
dell’ateneo in via Guasto, nel cuore della zona
universitaria.

Il partito della Rifondazione Comunista esprime tutta
la sua soliderietà ai compagni arrestati, tra i quali
Fabiano Di Berardino ( di S.Vito) compagno del
movimento abruzzese.
Siamo sconcertati dal clima repressivo utilizzato nei
confronti dei compagni del movimento, nonostante a
Bologna governi una giunta di centrosinistra. Da
Genova passando per Potenza fino ad arrivare ad oggi a
Bologna, in Italia si continua ad intimidire,
reprimere e punire arbitrariamente le voci di dissenso
in modo pretestuoso fino ad arrivare all’aberrazione
di contestare l’aggravante di eversione dell’ordine
democratico. I compagni arrestati sono uno studente,
un ricercatore universitario ed un disoccupato; è
evidente che le parti più deboli ed esposte della
società nonchè le più libere e creative devono essere
messe a tacere. Come sempre la giustizia è uguale per
tutti !!!

Si invitano tutte/i le/i compagne/i del movimento
abruzzese, del mondo dell’associazionismo e del
partito della rifondazione comunista a partecipare
alla manifestazione che si terrà sabato 21 maggio a
Bologna per chiedere l’immediata scarcerazione dei
nostri compagni.


Daniela Santroni
Segreteria Nazionale Prc
Consigliere regionale Abruzzo
Maurizio Acerbo
Segretario Regionale Prc Abruzzo
Betti Mura
Assessore Regionale Abruzzo
Sergio Bellucci
Segretario Fedreazione Prc Avezzano
Marco Fars
Segretario Provinciale Prc Pescara
Giulio Petrilli
Segretario Provinciale Prc Aquila
Donatello D’Arcangelo
Segretario Provinciale Prc Chieti
Daniele Licheri
Coordinatore Regionale GC Abruzzo
Roberto Nardone
Coordinatore Provinciale GC Chieti

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VITTORIO, CARMINE E FABIANO LIBERI SUBITO!

L’arresto dei nostri fratelli Vittorio, Fabiano e Carmine non è semplicemente un abuso, un’anomala ed assurda sproporzione o il risultato della solerte azione di qualche magistrato in carriera.

E’ molto di più, è la guerra globale che invade la nostra quotidianità e ridefinisce, giorno dopo giorno, con brutalità e senza mezzi termini, i dispositivi preposti al controllo ed all’abbattimento dei conflitti sociali, sempre più diffusi e sempre più ricchi di una legittimità che nasce e cresce fuori dagli ordinamenti costituiti.

E’ dentro la progressiva ridefinizione del diritto come “legge marziale”, come mero strumento di consolidamento e riaffermazione del potere, collocato fuori da ogni dialettica novecentesca, che è possibile trasformare l’occupazione di uno spazio universitario in un “atto di eversione dell’ordine democratico”, la critica al totalitarismo del copyright in una condizione di reclusione.

La legge marziale della guerra globale e permanente demolisce giorno dopo giorno gli stessi diritti relativi all’ “habeas corpus”, cioè quell’insieme di diritti e garanzie che nel cosiddetto “stato di diritto” dovrebbero tutelare ogni individuo a fronte di provvedimenti limitativi della sua libertà personale: ripristino della tortura, cpt, annullamento del diritto di asilo, obbligo di firma, reclusioni a pioggia danno il segno chiaro di quale sia il principio di “legalità” su cui si fonda l’ordinamento imperiale.

Questa legalità, che nega alla radice il fondamento di ogni libertà, non può appartenere nè a noi nè a chiunque voglia vivere da essere umano. E’ per questo che scegliamo di resistere e rivendichiamo il diritto a resistere, dove resistenza non è “resistenzialismo”, ma difesa di ciò che costruiamo e vogliamo costruire, affermazione e difesa di nuovi spazi di democrazia reale, progetto di trasformazione e difesa di ciò che trasformiamo, processo bio-politico radicalmente contrapposto alla bio-politica del potere.

Le notizie sempre più frequenti di nostri fratelli e sorelle incarcerati, sequestrati, processati o pestati ci rattristano ma non ci fanno paura. Sono molte le relazioni sociali ed è grande il radicamento che abbiamo sedimentato in tanti anni di battaglia alla luce del sole dalla parte dei diritti, della democrazia e della giustizia sociale: ogni velleità liquidazionista delle nostre esperienze è votata al fallimento e destinata a conseguire il risultato opposto.

Ogni differenza che attraversa le moltitudini in lotta è una risorsa in più sul terreno unitario della difesa dei corpi e delle libertà di ognuno dei nostri fratelli e di ognuna delle nostre sorelle.

VITTORIO, CARMINE E FABIANO LIBERI SUBITO!
Ci vediamo sabato 21 maggio alla manifestazione.


COMUNITA’ RESISTENTI DELLE MARCHE

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COMUNICATO STAMPA

Arrestati a Bologna per aver occupato uno spazio dell'Università per due giorni:
l'accusa è eversione dell'ordine democratico
Per il Forum 'Libertà di movimento' assistiamo ad un impazzimento della giustizia

I tre arresti e le imputazioni gravissime formulate a carico di più di venti attivisti del movimento bolognese per iniziative realizzate in preparazione della grande manifestazione del primo maggio di quest'anno a Milano costituiscono un nuovo attacco alla libertà di espressione democratica e all'agibilità dei movimenti sociali. E' inaccettabile che l'occupazione, peraltro temporanea, di uno spazio dell'Università e la diffusione gratuita di libri fotocopiati
diventi strumento per giustificare imputazioni che si riferiscono all'eversione dello stato democratico.
E' preoccupante inoltre registrare come uno stesso pubblico ministero possa nell'arco di poche settimane tornare a formulare lo stesso tipo di imputazione che già aveva utilizzato a carico di un gruppo di attivisti reo, a suo dire, di aver organizzato un'iniziativa di autoriduzione del biglietto di un cinema nello scorso mese di ottobre sempre a Bologna.
La sproporzione delle imputazioni, con l'aggravante della sottrazione della libertà personale, e l'accanimento con il quale si vogliono colpire attivisti e movimenti impegnati a difendere ed affermare diritti sociali negati, come quello all'istruzione e alla formazione, alla casa, alla cultura per tutti, al reddito, sono il segno di una sorta di impazzimento del sistema giudiziario al quale occorre porre rapidamente un freno, se non si vogliono mettere a repentaglio le norme elementari di convivenza civile e di riconoscimento del conflitto sociale sui quali si regge una moderna società democratica.

Roma lì 18 maggio 2005

Forum Libertà di Movimento
Rete per il reddito Sociale e i Diritti

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VITTORIO FABIANO CARMINE LIBERI!
Accusati per aver preso parte all’occupazione il 26 aprile di System_Error in via del Guasto, evocando “l’eversione dell’ordine democratico”, è scattato l’ordine di arresto di Vittorio, Carmine e Fabiano, firmato da Paolo Giovagnoli, lo stesso P.M. che nei mesi scorsi aveva istruito la pratica contro un’associazione sovversiva denominata “San Precario” in seguito all’autoriduzione al cinema Capitol.

Nel chiedere l’immediata liberazione di Vittorio, Fabiano e Carmine, ci poniamo poche e semplici domande. Qual è lo spazio di agibilità politica per chi non intende la democrazia come un ordine immutabile, ma come spazio mobile di innovazione abitato da molti soggetti? A quale idea di città allude l’ordine di arresto di Vittorio, Fabiano e Carmine? La legalità di cui ossessivamente si parla che relazione intrattiene con le lotte nel territorio? Come si può essere tanto ciechi di fronte alla legalità, quando esistono leggi come la Bossi-Fini che producono in continuazione esistenze illegali e clandestine? Se Bologna è diventata il laboratorio del futuro governo di centro-sinistra, come tanti giustamente affermano, la stessa città può diventare il luogo di sperimentazione dell’opposizione sociale che sarà necessario dispiegare nei prossimi mesi?
Poche e semplici domande che non ammettono facili scorciatoie. Molti nostri discorsi attuali, pur ragionevolmente fondati su singole stridenti contraddizioni sociali, non arrivano a cogliere la drammaticità del presente, non riescono a produrre separazioni di campo.
Porre di nuovo, testardamente, la necessità di uno spazio pubblico di movimento è la scommessa che ci troviamo di fronte.

VITTORIO FABIANO CARMINE LIBERI!
XM24, Bologna

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COMUNICATO STAMPA

Solidarietà agli attivisti del movimento bolognese arrestati e accusati di "eversione dell'ordine democratico".

Ennesimo attacco alle lotte per i diritti sociali, clima di intimidazione e criminalizzazione inaccettabile in un paese democratico.

Bologna è diventata un laboratorio della repressione dei movimenti?


Esprimiamo la nostra solidarietà ai tre attivisti del movimento di Bologna arrestati questa mattina per aver occupato alla fine di aprile uno spazio dell'Università per due giorni e con l'incredibile accusa di eversione dell'ordine democratico. Insieme a loro una ventina di precari e studenti imputati degli stessi reati.

Per la Procura bolognese l'occupazione temporanea di uno spazio all'università, in preparazione della Mayday di Milano, e la diffusione gratuita di libri fotocopiati rappresentano un grave atto eversivo.

L'arresto e l'accusa di eversione sono fatti gravissimi che dimostrano un grado allarmante di pericolo per le libertà politiche e civili nel nostro paese dove si contano già 8.000 procedimenti penali in corso contro lavoratori, precari, disoccupati colpevoli di reclamare i propri diritti tramite azioni di lotta assolutamente pacifiche e legittime.

Nel giro di due mesi è la seconda volta che a Bologna il movimento contro la precarietà e per il reddito viene messo sotto accusa per eversione (la volta scorsa 29 indagati per una autoriduzione al cinema).

E' chiaro che l'iniziativa della magistratura bolognese non è indifferente alle prese di posizione del sindaco Cofferati, che si sta ergendo a rappresentante nazionale di una politica della "legalità e sicurezza" che vede nei movimenti e nelle lotte, non l'emergere di istanze sociali e la richiesta di diritti, ma un pericolo da isolare, criminalizzare e reprimere.

Forte ed immediata deve essere la risposta delle realtà che sono da tempo impegnate nelle lotte per il reddito, contro la precarietà e il carovita, e di tutte le forze politiche e sociali, di tutti i cittadini sinceramente democratici.

Per questo aderiamo convinti alla manifestazione nazionale di sabato prossimo e Bologna.

Roma lì 18 maggio 2005
p. CUB Nazionale
Pierpaolo Leonardi
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contribuendo
by rk Friday, May. 20, 2005 at 4:06 AM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/05/794518.php

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aldo
by aldo Friday, May. 20, 2005 at 4:13 AM mail:

uomini DELLO STATO, NON VE LO CHIEDO IN GINOCCHIO: LIBERATELI, SEMPLICEMENTE, E SENZA CONDIZIONI...
aldo

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Rassegna stampa 20/5
by zzzzz Friday, May. 20, 2005 at 10:30 AM mail:

GLI ARRESTI DEGLI OCCUPANTI
No global in silenzio dal gip I pm ora valutano l'accusa di associazione sovversiva Restano in carcere i 3 disobbedienti che si sono avvalsi della facolta' di non rispondere al giudice Per il corteo di domani chiesti 150 poliziotti in piu'. Potenziata la vigilanza per il sindaco
CARLO GULOTTA
I 'FRATELLI in galera' non parlano col giudice. Almeno per ora. I tre attivisti del collettivo Passepartout arrestati dalla Digos per l 'occupazione in via del Guasto, con l'aggravante dell'eversione dell 'ordine democratico, ieri hanno fatto scena muta davanti al gip Andrea Montagni, che ha deciso di tenerli ancora alla Dozza. I loro avvocati hanno gia' fatto ricorso al tribunale del Riesame. In Procura e' stata una mattinata di tensione: palazzo blindato da polizia e carabinieri in vista dell'udienza e un breve ma concitato faccia a faccia con un gruppo di Disobbedienti, venuto a reclamare la liberazione di Vittorio Sergi, Fabiano Di Berardino e Carmine Guaragna con striscioni e slogan. Qualche spintone, nulla di piu'. Ma la Procura non si ferma sulla galassia no global e sulle occupazioni: i magistrati ora vogliono verificare se in citta' sia attiva un'associazione sovversiva, un gruppo che agisce col preciso intento di sovvertire l'ordine democratico. E' solo un'ipotesi di lavoro. Nessuna inchiesta, per ora. Ma in Procura si lavora per capire se ci sono le condizioni per aprire un fascicolo vero e proprio, con un'ipotesi di reato. Molte occupazioni di alloggi - e i danneggiamenti di altre strutture - verranno riesaminate con questa chiave di lettura. Mano ferma della Giustizia, insomma, mentre c'e' fibrillazione in Questura per la manifestazione nazionale di domani che fara' convergere su Bologna alcune migliaia di militanti di Rifondazione, dei centri sociali di tutto il nord Italia e del Lazio, Verdi e una parte della cosiddetta 'ala antagonista'. Manifestazione con molte incognite, segnata dalle proteste contro Cofferati. In queste ore la vigilanza sul sindaco e' stata potenziata: stessa scorta, ma piu' attenzione agli spostamenti e sulla sua abitazione. L'itinerario del corteo ieri a mezzogiorno e' stato presentato in Questura dai Disobbedienti: concentramento alle 15 in piazza XX Settembre, poi la manifestazione sfilera' per via Indipendenza, Rizzoli, Piazza Re Enzo, piazza Maggiore e piazza Nettuno. Ricerca della visibilita' e un 'obiettivo' simbolico: palazzo D'Accursio. Solo stamattina le forze dell 'ordine faranno il punto sulla sicurezza e nel vertice operativo si decidera' anche se creare una 'zona rossa' attorno al palazzo comunale e di quale spessore. Di certo c'e' che ieri da piazza Galileo e' partita la richiesta formale al Viminale per mettere in strada 150 uomini del Reparto Mobile, ai quali si aggiungera' qualche altro centinaio di unita' fra carabinieri e sezione questura. Secondo i responsabili delle forze dell'ordine, il numero dei manifestanti potrebbe essere di circa 5mila persone, ma Luca Casarini, leader dei Disobbedienti del nord-est, sostiene di riuscire a portare a Bologna dal Veneto 'un intero treno occupato'. Rifondazione, in citta' , smorza i toni. 'Non sara' un corteo contro Cofferati - annuncia il neo segretario Tiziano Loreti - E non ci saranno incidenti'.
L'ASSEMBLEA Il leader dei Disobbedienti: "Arresti, colpa della campagna di Cofferati" Casarini torna in pista al Tpo "Prc e Verdi escano dalla giunta" In 500 alla riunione di mercoledi' sera "E' finita l'epoca dei se e dei ma"
AMELIA ESPOSITO
Non si vedevano tutte assieme, sotto lo stesso tetto a discutere degli stessi temi, dal 2000, dai tempi delle affollatissime riunioni del No-Ocse. Cinquecento persone, esponenti delle tante anime dell 'antagonismo cittadino ma anche della politica istituzionale, Verdi, Rifondazione e Comunisti italiani, si sono ritrovate, mercoledi' sera, al Tpo di viale Lenin richiamate da una questione emergenziale: l'arresto dei tre attivisti del collettivo Passepartout. Ma hanno finito col dibattere intorno a un'altra questione, a loro avviso non meno emergenziale: le politiche dell'amministrazione comunale. Una lunga serie di attacchi al sindaco, ritenuto 'complice' della linea dura della Procura. Richieste a Verdi e Rc di uscire dalla giunta. Come quella avanzata dal leader dei disobbedienti Luca Casarini, presente in assemblea: 'Cio' che e' accaduto e' frutto di una vera e propria campagna orchestrata da Cofferati contro i movimenti. Non ci son piu' ragioni per sostenere una simile coalizione'. Prove tecniche di ricompattamento del movimento bolognese alla luce di un nuovo comune denominatore: l'anticofferatismo. L'appuntamento al Tpo e' alle 21. Ci sono gli attivisti del collettivo Passepartout, i disobbedienti, quelli di Ya Basta e di Crash, gli studenti della Rete universitaria e gli stranieri del coordinamento migranti. Solo per citarne alcuni. Dopo un aggiornamento sulla situazione dei ragazzi in carcere e il punto sulla manifestazione di sabato, prendono la parola il disobbediente Gianmarco Di Pieri, il 'verde' esponente del Tpo Carlo Bottos e Valerio Monteventi. I loro interventi, aprono la strada a quello che si rivelera' essere il vero collante tra i presenti: il dissenso verso le politiche della giunta. 'Cio' che accade in questa citta' , come l'ordinanza sulla birra, sfiora la paranoia', attacca Alberta, dipendente comunale. 'Dobbiamo mobilitarci, rischiamo di essere messi in un angolo, dobbiamo ritrovare una sponda sociale comune', dice Monteventi. Carlo Bottos si chiede 'cosa ci facciano ancora i Verdi in giunta'. 'Siamo sotto attacco, ma non intendiamo tirarci indietro: nessuno ci spaventa ne' ci fa fare passi indietro', promette Carlo Lari, Rc, ribadendo la volonta' di non uscire dalla giunta. Ma la maggior parte della gente in sala guarda gia' oltre. Applaudono a chi chiede che l 'Altra sinistra abbandoni il Palazzo. I disobbedienti concludono l 'assemblea affermando che 'i movimenti hanno ormai ritirato ai partiti la delega di stare con Cofferati'. 'E finita l'epoca dei se e dei ma - attacca Casarini - abbiamo visto chi e' Cofferati, non ci sono piu' giustificazioni per sostenerlo'

Benni, Piperno, Cento e gli altri "In difesa delle lotte sociali" l'appello
LUIGI SPEZIA
Un appello degli intellettuali. 'Per la democrazia reale' e contro gli arresti dei tre no global seguita all'occupazione di via del Guasto e alla resistenza alla Digos. Ci sono anche le firme di Stefano Benni e di Franco Piperno, ex leader di Potere Operaio. 'In questa citta' , in questo territorio - si legge nell'appello - troppo spesso sopito all'interno delle forme storiche della sinistra, abbiamo creduto che nuove forme della politica, della condivisione e della partecipazione fossero possibili e perseguibili. Le pratiche sociali di lotta alla precarieta' , di richiesta di reddito, le campagne in difesa dell'ambiente e della qualita' della vita, le iniziative in favore della liberta' dei saperi, di messa in discussione del copyright, gli spazi sociali autogestiti e il sindacalismo di base diffuso ci sembrano una ricchezza ed un'opportunita' per progettare dal basso'. Tra le altre adesioni, molte quelle di docenti e ricercatori universitari e quelle dei parlamentari Paolo Cento e Sauro Turroni dei Verdi e di Titti De Simone di Rifondazione Comunista.
LE POLEMICHE IL PALAZZO L'assessore Zamboni: "Non bisogna mischiare i problemi della citta' con questa incredibile vicenda"
LO SGOMBERO L'AUT AUT LA SFIDA
Il Cinese tace aspettando il corteo Bertinotti solidale con gli arrestati L'imbarazzo di Zamboni: "Che volete, questa e' la nostra natura..."
ANDREA CHIARINI
Quando Sergio Cofferati disse in conferenza stampa qualcosa di sinistra, la frase fu 'rispetto della legge'. A sinistra ci fu che inorridi'. Era il 10 maggio e il braccio di ferro col Prc era appena cominciato. 'Meno male che ha sollevato il tema in quel momento' commentavano ieri i collaboratori piu' stretti del sindaco dopo aver letto i titoli dei giornali. Quasi fosse un sollievo aver preso le distanze per tempo dall 'ondata no global che s'annuncia per domani nelle vie della citta' , dopo gli arresti dei tre ragazzi del collettivo Passepartout. Il sindaco non parla, forse lo fara' oggi. A palazzo ostentano tutti tranquillita' . Dice poco anche il segretario nazionale del Prc Fausto Bertinotti che, avvicinato a un convegno nella capitale, su Cofferati non aggiunge altro, 'ha gia' parlato il mio partito', ma attacca la Procura sugli arresti: 'E' una cosa inaudita, ricorrono all'associazione a delinquere, ma vogliono colpire il diritto di opinione. Chi impedisce uno sgombero e' come se facesse un picchetto davanti a una fabbrica, dovremmo rivendicare la stessa legittimita' . Le lotte sono uno strumento poderoso per modificare il diritto'. Cosi' l'affermazione in apparenza innocua di Cofferati, 'la legge va rispettata', e' divenuta la leva per fare esplodere le contraddizioni dentro la maggioranza e dentro il Prc. Il sindaco sembra volere proprio questo, l'ha scritto nella lettera al capogruppo Roberto Sconciaforni nella quale si chiedeva una condanna delle occupazioni abusive. Un modo esplicito per costringere Rifondazione a scegliere da che parte stare. Anche per questo, soprattutto per questo, quello di domani sara' un corteo 'contro Cofferati', con i centri sociali sul piede di guerra e col Prc che contesta la giunta in cui e' presente con l'assessore Maurizio Zamboni. Dipinto in questi giorni come la "colomba" del Prc, 'che volete questa e' la nostra natura...', Zamboni e' nella situazione di chi siede in giunta il martedi' per poi contestare l'amministrazione (e se stesso) in piazza quattro giorni dopo. Ieri l'assessore ha scritto una nota in cui definisce 'fatto di gravita' estrema' l'arresto dei tre no global, chiede una risposta 'forte e intelligente' con la manifestazione di sabato, ma invita a non mischiare 'in un indistinto calderone questioni fra loro molto diverse', perche' 'i problemi del governo della citta' non hanno nulla a che fare con questa incredibile vicenda'. Il "Cinese" comunque non torna indietro anche se, interpellato mentre andava a pranzo, non ha voluto commentare. Il punto fermo resta la legalita' . Non si tratta solo della svolta decisionista del primo cittadino, dopo il rodaggio di dieci mesi e non poco malcontento in citta' . E non e' questione di accattivarsi la stima di un'area piu' moderata o addirittura piu' a destra, dove non mancano giudizi tra il positivo e il sorpreso (c'e' persino la guazzalochiana Elisabetta Brunelli di Confedilizia che esprime solidarieta' a sindaco e Procura). Legalita' , dice chi parla con Cofferati, 'e' tema che il centrosinistra non puo' lasciare al Polo'. E' la linea da cui non si puo' piu' arretrare, 'basta guardare l'avanzata della Lega in Emilia, segnali preoccupanti da non sottovalutare'. Percio' in Comune sono pronti alla resa dei conti con i Disobbedienti e con chi nel Prc li appoggia, nella speranza che domani fili tutto liscio e che il chiarimento con "l'alleato di lotta e di governo" avvenga in un clima piu' sereno. 'Perche' se dovesse accadere qualcosa, che farebbe Rifondazione?, che posizione prenderebbe?' e' la domanda che circola, nella consapevolezza che i destini della coalizione passano anche da Roma e che il problema di Rifondazione dev'essere affrontato sul piano nazionale, prima del voto per le politiche. In questa battaglia tutta "legge e ordine" i Ds si schierano con Cofferati e non andranno al corteo: 'Sara' una manifestazione contro il sindaco che chiede rispetto della legge'. La Cgil e' divisa. La Camera del lavoro decidera' oggi che fare. La Fiom invece sfilera' coi no global. Loreti, segretario di Rifondazione: "Il corteo, un'occasione per riflettere anche per il sindaco" "I pm criminalizzano il movimento Cofferati di fatto apre loro la strada"
IL PERSONAGGIO "Restiamo in giunta anche se c'e' conflitto"
Loreti, il rifondarolo "Sara' un corteo pacifico"
LUCIANO NIGRO 'Vogliono far fuori il movimento. E se alle domande e ai bisogni della gente si risponde con legalita' o illegalita' si apre una strada sulla quale si buttano i Pm'. Non abbassa il tiro da palazzo d'Accursio Tiziano Loreti, segretario del Prc bolognese da pochi giorni subito nell 'occhio del ciclone. 'E' come cominciare il giro d'Italia - osserva - dalle cime piu' dure delle Dolomiti'. Mentre Bertinotti, Zamboni, persino Monteventi cercano di delimitare il significato della manifestazione a una protesta contro la repressione e in solidarieta' dei tre arrestati, Loreti rilancia la sua tesi. Il braccio di ferro sulla legalita' , per lui 'ha aperto la strada ai magistrati'. Come i Disobbedienti che accusano Cofferati di aver creato il clima per la repressione. Loreti pero' scommette che 'sabato non ci saranno incidenti: sara' una grande e pacifica manifestazione contro gli arresti e aiutera' Cofferati'. Rifondazione contro Rifondazione, Loreti? In piazza contro la politica legalitaria di Cofferati, dunque contro la giunta e contro il suo assessore? 'Non e' cosi', c'e' un tentativo di criminalizzare il movimento. Gli arresti di Carmine, Fabiano e Vittorio con quell'imputazione di eversione e' gravissimo. C'e' un tentativo di far fuori il movimento'. Far fuori, segretario? 'E' evidente. A Roma, come nel caso del Sud Ribelle: in pochi anni siamo a 20-25000 denunce'. E non esagera mai il movimento? Qui si parla di due vecchiette spintonate, di poliziotti malmenati. 'In ogni caso l'imputazione di eversione, e il ricorso alla legge Cossiga per ragazzi di 23 anni e' eccessivo. E se alle domande e ai bisogni della gente si risponde con legalita' o illegalita' si apre una strada sulla quale si butta il Pm'. Stessa tesi dei Disobbedienti: Cofferati crea il clima, la Procura colpisce. 'Oggettivamente e' successo'. Appunto, scendete in piazza contro la politica della giunta e ci state dentro? 'Quando abbiamo fatto questa scelta, dicemmo che il governo non e' un fine. E' una condizione per realizzare un cambiamento in citta' . Zamboni e' uno dei migliori assessori e noi stiamo dentro anche se c'e' conflitto, anche se la strada e' difficile e tortuosa'. Molto tortuosa, Loreti. Il Sindaco vi chiede chiarezza su legalita' e occupazioni e voi... '...noi diciamo che e' indecente lasciare vuote centinaia di case pubbliche e migliaia private e l'occupazione puo' essere uno strumento per segnalare un disagio'. Se il Sindaco fa cose gravi, perche' starci insieme? Era meglio Guazzaloca? 'Questo non e' vero, e' eccessivo. Non lo penso. L'idea di citta' di Guazzaloca era molto peggio: sull'accoglienza, sul rapporto tra migranti e criminalita' . Non c'e' confronto. Ma c'e' una citta' da ricostruire e con piu' capacita' di ascolto credo si possa andare avanti'. Ci saranno scontri sabato alla manifestazione? 'No. Non succedera' niente'. E se ci scappasse un gruppo di provocatori? 'Il movimento ha dato prova di grande disciplina. Non cadra' in trappole ed evitera' la repressione violenta'. Lei stesso ha evocato gli anni Settanta e la repressione. 'Gia' . Che cosa produsse quella devastazione se non l'incapacita' della sinistra istituzionale di recepire le domande di cambiamento del movimento studentesco?' Lei c'era nel '77? 'Avevo 22 anni, ero amico di Francesco Lorusso, stavo in Lotta Continua'. E se sabato succede casino? 'Sono sicuro che non accadra' . Saremo in grado di impedire ogni provocazione e di intervenire. Al Bsf c'erano 400 persone, ho sentito discorsi seri, non barricaderi. Nessuno ci ha chiesto di uscire dalla giunta. Credono che sia utile un nostro ruolo interno'. Si aspetta molta gente? 'Si'. Penso che sara' una grande manifestazione, pacifica e gioiosa, soprattutto se i media eviteranno toni apocalittici'. Una grande manifestazione con Cofferati nel mirino. 'Non credo. Sara' un'occasione di riflessione che aiutera' anche il sindaco'. Pensa di aiutarlo dicendo che gli arresti sono colpa sua? 'Non ho detto che e' colpa sua. Ma che oggettivamente la disputa sulla legalita' ha aperto la strada ai Pm. Ci sono mille problemi aperti in citta' , la crescente precarieta' del lavoro, la questione della casa, l 'emarginazione sociale...' Se si rompe la giunta crede di dare una mano a Bertinottti, Prodi e all 'Unione di centrosinistra? 'Sono un ottimista. Troveremo la via del rilancio. Ma se ci sara' rottura sara' nel merito dei problemi, sull'immigrazione, la scuola, le politiche sociali. Non certo su una discussione tutta ideologica sulla legalita' che nessuno capirebbe. In questo Bologna e' specchio del paese. Lo stesso problema di contenuti esiste anche a Roma. Siamo tutti per cacciare Berlusconi, come qui eravamo contro Guazzaloca. Ma per stare insieme un progetto condiviso'.

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Solidarieta' da del Critical Wine e Food/Terra e libertà Coordinamento per la sovranità al
by zzzzz Friday, May. 20, 2005 at 10:32 AM mail:

VITTORIO FABIANO CARMINE LIBERI SUBITO

Eccoli di nuovo.
Eccoli di nuovo, quelli che brandiscono il codice penale come una clava.
Eccoli di nuovo, i nostalgici dei "bei tempi andati", quelli della
"finalità di eversione dell'ordine democratico". I nostalgici delle manette
strette ai polsi, dei cancelli sbattuti forte, dell'odore rancido del
minestrone e dell'acre sudore di corpi rinchiusi nelle celle. Eccoli di
nuovo. Le facce di sempre, trasudano buon senso comune, la cravatta ben
portata, il corpo imbolsito dalle troppe ore d'ufficio e dal realismo della
governance. Eccoli di nuovo, con la "legalità che va ripristinata", una
birra prima delle nove e poi via tutti a letto, anche le stelle della notte
hanno un prezzo nei dehors cittadini. Eccoli di nuovo, forti con i deboli,
deboli con i forti, e una famiglia rumena per mostrare i muscoli è così
semplice da trovare lungo il Reno, dalle parti di viale Togliatti. Più in
là, ai piedi del ponte, il mercato delle braccia con i suoi caporali si
ravviva alla luce del giorno. Eccoli di nuovo, con un posto letto a
trecento euro al mese, più le spese s'intende, i libri sempre più cari e
anche un film costa quanto un'ora di lavoro, per i più fortunati. Eccoli di
nuovo, quelli che non bisogna disturbare il manovratore e la democrazia
partecipativa è una cosa per bambini, buona tutt'al più per una campagna
elettorale. Eccoli, sono quelli di sempre, con la loro città normalizzata e
i bisogni, i desideri spinti nell'angolo dell'emarginazione, da controllare
manu militare con l'ultimo modello di telecamera. Ma altri sono i sogni che
vivono in una città.
Uno di questi, uno dei tanti, si materializzerà sabato e domenica
nell'incontro all'ex mercato24 tra produttori, piccole aziende agricole e
consumatori, tutti noi. Sarà una festa. Brinderemo a Luigi Veronelli, che
alla terra è tornato. Brinderemo a Skafo la cui voce ci ha lasciato.
Brinderemo a Vittorio, Fabiano, Carmine, perché la loro libertà è la nostra
libertà.
Il 20, 21 e 22 maggio all'XM24.

Coordinamento per la sovranità alimentare
Le compagne e i compagni del Critical Wine e Food/Terra e libertà

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solidarieta' e adesione - A la calle
by zzzzz Friday, May. 20, 2005 at 10:35 AM mail:

Inviamo nuovamente comunicato su arresti dando l' adesione al corteo di sabato

Ass.ne ! A la calle ! - per i diritti globali - Rn

Arresti a Bologna - Comunicato ass.ne !AlaCalle!

Le misure cautelari adottate oggi nei confronti dei tre compagni di Bologna sono l' ennesimo atto di repressione che va ad aggiungersi alle migliaia di procedimenti penali in corso nei confronti di chi, in questi ultimi anni, ha
fatto delle lotte per i diritti la propria pratica quotidiana.
La risposta e' come sempre odiosa perche' va a colpire pesantemente donne e uomini, la loro generosità, la loro disponibilità, la nostra consapevolezza che i destini ed i diritti sono nelle nostre mani.
Ancora una volta saremo costretti a sottolineare come la nostra "legalità" e altro da quella degli apparati polizieschi, dei magistrati in cerca di notorietà con teoremi demenziali e dei sindaci presuntuosi e con un concetto tutto loro della democrazia e della partecipazione ( E si parla per eufemismi).
Dovremo comunque porre ancora l' urgenza di una soluzione politica e giuridica di una fase e delle sue lotte, difendendole dai codici penali e dai loro brillanti interpreti.

Un abbraccio forte a tutt*.



Ass.ne ! A la calle ! - per i diritti globali

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Solidarieta' La Chimica Verona
by zzzzz Friday, May. 20, 2005 at 10:42 AM mail:

Vittorio Carmine Fabiano liberi subito

Ciò che è successo a Bologna non può e non deve essere considerato come un' "eccezionale" deriva repressiva della strategia giudiziaria italiana.
Rappresenta piuttosto una conferma di un ragionamento complesso volto a teorizzare e concretizzare forme nuove nell'offensiva contro l'antagonismo sociale, soprattutto se e quando capace di uscire dal ghetto e creare "detonazioni" in ambiti fondamentali del nostro agire quotidiano: la casa, il lavoro, la scuola, l'università, il consumo, il carovita...
Offensiva che passa da folli e gravissime sperimentazioni come quella messa in atto a Bologna.
E' necessario resistere; è necessario rivendicare e rilanciare le azioni oggetto dell'offensiva.

Liberi Vittorio, Carmine, Fabiano.

Liberi subito.

csoa lachimica - Verona

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Solidarieta' Giovani Comunisti
by zzzzz Friday, May. 20, 2005 at 12:36 PM mail:

COMUNICATO STAMPA

ARRESTI BOLOGNA – MARINGIO’ (PRC - Giovani Comunisti): LIBERTA’ PER VITTORIO
CARMINE E FABIANO, GRANDE MOBILITAZIONE NELLA CITTA’

Dichiarazioni di Francesco Maringiò - coordinatore Giovani Comunisti di Bologna e membro del coordinamento nazionale GC

“Chiediamo che Vittorio, Carmine e Fabiano vengano liberati subito. L’averli arrestati con l’aggravante di “finalità eversive” è un deja vu che ci riporta indietro di anni”. A dirlo è Francesco Maringiò, coordinatore dei giovani Comunisti di Bologna e membro del coordinamento nazionale GC che aggiunge: “Ancora una volta la repressione delle lotte sociali, delle lotte per la casa, per gli spazi e contro la precarietà, è la risposta dei poteri forti ai problemi e ai bisogni di lavoratori, studenti e masse popolari”.

“Saremo al fianco dei movimenti di lotta e nelle mobilitazioni dei prossimi giorni a partire dalla manifestazione di sabato prossimo per chiedere che le
lotte non vengano processate”.

I Giovani Comunisti saranno presenti con un loro spezzone dietro uno striscione che esprime solidarietà ai tre arrestati. Al corteo sarà presente anche Michele De Palma, coordinatore nazionale dei Giovani Comunisti.

“Facciamo appello alla più ampia partecipazione e mobilitazione –aggiunge ancora Maringiò- per continuare a costruire un percorso che è già vivo, dalle lotte studentesche, alle lotte dei migranti a quelle per il diritto alla casa, c’è bisogno di una risposta forte da parte di tutta la città”. E conclude: “Atti repressivi, compagni arrestati, sgomberi, lavoro nero, disoccupazione e precarietà: per i giovani comunisti è questa la vera "illegalità".

L’addetto stampa

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Solidarieta' bulk_fuori_controllo
by zzzzz Friday, May. 20, 2005 at 12:53 PM mail:

Solidarietà attiva ai compagni arrestati vittime ancora una volta di sporche manovre politiche indirizzate ad intimidire chi lotta.
LIBERI TUTTI!!!!
dep-bulk-senza_corrente

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articolo Liberazione
by zzzzz Friday, May. 20, 2005 at 12:53 PM mail:

Contro l'iniziativa ritenuta illegale sono state rispolverate le leggi speciali di Cossiga. Rifondazione: accuse spropositate, decisione gravissima.

Nella Bologna di Cofferati un pm, dato in quota alla Quercia, rispolvera i famigerati decreti Cossiga, leggi specialissime, per regolare i conti con i movimenti sociali che disturbano il manovratore. Ieri mattina erano le sette quando digos e agenti hanno bussato alla porta di tre case occupate nel quartiere S. Donato mostrando i mandati di perquisizione e di fermo a tre studenti, il ventisettenne genovese Vittorio Sergi, Fabiano Di Bernardino, 23 anni da Pescara e il trentaduenne Carmine Guaragna di Potenza. Dopo un po' se li portano in Questura con la scusa di dover loro notificare l'avvenuta perquisizione e il sequestro di materiali sulla May-day. Poi scatta l'arresto per invasione di edificio e danneggiamento con l'aggravante della finalità di eversione dell'ordine democratico "estrinsecata da volantini inneggianti all'arrembaggio del sistema del copyright". Bilancio della "brillante" inchiesta: 3 arresti e 23 indagati, tutti aderenti, a sentire l'accusa, al gruppo "Passepar- tout", temibili disobbedienti che hanno occupato un locale nella zona universitaria. Doveva essere una "Taz", una zona temporaneamente liberata, "un'isola contro i saperi fortificati, merci tra le merci, per riconquistare una socialità negata anche da ordinanze bigotte (Cofferati ha appena bandito la vendita e il consumo di alcool all'aperto dopo le 21). La mattina dopo agenti e digos li sfrattarono. Era il 26 aprile 2005. Sergi e Guaragna sono anche accusati di violenza privata nei confronti dei proprietari del locale, Sergi e Di Bernardino pure di aver resisitito allo sgombero del giorno dopo. Un ispettore si fece refertare, 24 giorni di prognosi che a molti sembrano una "pantomima " perché, al momento dello "sfratto", erano presenti solo 5-6 occupanti e Sergi sarebbe arrivato addirittura dopo i fatti. Venerdì dovrebbe esserci l'interrogatorio di garanzia davanti al gip durante il quale sarà chiesta la revoca di misure cautelari spropositate quanto le accuse. Ma il pm De Nicola è sicuro: "la violenza, anche quella di carattere morale, va stroncata prima che assuma dimensioni di pericolosità", dice di essere in sintonia con questura, prefettura e col sindaco e proclama che siamo di fronte a "un'inversione di tendenza voluta e studiata da tempo". De Nicola vanta esperienze negli anni '70 e '80 e la sua procura era già sulle tracce degli "eversori" - non deve essere stato difficile visto che agiscono a viso scoperto - dal novembre scorso, quando in trenta fecero irruzione in un cinema per denunciare, chiedendo la visione gratuita di un film, il carovita e la precarietà. Alle 13, affollatissima, la prima risposta del movimento: una conferenza stampa a Palazzo D'Accursio per respingere le accuse e annunciare una manifestazione per sabato pomeriggio (hanno già aderito centri sociali, consiglieri dell'Altrasinistra, Rifondazione e i verdi, i sindacati di base) contro l'"atto di guerra della procura". Così spiega il disobbediente Gian Marco De Pieri: "Il clima in città è cambiato. Chi voleva una poltrona l'ha avuta e ora vuole fare piazza pulita alla sua sinistra". Inquietanti le parole del gip, Andrea Montagni, quando dice di essere convinto della circostanza aggravante, del «reiterato ricorso alla violenza al fine di perseguire la sovversione dell'ordine costituito». Tutto ciò sarebbe accaduto in quella che voleva solo essere una copisteria gratuita in Via del Guasto che doveva chiamarsi "System error".
Impossibile non ripensare alla lettera con cui Cofferati, di fronte allo sdegno diffuso per lo sgombero di una famiglia di rom poverissima, contrattaccava scrivendo a Rifondazione di abiurare le pratiche di occupazione del suolo pubblico. Erano i primi giorni di maggio. Nella polemica che ne è seguita, commentatori di grido hanno depistato i propri lettori dirottandoli su presunti rancori tra l'ex leader del sindacato e Fausto Bertinotti, rinunciando, invece, a leggere la complessità bolognese che il sindaco pensa di governare col pugno di ferro dopo aver vinto le elezioni promettendo democrazia partecipata. Impossibile non pensare alla miscela esplosiva tra questo approccio e gli effetti delle leggi Bossi-Fini, Moratti e Biagi. La riesumazione di decreti figli degli anni di piombo (senza la quale non si sarebbero giustificati gli arresti) segue uno schema già adoperato da altre procure per colpire, con il disinvolto ricorso ai reati associativi, senza casa e disoccupati. «Agghiacciante comparare iniziative di lotta al terrorismo - commenta Tiziano Loreti, nuovo segretario cittadino del Prc - ci sembra devastante accusare i movimenti di eversione e ridurre il conflitto sociale a semplice questione di ordine pubblico. Ci sembra che a questo clima buio e di restringimento delle libertà civili, rischi di contribuire anche chi pone come aprioristico il rispetto della legalità. Ai bisogni ed alle sofferenze vanno date risposte politiche, non giudiziarie». Anche per Titti De Simone, giovane deputata Prc eletta proprio a Bologna, «battere la via giudiziaria come forma di intimidazione per esponenti di movimento è un segnale inquietante». «Altre misure cautelari come sta accadendo da troppo tempo - fa sapere Patrizia Sentinelli, della segreteria nazionale del Prc, riferendosi alle richieste romane di arresti per occupanti di case e partecipanti ad azioni contro il carovita - è urgente porre mano a una legislazione che, invertendo i principi costituzionali, reprime duramente le lotte sociali». «E' una vera e propria emergenza su cui bisogna intervenire per evitare che un'intera generazione politica, nata nelle strade di Genova, finisca nelle galere italiane», aggiunge Michele De Palma, coordinatore nazionale dei Giovani comunisti ribaltando l'accusa bolognese: «L'unica reale eversione dell'ordine democratico viene da chi pensa di risolvere i problemi sociali creando un clima da caccia alle streghe». Sproporzionato, anche secondo i deputati verdi Cento e Bulgarelli, «il continuo ricorso al codice penale per colpire comportamenti che hanno la finalità di tutelare diritti sociali».

Lunghissima la lista di messaggi di solidarietà da parte di centri sociali, strutture periferiche del Sole che ride, di Rifondazione, del sindacalismo di base. Pierpaolo Leonardi, della Cub, si chiede se Bologna non sia diventata un «laboratorio di repressione sociale in un Paese dove già novemila persone sono sotto processo per aver rivendicato diritti».

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Partenza da PESARO + adesione
by CSA Oltrefrontiera Friday, May. 20, 2005 at 2:57 PM mail: oltrefrontiera@ecn.org

Anche il CSA Oltrefrontiera (pesaro) aderisce e partecipera' alla manifestazione questo sabato 21 maggio.

Appuntamento ore 12 in stazione!

Per informazioni > 349.6902253

Altri concentramenti per partenze con treno
11.45 > Fano
12.00 > Pesaro

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Il comunicato di solidarietà delle Comunità Resistenti delle Marche
by Comunità Resistenti delle Marche Friday, May. 20, 2005 at 3:33 PM mail:

VITTORIO, CARMINE E FABIANO LIBERI SUBITO!

L’arresto dei nostri fratelli Vittorio, Fabiano e Carmine non è semplicemente un abuso, un’anomala ed assurda sproporzione o il risultato della solerte azione di qualche magistrato in carriera.

E’ molto di più, è la guerra globale che invade la nostra quotidianità e ridefinisce, giorno dopo giorno, con brutalità e senza mezzi termini, i dispositivi preposti al controllo ed all’abbattimento dei conflitti sociali, sempre più diffusi e sempre più ricchi di una legittimità che nasce e cresce fuori dagli ordinamenti costituiti.
E’ dentro la progressiva ridefinizione del diritto come “legge marziale”, come mero strumento di consolidamento e riaffermazione del potere, collocato fuori da ogni dialettica novecentesca, che è possibile trasformare l’occupazione di uno spazio universitario in un “atto di eversione dell’ordine democratico”, la critica al totalitarismo del copyright in una condizione di reclusione.

La legge marziale della guerra globale e permanente demolisce giorno dopo giorno gli stessi diritti relativi all’ “habeas corpus”, cioè quell’insieme di diritti e garanzie che nel cosiddetto “stato di diritto” dovrebbero tutelare ogni individuo a fronte di provvedimenti limitativi della sua libertà personale: ripristino della tortura, cpt, annullamento del diritto di asilo, obbligo di firma, reclusioni a pioggia danno il segno chiaro di quale sia il principio di “legalità” su cui si fonda l’ordinamento imperiale.

Questa legalità, che nega alla radice il fondamento di ogni libertà, non può appartenere nè a noi nè a chiunque voglia vivere da essere umano. E’ per questo che scegliamo di resistere e rivendichiamo il diritto a resistere, dove resistenza non è “resistenzialismo”, ma difesa di ciò che costruiamo e vogliamo costruire, affermazione e difesa di nuovi spazi di democrazia reale, progetto di trasformazione e difesa di ciò che trasformiamo, processo bio-politico radicalmente contrapposto alla bio-politica del potere.

Le notizie sempre più frequenti di nostri fratelli e sorelle incarcerati, sequestrati, processati o pestati ci rattristano ma non ci fanno paura. Sono molte le relazioni sociali ed è grande il radicamento che abbiamo sedimentato in tanti anni di battaglia alla luce del sole dalla parte dei diritti, della democrazia e della giustizia sociale: ogni velleità liquidazionista delle nostre esperienze è votata al fallimento e destinata a conseguire il risultato opposto.

Ogni differenza che attraversa le moltitudini in lotta è una risorsa in più sul terreno unitario della difesa dei corpi e delle libertà di ognuno dei nostri fratelli e di ognuna delle nostre sorelle.

VITTORIO, CARMINE E FABIANO LIBERI SUBITO!
Ci vediamo sabato 21 maggio alla manifestazione.

Comunità Resistenti delle Marche

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solidarieta' dalla Rete Nazionale Ricercatori Precari - Trieste
by RNRP-Trieste Friday, May. 20, 2005 at 3:39 PM mail:

Come precari e precarie della ricerca esprimiamo la nostra solidarieta' nei confronti degli attivisti arrestati a Bologna.

In questi ultimi mesi, e non solo, e' avvenuto un continuo stillicidio di denunce ed arresti con l'utilizzo di reati associativi nei confronti del movimento. Ricordiamo le ultime denunce per 270bis a Trieste e Foggia, che hanno colpito anche uno di noi, gli arresti a Lecce contro coloro che in questi anni hanno lottato contro il CPT, l'arresto in questi giorni a Bologna di alcuni attivisti del movimento per il semplice fatto di essersi permessi di riappropriarsi di uno spazio in vista della scorsa EuroMayDay.

Negli ultimi mesi i movimenti di lotta contro la precarieta', contro i CPT e piu' in generale contro lo stato delle cose esistente sono stati accusati di essere sovversivi, di aver compiuto atti illegali con l'aggravante delle finalita' eversive (decreto legge Cossiga del 1980).
Se eversione dell'ordine democratico c'e' stata, questa e' avvenuta da parte di quei PM che pensano che i problemi sociali si risolvano incarcerando e definendo "terroristi" coloro che lottano per una loro soluzione.

Come scienziati non possiamo comunque che simpatizzare per tutti coloro che vengono definiti "sovversivi". Il progresso scientifico si e' sempre basato sul sovvertimento delle ideologie dominanti: da Galileo ad Einstein il vero progresso e' stato sempre costruito mettendo in discussione e rivoluzionando le teorie del proprio tempo.

Come scienziati e come precari riteniamo doveroso esprimere la nostra solidarieta' nei confronti di tutti quelli che vengono colpiti da provvedimenti repressivi a causa della loro attivita' politica. Riteniamo inoltre estremamente grave che in un paese che si autodefinisce democratico esistano ancora reati politici, come i reati associativi, ed esprimiamo percio' il nostro apprezzamento per iniziative, come la campagna nazionale contro i reati associativi (http://www.inventati.org/reati_associativi), finalizzate alla loro definitiva eliminazione.

Annunciamo anche la nostra adesione alla manifestazione nazionale che si terra' questo sabato a Bologna.

Liberta' per tutti gli arrestati!

Rete Nazionale Ricercatori Precari - Trieste

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sugli arresti
by Laboratorio Occupato P.A.z. - Rimini Friday, May. 20, 2005 at 4:14 PM mail:

“Contro le pietre a immagine umana rideremo ancora. Contro i cuori legali e mortali, viviamo in speranza. Nulla ci riduce, a sogni senza sogni, a sopportare l’ombra. Di un’ora simile non c’è, sull’ora, dubbio o sospetto. Per sempre al mondo tutto muove e canta, tutto muta e gode.” [P. Eluard “L’età della vita”]

RESISTERE è GIUSTO, RIBELLARSI NECESSARIO!

Forti le emozioni, così come il dispiacere di sapere tre fratelli, tre compagni, le loro passioni, i loro sentimenti, le loro lotte rinchiuse, imbrigliate nelle catene del controllo sociale e giudiziario; tre fratelli, tre compagni rinchiusi e imbrigliati nelle forme di una legalità che ha sempre di più il sapore di una persecuzione, di una aggressione a chi, da sempre, lotta per i diritti di ogni essere umano, in ogni parte di questo immenso Pianeta Terra.
Vittorio, Carmine, Fabiano si sono battuti, da sempre, per la giustizia sociale e la dignità umana, questo ci insegnano le loro esistenze, le loro lotte che noi definiamo giuste e legali contro l’illegalità e l’ingiustizia più grandi e diffuse, quelle di leggi come la Bossi/Fini, la Biagi, la Urbani e il ddl Fini sulle droghe.
Dalla nostra occupazione, fino ad oggi, abbiamo camminato insieme a loro e ai tanti compagni e compagne della nostra Regione cercando di agire la democrazia contro la guerra globale permanente che si esplica in dispositivi totalizzanti e securitari, vivi più che mai nella nostra Regione, l’Emilia Romagna, e nelle nostre città, veri e propri laboratori di politiche riformiste fallimentari… dai 2 Cpt, al carcere per tossicodipendenti di Castel Franco Emilia, passando alle inesistenti politiche sull’emergenza abitativa, alle retate/espulsioni effettuate dalla Polizia Municipale di Rimini, fino alle ordinanze per città più “sicure” e alle truppe che dovevano – per fortuna- transitare all’aeroporto Fellini di Rimini.
Di fronte a queste politiche che tutelano i poteri, i soggetti più forti delle nostre città, di fronte a queste politiche che precarizzano, sfruttano, violentano i territori e chi li abita, abbiamo costruito, intessuto terreni nuovi di sperimentazione e di partecipazione, di DEMOCRAZIA agita e non delegata.
Se questo è illegale, se questo è criminale, se chiedere reddito, diritti, dignità lo è altrettanto, cosa dire, quali termini utilizzare per definire la sperimentazione amministrativa, legalitaria, securitaria messa in campo da queste giunte?! E l’aggressione politico/giudiziaria messa in atto dai Pm di turno?!
Crediamo sia doveroso porsi certe domande, così come crediamo sia doveroso essere presenti sabato al corteo per la liberazione di Carmine, Fabiano, Vittorio, un corteo che dovrà essere articolato su queste tematiche, ma che sarà sicuramente creativo, ripropositivo nel chiedere giustizia sociale e dignità umana, perché non vi può essere né l’una né l’altra senza libertà. Esprimiamo altresì solidarietà a tutte le realtà sotto inchiesta e oggetto di provvedimenti repressivi, dagli arresti di Lecce, alle misure cautelari di Roma.

LABORATORIO OCCUPATO P.A.z RIMINI

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Comunicato Rifondazione Imola
by Giacomo Friday, May. 20, 2005 at 5:00 PM mail: johnzani@hotmail.com

Comunicato stampa di Rifondazione Comunista e dei Giovani Comunisti di Imola sugli arresti del 18 di Maggio a Bologna.
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VITTORIO, CARMINE, FABIANO: LIBERI ORA, LIBERI SUBITO

La Federazione di Imola della Rifondazione Comunista e il Coordinamento dei Giovani Comunisti di Imola solidarizzano con i compagni del collettivoPassepartout arrestati e con tutti i compagni movimentisti di Bologna.

Parteciperemo alla manifestazione di sabato 21 maggio in Piazza XX settembrea Bologna aderendo al documento con cui è stata indetta.

Poco resta da dire e tanto da fare.

Sono poche le parole che possono esprimere i sentimenti e le sensazioni che si provano pensando ai compagni in carcere.

Le uniche che hanno un senso sono che ora più di prima è il momento di ribellarsi e disobbedire, è il momento di liberarli con un passo in avanti e non indietro.

Già da tempo a Bologna è iniziata una raffica di attacchi alla sinistra critica che hanno colpito anche il nostro partito.

E' questo il laboratorio del centro sinistra?

E' questo che dovremo apettarci dal 2006, vinca o perda l'Unione?

Noi gridiamo no! Non ci avranno per un progetto di questo tipo.

A Bologna l'ispiratore morale di questi arresti è l'operato del primo cittadino (targato Cgil e DS) e le sue posizioni ottuse e populiste sulla legalità,ma la repressione non avviene solo a Bologna.

8500 processi, (tra cui anche la farsa che sta colpendo alcuni compagni a Imola), arresti, intimidazioni e repressione su tutto il territorio nazionale.

E' arrivato il momento, compagni: che le identità che hanno fatto grande il movimento, nel recente passato, ritornino a camminare insieme disobbedendo alle leggi, quando queste sono espressione di ingiustizia e repressione,e ricostruendo dal basso una nuova legalità a forma d'uomo e non di interesse.

Occupare spazi per ridarli alla città, occupare per rendere fruibile il sapere a chi non ne ha facoltà economica, occupare per protesta e necessità verso la sordità istituzionale è un dovere e non solo un diritto.

Vittorio, Carmine, Fabiano Liberi Subito

No Copyright

Ribellarsi è giusto!

X la Federazione di Imola di Rifondazione Comunista il segretario Gianluigi Bettini

x i Giovani Gomunisti di Imola il coordinatore Giacomo Zaniboni

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Riepilogo treni - marche - milano - nord-est
by zzzzz Friday, May. 20, 2005 at 6:05 PM mail:

Orari treno dalle Marche
(concentramenti)
Ancona - 11.00
Senigallia - 11.30
Fano - 11.45
Pesaro - 12.00
Rimini - 12.40

Partenza da Milano
ore 13:30 dalla Stazione Centrale.
15:30 Parma
15:48 Reggio Emilia

Nord - Est
Trieste 10.15
Monfalcone 10.45
Venezia 12.30
Mestre 12.45
Padova 13.00
Monselice 13.30
Rovigo 14.00

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4 comunicati - adesioni
by zzzzz Friday, May. 20, 2005 at 6:08 PM mail:

Associazione Casa * Babylon
PROGETTO COMUNISTA - SINISTRA PRC
COMUNICATO PRC RIMINI
Rete di Solidarietà con il Paese Basco

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L'associazione Casa Babylon aderisce alla manifestazione di Sabato 21 maggio per la Liberazione dei 3 Compagni incarcerati.

Riteniamo assurdo il teorema di eversione dello Stato democratico, riteniamo giustificazioni assurde il dichiarare che gli arresti sono avvenuti per le violenze a seguito dell'occupazione del locale di Via del Guasto. Le uniche violenze sono quelle che permettono a gente di stare senza una casa, che condannano i giovani di non avere un lavoro ed un reddito fisso, ai migranti che sono costretti a vivere nell'illegale per poter mangiare sfruttati da legali padroni.

Queste sono le vere violenze di questa società, non la rivendicazione di un posto occupato per dare un tetto a chi non ce l'ha.

Che la Giunta di Bologna si interroghi su dove vuole andare: stare dalla parte dei deboli chiunque essi siano o stare dalla parte della giustizia che reprime chi non ha diritti?

"Chi è legale chi illegale?"


Associazione Casa * Babylon

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COMUNICATO STAMPA
DI
PROGETTO COMUNISTA – SINISTRA PRC


L'arresto dei tre compagni attivivsti del movimento dimostra ancora una volta la caratterizzazione sempre più autoritaria e antipopolare del sitema giuridico e della democrazia nel nostro paese. Mentre i reati commessi dai poteri forti rimangono sostanzialmente inpuniti o vengono depenalizzati (vedi il falso in bilancio), mentre ancora si aspetta l'emergere di una sola verita giuridica riguardo ai fatti dello stragismo nero e di stato, chi lotta per i propri bisogni essenziali in solidarietà con i settori più emarginati della società viene trattato come un criminale. Questo processo di degenerazione democratica va avanti ormai da diversi anni e si è ulteriormente intensificato negli ultimi mesi colpendo duramente anche il movimento e i partecipanti alle lotte nella nostra città. Ci chiediamo: quali sono le reazioni dell'amministrazione cittadina, della giunta e del sindaco Cofferati all'assurda iniziativa della procura della Repubblica?
E' forse di questo genere la legalità a cui si riferisce il sindaco nelle sue recenti affermazioni? Non ha nulla da dire circa l'esito antisociale e profondamente reazionario di un tale concetto di legalità? Purtroppo crediamo di conoscere già la risposta, come abbiamo avuto modo di denunciare i giorni scorsi.
Progetto Comunista - sinistra del PRC sarà in piazza XX settembre sabato pomeriggio per rivendicare. insieme al movimento a ai settori sinceramente democratici della società bolognese l'immediata scarcerazione dei compagni e la fine di tali campagne giudiziarie di stampo autoritario e diffamatorio.
Se lottare per la giustizia sociale è sovversione allora siamo tutti sovversivi!


Bologna, 20 maggio 2005

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COMUNICATO PRC RIMINI SUGLI ARRESTI DI BOLOGNA

Il Circolo e la Federazione del PRC di Rimini esprimono la loro solidarietà ai compagni Vittorio, Fabiano e Carmine arrestati a Bologna a seguito dell´ occupazione temporanea di un immobile (neanche 24 ore) in preparazione della Euromayday (Corteo dei precari - 1° maggio a Milano).
I tre compagni sono accusati di vari reati ma, soprattutto, viene loro imputato il reato associativo con finalità eversive e viene loro applicata la misura cautelare.

Ciò che sta avvenendo segue una falsariga ormai collaudata che sta affrontando il conflitto sociale e le lotte per i diritti con il codice penale alla mano : sono varie migliaia i processi in corso in Italia per i fatti più svariati.
Occorre che la politica torni ad essere terreno di confronto sottraendo ad altri poteri un ruolo che risulta improprio ed evitando di avallare iniziative assurde tese alla criminalizzazione di ogni forma di dissenso.
Occorre una riflessione sulla legalità, i diritti, la partecipazione, le nuove cittadinanze : una riflessione sulla accezione che vogliamo dare al termine democrazia.

Saremo in piazza a Bologna sabato 21 maggio come circolo e federazione di Rimini

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La "Rete di Solidarietà con il Paese Basco" desidera comunicare la propria totale solidarietà con i 3 ragazzi arrestati a Bologna a cui viene contestato anche il reato di sovversione dello Stato democratico.
Sebbene le accuse di violenza cerchino di giustificare l'arresto è chiaro il tentativo di criminalizzare qualsiasi lotta che si pone nell'ottica di denunciare la precarietà in cui versano i giovani, i migranti, gli strati sociali deboli della società.

Le rivendicazioni vanno stroncate! Il laboratorio di repressione politica messo in atto nell'Europa unita dei Padroni ha avuto come luogo di esperimento Euskal Herria (Paese Basco) riportando un notevole successo! Forti del risultato in cui decine di migliaia di Baschi sono rimasti senza rappresentanza politica fino alle ultime elezioni autonomiche di Maggio, i gendarmi dell'Europa del Capitale attuano la seconda fase: l'esportazione della repressione.

In Euskal Herria la repressione ha funzionato in quanto la magica parola "terrorismo" ha sortito l'effetto sperato; annullare qualsiasi richiesta di democrazia da parte di chi rivendicava l'autodeterminazione del proprio Popolo. E' bastato fare l'equazione Autodeterminazione = Terrorismo ed è venuta a mancare anche l'indignazione da parte di chi invece avrebbe dovuto rendersi conto che era stato costruito un laboratorio repressivo.

Da Euskal Herria all'Italia: il teorema di Cosenza, la criminalizzazione di Attac a Roma ed ora la discussione tra illegale ed illegale a Bologna con la conseguenza di avvallare arresti come quella dei 3 Compagni di Passepartout. La repressione a chi non vuole piegare la testa è esportabile! Sta a noi capire che bisogna rispondere con fermezza a queste provocazioni, a questi teoremi, a questa voglia di distruggere l'opposizione sociale alla povertà!

E' per questo che siamo a fianco dei 3 Compagni arrestati e ne chiediamo l'immediata scarcerazione subito!

Vittorio, Carmine e Fabiano LIBERI!

Rete di Solidarietà con il Paese Basco

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liberi subito
by liberi subito Friday, May. 20, 2005 at 9:34 PM mail:

Carmine, Vittorio e Fabiano liberi subito

Da Genova ad oggi sono in corso 9000 denuncie a carico di compagne e compagni che hanno occupato binari contro la guerra, occupato case, manifestato per la pace, lavoratori che hanno fatto presidi stradali. Nessuno è accusato di aver commesso atti di violenza, molti sono accusati di “eversione”solo per avere manifestato senza specifica “autorizzazione”.
Le esperienze che i movimenti hanno saputo costruire in questi anni ci sembrano una ricchezza per tutti soprattutto per la democrazia. Non vorremmo che questo protagonismo sociale possa essere in qualche modo criminalizzato.
Altre volte nella storia del nostro paese la violenza e la criminalizzazione del dissenso è stata scientemente usata per fermare e vanificare percorsi di conflitto che invece chiedevano e costruivano democrazia.
Siamo seriamente indignati e siamo preoccupati per la democrazia se manifestare contro la precarietà, per il diritto alla casa, ai saperi, al reddito etc. diventa un atto tanto “eversivo” da rispolverare leggi antiterrorismo.
Esprimiamo comunque il nostro dissenso verso atti e gesti di singoli soprattutto se includono gesti di violenza.
Noi chiediamo a tutte e tutti e soprattutto alla politica di non alzare muri di repressione e di non continuare ad usare, in modo evidentemente eccessivo, leggi antiterrorismo per rispondere a bisogni sociali quali la fuoriuscita dalla precarietà, il diritto alla casa, ai saperi etc..
La politica torni in campo, apriamo le città a spazi di autogestione, di sperimentazione, di laboratori di democrazia e nuovi diritti.
Per questo chiediamo la scarcerazione di Carmine, Vittorio e Fabiano e di tutti e tutte le altre.


Giacomo Schettini –Segretario Regionale PRC Basilicata-
Angela Lombardi-Segretaria Provinciale di Potenza- PRC
Rocco Rivelli- Segretario Provinciale MT- PRC
Ivana Vita -Coordinatrice Giovani Comuniste/i Potenza
Raffaele Amato-Coordinatore Giovani Comuniste/i Matera
Emilia Simonetti -Consigliera Regionale PRC
Rosa Rivelli -Assessore Provincia MT
Michele Iacovera -Assessore Provinciale PZ
Giuseppe Scelzo - Consigliere Provinciale PZ-PRC
Vincenzo D’Ambrosio–Consigliere Provinciale MT –PRC
Roberto Mancino -Assessore Comune di Potenza
Marcello Travaglini -Consigliere Comunale Potenza
Piero Di Siena- Senatore DS
Antonio Califano- Rivista Decanter
Gianni Brienza -Presidente ARCI Basilicata
Antonio Placido -Coordinatore Sinistra DS Area Salvi
Ulderico Pesce – Attore
Anna Maria Palermo
Emanuele De Nicola - RSU Fiom SATA
Dino Miniscalchi - Rsu Fiom SATA
Pina Imprenda - Rsu Fiom SATA
Renato Golia - Pollino Labor
Gianni Palumbo
Pino Mele
Radioattiva- Redazione Lucana
Nunzio Festa – Presidente Arci Pomarico
Gervasio Ungolo- Assessore Comune Palazzo San Gervasio





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macchè
by ancunità Saturday, May. 21, 2005 at 1:24 AM mail:

vi assicuro che da ancona nn parte nessun treno nè c'è alcun concentramento..........

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i mezzi, i fini, i rischi e le ragazzate.
by Andrea P., Bologna Saturday, May. 21, 2005 at 1:38 AM mail:

Care compagne, cari compagni,

Voi scrivete: "System_Error, spazio_temporaneamente_liberato nel cuore della zona unversitaria di Bologna sempre più vessata da restrizioni della libertà, controllo e disciplinamento dei corpi, si è inserito nel contesto di lotte verso la MayDay, per rivendicare il libero accesso ai saperi, per salpare all’arrembaggio dell’isola del copyright, per riprogrammare le nostre vite in base ai nostri desideri".

Una nobile iniziativa simbolica oltre i confini formali della legalità per l'affermazione e la testimonianza di un disagio, una forma di rivendicazione e riappropriazione di un diritto da estendere.

Ma, nella fattispecie, i metodi pratici di lotta scelto sono stati squadristi e odiosi.

Nel caso migliore, una ragazzata, una mossa da ultrà.

Una di quelle stupidaggini che poi la gente vota a destra.

Da lì a applicare le leggi antiterrorismo, si nota la sproporzione.

Quindi: legittimazione politica dei fini.

Quindi: forte presa di distanza dai mezzi e dal target.

Quindi: Il messaggio è: colpire simili forme di lotta con una legge POLITICA è VOLONTA' DI REPRESSIONE, d'accordo! SOLIDARIETA' AI COMPAGNI. Ma rischia di passare il messaggio: hanno fatto BENE, difendiamo le spinte al proprietario e la reazione di alcuni alle forze dell'ordine;

E' vero, c'è un forte problema di definizione di legalità e illegalità. Tra la tolleranza-che loro chiamano lassismo- e la stagione di convlitto vs. repressione, che loro chiamano legalità, c'è uno spazio di dialogo.

Ed è questo spazio di dialogo con le istituzioni che si deve percorrere.

A chi vuole "o guerra o democrazia" ricordo che il "senza se e senza ma" vale anche per noi. Ritengo lecito atti di guerra solo dopo lunghe stagioni di resistenza passiva. Ne siamo ben lontani.

Rischiamo di innescare una spirale sgradevole.

O di offrire il fianco a chi vuole violenza. Anche perchè dovesse degenerare domani pomeriggio, avrebbero matematicamente ragione coloro i quali hanno alzato il livello dello scontro.

Per questo, segnalo i rischi di una chiamata alle armi di questo tipo. Gongolerà Giuliano Ferrara, se facciamo cazzate.

Non è un discorso di destra, è che ci sembrate dei ragazzini che giocano col fuoco.

A maggior ragione, ma posto che certi comportamenti illegali possono essere l'evento "Goccia che fa traboccare il vaso HA LUOGO, in seguito a un'azione condotta quantomeno improvvidamente, qui, a Bologna.

E la carica simbolica insita nello scenario della manifestazione, nei suoi protagonisti, nelle origini del Sindaco, rischia di sviare dalla gravità della situazione.
anzi DI LEGITTIMARE EX POST QUELLA CHE DEFINIAMO REPRESSIONE - E LORO CHIAMANO INVERSIONE DI TENDENZA NEL RIPRISTINO DELLA LEGALITA'.

Occorre un dibattito, una condivisione sulla legalità e sull'illegalità. Se ci aspettiamo che ogni parte politica copra i suoi, allora ha ragione il Presidente del Consiglio e i suoi condoni e le sue leggi ad personam, o la tolleranza per Rete 4.

Diventa la legge della giungla, dove si fa a chi ce l'ha più lungo. E ce l'hanno più lungo loro.

E poi: a Milano si sono visti scontri per la testa del Corteo. Diffido sempre della buona fede di chi li avvia. Ma il clima è quello. C'è gente del genere anche tra di noi. Ha voglia di menare le mani.

A Bologna in Università ho visto anche adesivi per soli iniziati con lo slogan "Cofferati, Bologna non LAMA più".

Solo per iniziati. Amici di vent'anni pensavano che si riferisse al Lama, l'animale, quello che sputa.

Ribadisco, proprio perchè il clima è quello che parlare di "guerra" e di "conflitto nelle città" pare pericoloso.

O tantopeggista.

Negli ultimi 100 anni il tantopeggismo ha fatto SEMPRE vincere LA PEGGIO DESTRA sul mercato.

E quindi non serve manifestazione ma analisi, informazione e confronto. La lotta ha già raggiunto i mezzi di informazione. Concentrare tutto sul bordello di sabato vorrebbe dire dimenticare l'istanza che con metodi per nulla condivisibili portavano avanti gli arrestati.

Ma io credo che il problema sia di maturità e di carattere. Un'analisi troppo semplice, uno slogan troppo immediato son sempre cose pericolosissime. La verità è che sono puerili, ma "i grandi" le prendono fottutamente sul serio.

Anche perchè, dicono, se oggi dai una spinta domani picchi qualcuno, e dopodomani... è già successo.

Vaglielo a spiegare tu, quando bande di psicopatici reducisti se ne sono andate fino a ieri ammazzando la gente per denunciare gli stessi disagi.

Meno male che ci sarà la FIOM in piazza. Compagni con le spalle grosse e con un culo drammaticamente realista*.

* Quentin Tarantino, Pulp Fiction, 1994

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x andrea
by tranqui Saturday, May. 21, 2005 at 1:48 AM mail:

è solamente che non capisci un cazzo, ma proprio un cazzo
non è grave, capita

uno molto piu' vecchio di te

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Bifo e mazzetta
by ng Saturday, May. 21, 2005 at 9:47 AM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/05/794963.php

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zzzzzzzzzz
by moffetta Saturday, May. 21, 2005 at 9:59 AM mail:

Un grazie di cuore a Carmine, Vittorio e Fabiano, che non rispondendo alle domande del giudice hanno preferito passare altri giorni al gabbio, permettendoci cosi' una manifestazione sufficentemente affollata, e qualche attenzione da parte delle agenzie di stampa a gianmarco e - addirittura - a mimmo che stavano rischiando la depre (gianmarco perfino il fallimento della mission).

Sapremo ricompensarvi lautamente all'uscita.

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liberateli
by serena Saturday, May. 21, 2005 at 8:49 PM mail:

Ho conosciuto Vittorio SErgi durante una lezione sui cpt in un mster sui diritti umani... e quello che mi ha colpito è che per la prima volta si parlava in maniera concreta di cose e non di ideali ... cose da fare, cose da migliorare, cose già fatte e quelle non riuscite bene... dunque non uno scapestrato come vorrebbero far credere, ma un ragazzo che cerca realmente di modificare dal basso il sostrato sociale... liberateli... liberateli

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Solidarieta' Batasuna
by zzzzz Sunday, May. 22, 2005 at 10:26 AM mail:

Comunicato di Joseba Alvarez, Responsabile internazionale di Batasuna, in Solidarietà con i tre arrestati di Bologna. Segue la traduzione.

Rete di Solidarietà con il Paese Basco

______________________________________________


Donostia, mayo del 2005

Batasuna muestra su solidaridad con tres personas detenidas en Bologna y solicita su inmediata puesta en libertad.

La experiencia en Euskal Herria ha demostrado que la criminalización de los sectores más combativos, especialmente el de la juventud vasca, no sólo ha resultado totalmente inutil desde la perspectiva del Estado, sino que además de demostrar que la represión nunca es la solución, ha generado un clima antidemocrático que ha afectado al conjunto de la cuidadanía. Hoy, en Euskal Herria, después de ocho años de totalitarismo del PP, la mayoría social reivindica un cambio de marco jurídico democrático donde se respeten todos los derechos de todas las personas, así como de todos los proyectos políticos. En Italia, la represión tampoco es la solución.

Joseba Alvarez.
Responsable de Internacionales de Batasuna.

___________________________________


A seguire la traduzione:


San Sebastian, maggio del 2005

Batasuna mostra la sua solidarietà con le tre persone detenute a Bologna e sollecita la loro immediata messa in libertà.

L'esperienza in Euskal Herria ha dimostrato che la criminalizzazione dei settori più combattivi, specialmente quello della gioventù basca, non è risultato solo completamente inutile dalla prospettiva dello Stato, ma oltre a dimostrare che la repressione non è mai la soluzione, ha generato un clima antidemocratico che ha colpito l'insieme della popolazione. Oggi, in Euskal Herria, dopo otto anni di totalitarismo del PP, la maggioranza sociale rivendica un cambiamento di azione giuridica democratica dove si rispettino tutti i diritti di tutte le persone, così come di tutti i progetti politici. Neanche In Italia la repressione è la soluzione.

Joseba Alvarez.
Responsabile Relazioni Internazionali di Batasuna.

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rassegna stampa/web
by un((i))b00m for IMC Italy Sunday, May. 22, 2005 at 1:17 PM mail:

rassegna stampa/web...
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22 Maggio
in allegato la prima pagina di Repubblica Bologna
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dal sito del Resto del Carlino

TENSIONE IN CITTA'

La città invasa da 2mila no global
Slogan contro sindaco e giudici
Serrande giù e negozianti furenti

Ore di ansia in centro per il corteo dei movimenti che sfilava per la liberazioni dei tre disobbedienti in carcere
* SERRANDE ABBASSATE Negozi di via Indipendenza chiusi per paura di subire danni
* 'BOLOGNA LIBERA' Violenti slogan lanciati dai manifestanti all'indirizzo di Cofferati e della magistratura. Il corteo guidato da Casarini e don Vitaliano
* NESSUNA VIOLENZA La manifestazione comunque, formata da circa 2mila giovani, non fa registrare alcun episodio di scontro

BOLOGNA, 21 MAGGUIO 2005 - "Sindaco Cofferati, questa citta' non e' il tuo cortile. Vediamo seci senti, Cofferati. Proviamo ad alzare le mani. Bologna libera".

Arrivati davanti al portone, chiuso, di Palazzo d'Accursio, gli slogan dei noglobal sono quasi tutti per il primi cittadino. Gianmarco De Pieri, dei Disobbedienti di Bologna, "conduce le danze" dal microfono del sound-system: e i manifestanti gli rispondono scandendo con lui gli slogan e alzando le mani.

Si conclude in piazza Maggiore la manifestazione nazionale promossa dai movimenti questo pomeriggio per chiedere la liberazione dei tre attivisti arrestati a inizio settimana a Bologna per una occupazione realizzata lo scorso Aprile: partito da piazza XX Settembre, formato da 2mila persone, il corteo ha attraversato via Indipendenza.

Qui i commercianti, furenti per questa manifestazione che ha invaso il centro cittadino, hanno abbassato le serrande per paura di subire danni. Poi il corteo è arrivato davanti al Municipio, dove pero' il portone principale era chiuso cosi' come avviene ogni sabato a partire dalle 18, quando chiude i battenti il Museo Morandi (nessuna misura straordinaria, quindi).

Numerose le delegazioni di no global arrivate da fuori citta': milanesi, veneti e marchigiani i gruppi piu' consistenti. Tanti i "big": Luca Casarini, Francesco Caruso, Don Vitaliano Della Sala.

Per Caruso il corteo di oggi "e' uno schiaffo" a Cofferati", per Don Vitaliano "il sindaco non e' direttamente responsabile degli arresti, ma sicuramente non si e' espresso a favore dei ragazzi, dopo". E Casarini ironizza sull'annuncio del primo cittadino di commentare domani (inuna conferenza stampa) gli accadimenti di oggi: "Visto che e' domenica recitera' l'Angelus...".

Piu' misurata la linea dei parlamentari presenti: "Non credo che ci siano responsabilita' del sindaco nell'azione giudiziaria- dicel'esponente del Prc, Titti De Simon e- ma non si puo' affrontare il tema degli spazi sventolando il concetto della legalita' con la rigidita' che hausato" il sindaco.

"Inutile perdere tempo in discussioni filosofiche. Affrontiemo i problemi reali". Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil, ribatte a Cofferati che "legalita' non e' una parola dis inistra".

Ma cosa dovrebbe dire domani il sindaco? "Dovrebbe smetterla di parlare di legalita'", risponde il neo segretario cittadino del Prc,Tiziano Loreti. E dal corteo la pensano alla stessa maniera: "Cofferati non lo scordare, questa citta' non si fa arrestare" e' uno degli slogan piu' gettonati.

E dal camion degli anarchici partono delle vere e proprie invettive: "Ora che ha vinto le elezioni si comporta da ignorante o bugiardo, non ha rispettato cio' che aveva promesso". Anche alcuni striscioni sono dedicati al sindaco: "Nella citta' di Cofferati siamo tutti sovversivi".

E il viso del primo cittadino campeggia sugli adesivi che in molti portano attaccati alle magliette: e' l'adattamento della pubblicita' di una nota marca di birra ribatezzata "Peron", inriferimento all'ordinanza anti-alcol dell'amministrazione comunale.

Va peggio al Procuratore capo, Enrico De Nicola, e al Pm Paolo Giovagnoli, titolare dell'inchiesta che ha portato agli arresti, chevengono piu' volte apostrofati dagli slogan come "pezzi di m...". Tra i manifestanti sfila anche Annarita Cuppido, la mamma di Fabiano, unodei tre ragazzi in carcere alla Dozza.

Assenti, invece, esponenti della giunta comunale, compresi quelli dei partiti che pure hanno aderito allamanifestazione: Maurizio Zamboni (Prc) e Antonio Amorosi (Verdi). Tra cori, danze, fumogeni colorati e distribuzione di cd masterizzati i manifestanti arrivano scortati dalle forze dell'ordine in piazza per urlareil loro messaggio direttamente sotto le finestre del sindaco.


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Gazzetta del Sud

Aspettando la scarcerazione di tre compagni arrestati, manifestano per “liberare” Bologna
I Disobbedienti contro procura e Cofferati

Massimo Bevilacqua

BOLOGNA – Aspettando la «liberazione» dei tre compagni arrestati, Carmine, Fabiano e Vittorio, i “Disobbedienti” hanno voluto «liberare» Bologna da un sindaco, Sergio Cofferati, e da una Procura, che sono stati il bersaglio designato dei cori del pomeriggio: l'hanno fatto con un corteo autostimato in 5.000 persone arrivate da tutta Italia, meno della metà per la Questura, che in due ore dalla stazione s'è ritrovato davanti a palazzo d'Accursio, sede del Comune, il nemico. Nessun incidente, nessuna vetrina spaccata – «Fateci una fotonotizia», ha ironizzato il leader dei Disobbedienti Luca Casarini – e il massimo della tensione, si fa per dire, sono i fumogeni e qualche fuoco d'artificio sparato in cielo. Merito di un popolo no global pacifico e di forze dell'ordine mai opprimenti. Pure molti negozi, con le serrande abbassate in apertura della marcia, alla fine hanno tenuto aperto per il pomeriggio di shopping. Cartelloni e cori si dividono fra richieste per la liberazione dei compagni, l'attacco a Cofferati e alla Procura: «Carmine, Fabiano, Vittorio liberi subito»; «Nella città di Cofferati siamo tutti sovversivi»; e «I love eversione». Perché Fabiano Di Berardino, 23 anni di San Vito Chietino; Vittorio Sergi, genovese di 27 anni, e Carmine Guaragna, 32 anni di Potenza, sono nel carcere bolognese della Dozza da mercoledì per occupazione di edificio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, ma con l'aggravante dell'eversione. Venerdì ci sarà l'udienza del Tribunale del Riesame. «Un'assurdità – per la mamma di Fabiano, in prima fila nel corteo – perché quei ragazzi non sono dei delinquenti, non saprebbero far male a una mosca. Starò a Bologna finché non saranno scarcerati». Il vero nemico del pomeriggio, però, è il sindaco, antico compagno di cammino. Si capisce bene alle 18,30, quando il corteo entra in una piazza Maggiore piena di gente a passeggio. Il camion con l'impianto stereo no-global si ferma a pochi metri dal portone sprangato del Comune e la metafora dell'assedio funziona: «Cofferati questa città non è il tuo cortile», urla al microfono Gianmarco De Pieri, leader dei “Disobbedienti” bolognesi. «Siamo in 10.000», aggiunge quasi senza più voce. E ancora: «Bologna libera». Secondo Casarini è un successo, anche se le folle degli anni d'oro paiono lontane un secolo: «E' stata una grande risposta dal basso della politica con la 'p' minuscola, un dispiacere per chi vorrebbe farci sparire dentro le galere o perché non sappiamo più esprimere le cose. Siamo in più di cinquemila, un dato politico non da poco. Non ci fermeranno con la repressione. Qui c'è gente che ha lottato per venire a manifestare, mentre altri offrono pullman e pranzo a un euro». Il sindaco non era nel castello: «Sono un cittadino di Bologna che farà le cose normali che i cittadini di Bologna fanno il sabato – aveva detto – e vado a fare la spesa». Oggi parlerà in conferenza stampa: «Siamo indecisi se seguire l'Angelus del Papa – sorride Casarini – o quello di Cofferati, che dovrebbe togliersi l'abito bianco. Noi siamo persone allegre, ma serie. Comunque le campane, oggi, Cofferati le ha sentite».
(domenica 22 maggio 2005)

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Rassegna Stampa 22 maggio
by zzzzz Sunday, May. 22, 2005 at 4:58 PM mail:

Repubblica

IL GIORNO DEI NO GLOBAL
Casarini: "Liberi i nostri fratelli" Duemila in corteo: Cofferati, la citta' non e' il tuo cortile il corteo Tanti petardi e nessun incidente. In testa lo striscione per gli arrestati Slogan sotto il Comune Il camion dei disobbedienti parcheggiato davanti al Comune: "Siamo almeno diecimila" I genitori dei tre arrestati: "Scarcerateli, quei ragazzi non saprebbero far male a una mosca"
CARLO GULOTTA Slogan contro il sindaco. Cofferati: "e' un sabato tranquillo"
DUEMILA persone hanno partecipato ieri pomeriggio al corteo no global per chiedere la scarcerazione dei tre giovani del collettivo Passepartout arrestati per l'occupazione di via del Guasto. Gli organizzatori: "siamo 10 mila". Nessun incidente, qualche petardo, slogan contro il sindaco Cofferati e la magistratura. Nessuna vetrina rotta. La manifestazione si e' chiusa in piazza Maggiore, dove un camion dei Disobbedienti si e' fermato a un metro dal portone di palazzo D 'Accursio. Un "assedio" simbolico. In corteo, Rifondazione, Verdi, centri sociali da tutto il Paese, Rdb. Discreta la presenza delle forze dell'ordine. Cofferati parlera' oggi in una conferenza stampa. Ai commessi della Coop, dove e' andato a fare la spesa, ha detto 'Giornata tranquilla, altrimenti non sarei qui'. Il malcontento dei commercianti per i mancati incassi.
COMINCIA tutto alle tre del pomeriggio con gli slogan dei compagni di Casarini che rimbombano nel sottopassaggio della stazione - "Bologna Libera, tutti liberi" - e finisce alle 19 col muso del camion dei Disobbedienti a mezzo metro dall'ingresso sbarrato di palazzo D 'Accursio. Nel mezzo, quattro ore d'attesa e di corteo, 2000 ragazzi venuti da tutta Italia per chiedere la liberazione dei "fratelli" Vittorio, Fabiano e Carmine, slogan contro Cofferati, molti di piu' contro la magistratura. Chi paventava disordini e vetrine rotte a Bologna per la "calata" no global "contro la repressione" e' rimasto deluso: qualche petardo, fumogeni, due scritte sotto i portici, una sul portale del palazzo comunale. Stop. Effetto-Zurigo, insomma. Manifestanti molto attenti a non andare oltre le righe e polizia quasi invisibile: quel tanto che basta, in testa e in coda al corteo, per non far la parte dei "provocatori". L'impressione e' che nessuno voglia farsi del male. Gioco di ruolo e rituale. Come il camion dei Disobbedienti piazzato davanti al palazzo del potere civico e l'esiguo manipolo di poliziotti e finanzieri a far la guardia. I no global dicono che e' stato un successo. Radio Kairos, dal Tpo, per tutto il pomeriggio ha martellato sulle cifre: 'Siamo 10 mila'. Gianmarco De Pieri, leader dei Disobbedienti, s'e' sbracciato per ore dal suo sound system gridando 'siamo una moltitudine, siamo il sale della terra'. Ma ora Bologna sa che la liberazione dei tre "fratelli ingiustamente arrestati" sta nel cuore di non piu' di 2mila persone. In tutto il Paese. E dire che Casarini, solo dal "suo" nord Est, aveva promesso "un intero treno occupato". Non erano nemmeno 200. Stessi numeri sul treno da Milano e Parma. Il grosso dei manifestanti, a Bologna, lo hanno portato Rifondazione, le Rdb e i centri sociali. Molte bandiere rosse, quelle dei Verdi, tanti striscioni per le oltre 100 associazioni rappresentate. In testa, un grande cartello con la scritta 'Carmine, Fabiano, Vittorio liberi subito'. Subito dietro Annarita Cupido, la mamma di Fabiano Di Berardino. 'E' un'assurdita' , quei ragazzi non sono dei delinquenti, non saprebbero fare male a una mosca. Staro' a Bologna finche' non saranno scarcerati. Confido in lui e nella magistratura. Giustizia sara' fatta'. Il serpentone di gente si mette in moto alle cinque. Partono gli slogan contro il sindaco. 'Nella citta' di Cofferati siamo tutti sovversivi'. 'Cofferati, questa citta' non e' il tuo cortile'. A un certo punto risuona anche un 'Bologna e' rossa di vergogna', archeologia della protesta di piazza, mentre fra la folla assordata dai petardi compare don Vitaliano Della Sala, il "prete no global". 'Il sindaco non ha responsabilita' per gli arresti, ma sicuramente non si e' espresso a favore dei ragazzi. Strano sindaco. E' stato per anni un sindacalista che ha disobbedito e da lui sicuramente non mi sarei aspettato questo comportamento. Stamattina sono andato in carcere con Titti De Simone, ho incontrato Carmine, Fabiano e Vittorio: il loro morale e' alto'. Poco piu' indietro spunta Francesco Caruso, leader dei Disobbedienti napoletani. Dice di essere venuto a Bologna 'per dare due ceffoni democratici e legalitari al sindaco. Uno lo riceve oggi con questa manifestazione. Comunque, non siamo qui per alzare il livello dello scontro. Non succedera' nulla'. I fatti gli daranno ragione. I ragazzi del Tpo, intanto, fanno la voce grossa, il corteo rallenta per sembrare piu' lungo, ma e' soltanto tattica. Gian Marco De Pieri, entrando in piazza Maggiore alla testa del corteo, cerca il colpo da Masaniello sotto le mura del palazzo comunale. 'Sindaco Cofferati, questa citta' non e' il tuo cortile. Vediamo se ci senti, Cofferati. Non parli da quattro giorni. Proviamo ad alzare le mani. Bologna libera. Al pm Giovagnoli diciamo che in questa citta' non c 'e' spazio per i suoi teoremi'. Alle sette e' tutto finito. Casarini se ne va gongolando. 'E' stata una grande risposta dal basso della politica con la 'p' minuscola: un dispiacere per chi vorrebbe farci sparire dentro le galere'. Se ne va anche Antonio Pappalardo, sinistra Ds, direttore del dipartimento regionale della giustizia minorile. Anche lui ha sul petto l'adesivo con la "Birra Peron". 'Lo dico a titolo personale. Ma sono contrario all'uso delle leggi emergenziali anni'70 per portare in carcere questi tre ragazzi. Il contesto e' cambiato. Un errore'.
IL PERSONAGGIO
Non piu' cinquanta i militanti del partito di Bertinotti che sono sempre rimasti in coda al corteo Rifondazione, pochi e in disparte Zamboni sceglie di andare fuori citta' Il segretario Loreti in piazza XX Settembre fa gli scongiuri: "Solo un menagramo puo' pensare che questa manifestazione possa degenerare"
VALERIO VARESI (segue dalla prima di cronaca) Penso anche che tutta la Bologna progressista debba guardare con preoccupazione alla repressione che si sta diffondendo nel Paese come risposta al conflitto sociale'. Il segretario provinciale Tiziano Loreti s'era mostrato sicuro dell'esito fin dall'inizio: 'Solo qualche menagramo puo' pensare che la manifestazione possa degenerare' aveva sibilato mentre ancora il corteo sostava in piazza Venti settembre in attesa del treno col gruppo dei milanesi. Ma con prudenza, il gruppo di Rifondazione si mantiene in fondo al corteo, dopo le Rdb, in una collocazione marginale come ad accompagnare l'orchestra. 'Siamo qui per chiedere la scarcerazione dei tre ragazzi - riprende Sconciaforni - l 'ultimo episodio di una serie di provvedimenti giudiziari in tutta Italia con l'incarcerazione di tante persone quale risposta al conflitto sociale. Si cerca di criminalizzare proprio questo conflitto alla vigilia delle grandi mobilitazioni dei metalmeccanici e del pubblico impiego'. Ma in tutto questo c'entra anche Cofferati? 'Non siamo in piazza per contestare Cofferati ne' l'Amministrazione' taglia corto l'ex segretario provinciale. Nessuna contestazione, ma 'di questi temi dobbiamo parlare anche con Cofferati' avverte la parlamentare Titti De Simone. 'C'e' il tentativo di criminalizzare il conflitto sociale che e' il sale della democrazia e di questo occorre discutere pure con il Comune'. Valerio Monteventi, consigliere comunale, interpreta il ruolo del battitore libero e sta piu' tra i ragazzi del 'Movimento' che tra le bandiere del suo partito. Ma nemmeno lui, che pur col sindaco ha ingaggiato una battaglia sulla legalita' , affonda il colpo. 'Il conflitto sociale non e' arrestabile e il disagio deve trovare ascolto quindi risposte: per ora non siamo nemmeno all'ascolto. La manifestazione - spiega - vuol essere un segnale forte anche per la giunta. Occorre lavorare per i soggetti deboli com'e' nello spirito di chi ha appoggiato il sindaco'. Alla fine l'attacco piu' duro a Cofferati arriva dal prete no global don Vitaliano Della Sala. 'Con Guazzaloca si respirava un certo clima repressivo, poi e' arrivata la liberazione con l'elezione di Cofferati, ma ora la sensazione e' che si stia peggio di quando c'era Guazzaloca'. Tuttavia sono parole isolate. Il tutto sembra un'esibizione di arti marziali dove i colpi sono portati senza che avvenga il contatto. La mano e le parole si fermano un attimo prima dell'impatto. e' cosi' anche per i Verdi che sciamano mischiati alla folla in ordine sparso con le loro bandiere. Paolo Cento tuona: 'In un Paese dove Izzo puo' girare liberamente si mettono in carcere tre ragazzi per reati veniali'. E Filippo Boriani aggiunge: 'Visti i capi di imputazione per i tre disobbedianti, il primo a essere incarcerato dovrebbe essere Silvio Berlusconi'. E mentre uno striscione recitava che nella 'citta' di Cofferati siamo tutti sovversivi', gli uomini di partito che fanno parte dell'Amministrazione si sono tenuti alla larga dalla manifestazione per non creare situazioni di imbarazzo. 'Avevo un impegno fuori Bologna gia' programmato da tempo - spiega l 'assessore alla Mobilita' di Rifondazione Maurizio Zamboni - ma idealmente ero li' alla manifestazione per chiedere la liberazione dei tre ragazzi messi in carcere da un capo di imputazione che e' una bestemmia'. Nessun altro assessore s'e' presentato al corteo e l'unico amministratore presente era il presidente (anch'egli di Rifondazione) del quartiere San Donato Riccardo Malagoli. Assente anche l'assessore alla Casa Antonio Amorosi dei Verdi.
VALERIO VARESI
Dietro le saracinesche abbassate ad attendere il passaggio del corteo. Poi il sollievo
IN CORTEO COL CAMION
La rabbia dei commercianti "Una vergogna per Bologna" Meta' aperti e meta' chiusi: ma per tutti pochi affari Malcontento generale, tranne che per i bar presi d'assalto anche dai manifestanti
LUIGI SPEZIA
Uno chiuso, uno aperto. Non e' stata una chiusura totale dei negozi di via Indipendenza e dintorni, anzi. Ha prevalso la prudenza, non la paura, ma certo il corteo ha portato via una bella fetta di clienti. Casse vuote, giornata persa, malcontento quasi generale, tranne che per i bar (la stragrande maggioranza aperti) presi d'assalto anche dai 'pericolosi' manifestanti. Le preoccupazioni della vigilia del corteo no global si sono diradate nel corso del pomeriggio, ma c'era chi aveva deciso a priori, come per esempio la 'Manifattura dell'Orologio' in piazza Maggiore, che ha appeso il cartello 'chiusi per manifestazione, ce ne scusiamo con la clientela'. La manifestazione, quando e' arrivata li', e' durata ancora un'oretta e tuttavia anche in via D'Azeglio qualche negozio era stato sprangato. Ma le formule sono state tante: chiuso, chiuso con commessi senza lavorare, chiuso ma lavorando, aperto con circospezione, spalancato. A piazza XX Settembre, alla partenza del corteo, Gianni Valdirosa del negozio Rosdeval presidia l'entrata e si lamenta: 'Chi mi rimborsa? Una giornata di lavoro perduta. Come l'anno scorso, quando hanno manifestato gli ultras. Ma che diritto hanno di manifestare gli ultras? E sempre di sabato. e' una vergogna. I commercianti sono tutti qui che bestemmiano'. Dall'altra parte della strada il titolare presidia anche lui il suo bar con le saracinesche a terra: 'Non mi pare logico fare queste manifestazioni, se ne hanno arrestati tre vuol dire che qualcosa avranno fatto. Io ho chiuso a mezzogiorno, oggi c'era una bella fiera internazionale e quei clienti li' non li rivedi piu'. Questi invece vengono a Bologna a fare del casino, ci sono delle teste calde'. Amerigo e Paolo, parrucchieri, si tengono cara la testa dell'unico cliente mentre 'le teste calde' sfilano fuori, ma oltre le sicure sbarre di ferro: 'Ieri c'e' stato lo sciopero dei bus, ogni giorno ce n'e' una, ma bisogna pur mangiare. E quindi rischiamo'. Anche la parrucchiera Daniela non lascia le mani dalla testa delle clienti, ma intanto la Foto Ottica e' chiusa, il Fil Bar e' chiuso, le cinque vetrine del 'Bruco' sono spente: 'Noi abbiamo paura. Sono quelli delle autoriduzioni e anche di qualcosa di piu'. Non possiamo rischiare'. Marco Braccini di Venere e' incerto: 'Qui mi sembra che non succeda nulla, ma ho un altro negozio in cima alla via e per quello sono preoccupato. Ho appena speso 2000 euro per rifare le vetrine, non vorrei avere sorprese'. Sorprese non ne vuole nemmeno Gianfranco Trentini della 'Caffetteria': 'Per il corteo contro l'Ocse, mi hanno devastato il dehors. Questi parlano di giustizia, ma a me i danni non li hanno mica pagati'. Non succede niente pero' nemmeno davanti a Mc Donald, protetto da un cordone di agenti. Solo foto ricordo e qualche ironia. Se Antinori, Intimo 3, Mister Sun, Foto Arfo, Mengoli e altri sono chiusi, Sisley, Jennifer, Yamamay hanno le porte spalancate. Le commesse di Douglas sorridono: 'Hanno parlato tanto, ma non e' successo niente'. Ma quelle di Limoni sono inaccessibili laggiu' dietro due cancellate sbarrate. Mantellassi e' nero: 'Lasciamo perdere, e' una vergogna. Farci mettere i piedi in testa cosi'. Anche voi giornalisti avete le vostre colpe'. Ma il giornalaio in mezzo alla via legge tranquillo spalle ai manifestanti: 'I negozi chiusi? Se la fanno sotto con poco'. Serena Marinella Ramazzina, e non e' l'unica: 'Credo che questi ragazzi vogliano solo comunicare, hanno voglia di protagonismo, non bisogna chiudergli la porta in faccia'. Meta' e meta' anche per Gianmarco Depieri, che in corteo urla questa analisi: 'C'e' qualcosa che non va in questa citta' . I negozianti che hanno chiuso sono della Confesercenti, sono di sinistra. Perche' la sinistra ha paura di noi?'. Tre arrestati, venerdi' decide il Riesame dalla Spagna la solidarieta' di Batasuna il processo E' stata fissata per venerdi' prossimo l'udienza del Tribunale del Riesame che dovra' discutere il ricorso presentato dai difensori dei tre Disobbedienti, arrestati mercoledi', contro l'ordinanza di custodia cautelare del Gip. A Vittorio Sergi, Fabiano Di Berardino e Carmine Guaragna e' arrivata ieri da San Sebastian la solidarieta' di Batasuna, il movimento autonomista basco. In una nota Joseba Alvarez, responsabile delle relazioni internazionali del movimento, scrive che 'Batasuna mostra la sua solidarieta' con le tre persone detenute a Bologna e sollecita la loro immediata messa in liberta' ', sottolineando che 'neanche in Italia la repressione e' la soluzione'. I tre disobbedienti, arrestati come si ricordera' per occupazione di edificio, resistenza e violenza a poliziotti con l'aggravante dell 'eversione, hanno ricevuto ieri mattina la visita in carcere dei loro legali. 'Sono un po' provati, ma hanno reagito bene e sono molto felici per il corteo di solidarieta' ' ha detto l'avvocato Elia De Caro. 'Non riescono ancora a ricevere la biancheria e qualcosa con cui scrivere - ha proseguito il legale - e il primo colloquio con i genitori e' previsto per martedi' mattina. Hanno reagito bene e sono fiduciosi. E molto contenti per le manifestazioni di solidarieta' arrivate anche da personalita' istituzionali'.
IL GIORNO DEI NO GLOBAL
IL PALAZZO Cofferati se ne va alla coop "Tutto tranquillo, faccio la spesa"
ANDREA CHIARINI
mentre i no global sfilavano, il sindaco era a fare la spesa alla Coop di San Ruffillo. 'Sta andando tutto bene?' gli hanno chiesto al bancone delle carni. 'Certo, e' un sabato tranquillo, come tutti gli altri. Altrimenti non sarei qui a fare la spesa' ha risposto Sergio Cofferati spingendo il carrello. Un pomeriggio come tanti, una giornata non particolare. Il sindaco ha voluto trasmettere alla citta' questa sensazione di normalita' , evitando di blindare il palazzo e chiedendo discrezione alle forze dell'ordine. Tanto che, fino a cinque minuti prima dell'arrivo del corteo dei no global, la piazza era quella di sempre. Il gruppo musicale con danzatrici improvvisate, le mamme coi passeggini sul crescentone, i turisti seduti ai tavolini del bar. A palazzo sono rimasti invece i piu' stretti collaboratori del sindaco, un occhio alle agenzie di stampa e la radio accesa sulle emittenti locali che fornivano informazioni sul corteo. A manifestazione finita il sollievo in Comune per come e' andata, senza incidenti e senza problemi particolari. Poi il bilancio del corteo che, si fa osservare, rispetto alle previsioni della vigilia e' stato un mezzo flop. Di piu' Sergio Cofferati dira' oggi in conferenza stampa, ma si fa notare che la scelta di non schierare i militari in assetto anti sommossa, davanti all 'ingresso principale di Palazzo d'Accursio, e' stata azzeccata. L'aveva chiesto il sindaco alla Prefettura e infatti ieri gli agenti delle Forze dell'ordine, meno di una cinquantina in piazza, si sono sistemati a lato, sotto il portico della farmacia comunale. Mentre a guardia dell 'ingresso, sotto la statua di Gregorio XIII, si sono avvicendati, come ogni giorno, tre vigili urbani. Persino il cellulare della Guardia di Finanza e la jeep della Polizia sono stati spostati in via IV novembre, fuori dal raggio visivo dei no global, col questore Frascesco Cirillo che controllava a distanza. Alle 18 le porte del Comune sono state chiuse 'come e' prassi a quell'ora, quando chiude anche il museo Morandi' fanno sapere dall'interno. Nessuna "zona rossa", nessun confine da oltrepassare. Il furgone dei no global si e' fermato a un metro dal portone senza che nessuno intervenisse. Come se rispettasse una linea immaginaria e concordata in precedenza. Solo una scritta sul muro: 'Liberi subito'. Cofferati ha lasciato il Comune all'ora di pranzo, 'se dovessi restare in ufficio per ogni manifestazione sarebbe finita'. E in serata ha cenato fuori Bologna con amici arrivati da Genova.
IL POLO
L'ex vice di Guazzaloca: "Un vero professionista, riesce a farsi contestare da pochi". Salizzoni ironico col sindaco "Cosi' torna in prima pagina" Monaco: "Vuol dimostrare che e' un uomo d'ordine, ma a Bologna non regnava l'illegalita' " 'Speriamo che Sergio Cofferati sappia tenere a bada la manifestazione, lui che e' un sindacalista, giustizialista, legalista, movimentista e conservatore'. e' questo l'ironico commento dell'ex vice sindaco di Bologna Giovanni Salizzoni, oggi consigliere comunale ed esponente de 'La tua Bologna', in relazione alla manifestazione in corso a Bologna promossa dai 'disobbedienti' per protestare contro l'arresto dei tre attivisti del collettivo 'Passpartout', arrestati tre giorni fa per sovversione dell'ordine democratico. Il corteo, che ha raccolto le adesioni anche di molti esponenti politici della maggioranza del Consiglio comunale, da Rifondazione comunista ai Verdi fino al Pdci, si e' trasformato anche, in parte, in una manifestazione anti-Cofferati. E proprio grazie a questo, secondo Salizzoni, Cofferati riuscira' ancora una volta a conquistare le prime pagine dei quotidiani nazionali, operazione per la quale, a suo avviso, si sta da tempo adoperando. 'E' un professionista - prosegue Salizzoni - perche' riesce a farsi contestare anche da pochi. Quando toccava a me riempivano le piazze'. Ma l'ex vice sindaco chiarisce comunque che la cosa piu' importante e' che il tutto si svolga nella piu' assoluta tranquillita' . 'Sono sicuro che non succedera' nulla - dice - speriamo che tutto continui cosi' e che non accada quanto avvenuto in passato, quando furono distrutte parecchie vetrine'. 'Sicuramente gli ultimi atteggiamenti di Cofferati hanno favorito consapevolmente manifestazioni di questo genere'. e' questo il commento del consigliere comunale de 'La tua Bologna' Carlo Monaco, nell 'osservare dai portici di via Indipendenza la sfilata dei 'no global' che chiedono la scarcerazione di tre loro compagni. 'Non capisco cosa voglia ottenere - prosegue Monaco riferendosi al sindaco - accentuando il conflitto con Rifondazione. Mi sembra che voglia solo dimostrare che e' un uomo d'ordine ma Bologna non era una citta' dove regnava l'illegalita' ', aggiunge Monaco, sottolineando che Cofferati 'deve fare il sindaco e non lo sceriffo'.


Manifestazione contro l'arresto di tre disobbedienti. Nessun incidente, duri slogan contro il sindaco I no global sfidano Cofferati Duemila in corteo a Bologna, protesta sotto il Comune
MICHELE SMARGIASSI
BOLOGNA -
Il camion disobbediente, issando la bandiera dei pirati, punta dritto sul portone chiuso di Palazzo d'Accursio, il municipio merlato di Bologna, ma si ferma a un metro dall'impatto. Ed e' il riassunto perfetto di un pomeriggio che insieme evoca e scaccia i fantasmi di un altro conflitto fra 'movimenti' di ultrasinistra e sindaco, quello del funesto '77 bolognese. Succede a Bologna una cosa impensabile un anno fa: il primo corteo contro l'uomo dei grandi cortei. Lui fece tre milioni, loro saranno pochi piu' di duemila, ma per il sindaco Sergio Cofferati e' lo stesso una prova del fuoco. Superata senza bruciature. Nessuna vetrina rotta, due o tre scritte murali, fumogeni colorati e qualche fuoco d'artificio incongruo nel cielo azzurrissimo. Gliene hanno dette di tutti i colori, al sindaco che 'da quattro giorni tace sull'arresto dei nostri tre compagni', sul sindaco 'della legge e dell'ordine', che vieta perfino di bere la birra in strada. Ma hanno deciso, almeno per ora, di 'non alzare il livello dello scontro'. Forse perfino di dargli una possibilita' . Cofferati commentera' oggi, domenica. 'Recitera' l'Angelus', ironizza il capo disobbediente Luca Casarini, ma non e' cosi' vero che 'quel che dira' non ci interessa piu' perche' ha gia' parlato la piazza', come si sgola lo speaker Gianmarco De Pieri dagli altoparlanti. e' partita aperta a Bologna fra la sinistra dei movimenti e il sindaco. Ma sul campo gli sfidanti non fanno gol. Duemila sono pochi per una manifestazione 'nazionale' con benedizioni illustri, Bertinotti compreso, e il motivo piu' mobilitante che c'e': l'arresto di tre 'fratelli'. 'Cofferati la citta' ti grida: questo non e' il tuo cortile', ma non e' vero, non e' 'la citta' ' che grida, senza rinforzi forestieri i ribelli bolognesi avrebbero messo assieme poche centinaia di persone. La testa del corteo parla il dialetto di Casarini, 'Xe' riva' i compagni de Mila' n?', gli striscioni dicono: Marche, Reggio, Milano. Bologna, ce n'e' davvero poca. Si notano personalita' d'importazione, il no global Caruso, il cappellano ribelle don Vitaliano Della Sala, il segretario Fiom Cremaschi che spiega che 'legalita' non e' una parola di sinistra', qualche onorevole dei Verdi; ma non si vedono i firmatari piu' illustri dell'appello degli intellettuali cittadini per la liberazione dei tre arrestati. La Bologna del sabato sta sotto i portici. Solo un negozio su tre ha abbassato le saracinesche per prudenza: gli altri si fidano della tranquillita' del sindaco, e per i baristi e' una manna di bottigliette e gelati. I 'duri' dei collettivi sfilano davanti al McDonald di via Indipendenza, protetto da un muro di poliziotti corazzati, senza degnarlo di uno sguardo. Un nemico alla volta. Oggi lo 'schiaffo democratico e legalitario' e' per il Cinese, trasformato nel barbuto di una celebre birra, etichetta: 'Chiamami Peron'. Negli slogan il nome di Cofferati batte dieci a uno quelli del pm Giovagnoli e del procuratore De Nicola, bersagli ufficiali di questo corteo che vuole 'liberi subito' Carmine, Fabiano e Vittorio, i tre occupanti arrestati giorni fa con l'accusa di 'eversione dell'ordine democratico'. Il bersaglio grosso e' lui, il sindaco che chiede 'il rispetto della legalita' ', lui e tutto quello che per loro rappresenta: l'eterno volto 'repressivo' della sinistra istituzionale. 'I fascisti di sinistra sono fra noi', 'Nella citta' di Cofferati siamo tutti sovversivi'. Non e' il '77, ma un parallelo qualcuno lo tenta: 'Cofferati non Lama nessuno' dice un cartello, pero' lo capiscono solo i quarantenni. 'Se fosse un nuovo '77 non sarebbe andata cosi' liscia', commenta sollevato Valerio Monteventi, consigliere comunale di Rifondazione ma anche anima del Bologna social forum, quando, dopo tre ore a passo di lumaca per coprire un chilometro, il corteo si scioglie in piazza Maggiore. Con lui respirano i dirigenti locali di Rifondazione, che il corteo l'hanno fatto camminando sui vetri. 'Qui in mezzo non decidiamo niente, ma se succede qualcosa le conseguenze le paghiamo noi', sintetizza un consigliere di quartiere del Prc. Loro, che in Comune votano per Cofferati e oggi sono qui (ma senza il loro assessore) a sfilargli addosso, pensano che la loro missione sia 'non tagliare i ponti fra la sinistra istituzionale e quella dei movimenti', e rischiano di prenderle da entrambi. Si piazzano alla coda del corteo, pronti a intervenire o, alla peggio, a sfilarsi se degenera. Non succede, e il segretario cittadino Loreti, dopo aver tuonato davanti ai cronisti contro il sindaco, 'la smetta di parlare di legalita' , lo vede che non e' successo nulla', in disparte mormora impaziente 'si' pero' adesso andiamo tutti a casa'. Dal camion leggono un messaggio dal carcere degli arrestati: 'Legalita' non e' sinonimo di giustizia'; la piccola piazza intona 'Boo-logna li-be-ra' e finisce qui, nei confini della disprezzata 'legalita' '

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SOLIDARIETA' RACCOLTA
by @ Monday, May. 23, 2005 at 1:51 PM mail:

Acrobax project
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Area Antagonista Campana
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Officina della Resistenza SOciale
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csa godzilla
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SARS
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csa intifada
http://italy.indymedia.org/news/2005/05/794904.php

CRASH!occupato - M.A.O. - Copy.Riot Project
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Ricercatori Precari - Trieste
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Rete Universitaria
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xm24
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dep.bulk_fuori_controllo
http://italy.indymedia.org/news/2005/05/794280.php

LSO - csoa Gabrio
http://italy.indymedia.org/news/2005/05/793514.php

TdN_Ya Basta
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Circolo Universitario PRC - Giovani Comunisti
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[Bologna] Scarcerati i 3 compagni! Respinte accuse eversione!
by Black_Cat Sunday, May. 29, 2005 at 5:38 PM mail:

[Bologna] Scarcerati i 3 compagni! Respinte accuse eversione!
http://italy.indymedia.org/news/2005/05/800021.php

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