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DAL MANIFESTO"San Precario é un eversore "
by nabat Saturday, Apr. 02, 2005 at 9:16 AM mail:

DAL MANIFESTO " San Precario é un eversore "

Bologna accusa: «San Precario è un eversore»
Le indagini per una autoriduzione al cinema si chiudono con accuse pesanti. Coro di critiche
SARA MENAFRA
L'ha scritta grossa questa volta il pm di Bologna Paolo Giovagnoli. Ha messo sotto accusa un bel pezzo del movimento cittadino, dicendo per di più che agiscono con «finalità di eversione». Tutto per una autoriduzione al cinema. Roba che neppure negli anni `70 nessuno si sognava di qualificare come pericolosa per l'ordine dello Stato, sebbene succedesse spessissimo. Tutto è successo il 27 ottobre, quando durante le iniziative targate San Precario che attraversavano l'Italia, Disobbedienti Rete universitaria e Rdb hanno organizzato una settimana di azioni in città. La prima nella libreria «Mel» in pieno centro storico, talmente pacifica che il proprietario del locale - che ha immediatamente concesso uno sconto generalizzato - commentava con parole benevole spiegando che «i ragazzi hanno ragione» e che la «cultura dovrebbe costare meno per tutti». In serata la seconda azione, l'unica ad essere finita nell'indagine di Giovagnoli: un gruppo di circa 70 persone si è presenta al «Capitol», una multisala grande e piuttosto nota della città, ed è entrato nel cinema. Qualche maschera ha avuto un po' da ridire ma alla fine il proprietario, accorso subito dopo l'incursione, ha accordato la visione gratuita. A verbale con la Digos, l'uomo ha spiegato le intenzioni degli «invasori» molto chiaramente (anche se la trascrizione di polizia è un po' burocratese): «Mi spiegavano che la loro azione era da considerarsi dimostrativa, di carattere politico e mi promettevano qualora avessi consentito la visione del film di non tornare un'altra volta. [...] Lo sgombero poteva causare problemi, quindi ho concesso la visione gratuita». Alla fine non li ha nemmeno denunciati.

Ora però, il pm Paolo Giovagnoli - lo stesso che all'inizio delle indagini sulle nuove Br tenne in ballo per mesi una accusa contro l'ex Ucc Paolo Persichetti che poi si rivelò del tutto infondata - ha deciso di chiudere le indagini con accuse pesanti. Non tanto per i reati ipotizzati, che più di tanto gravi non avrebbero potuto essere (c'è comunque la «violenza privata» e la «turbativa di possesso di cose immobili»). Ma per quella aggravante della «finalità di eversione» legata al «movimento politico denominato San Precario» incredibile ma vera. Eppure il pm l'ha messa proprio lì, nell'atto conclusivo delle indagini come aggravante: «finalità di eversione consistente nell'uso della violenza e della minaccia per affermare le idee politiche e sostenere l'azione delle associazioni partecipanti insieme al movimento politico denominato San Precario».

Ci sarebbe da ridere, se non fosse che quell'aggravante aumenta tutte le pene della metà e che per violenza privata, ad esempio, la condanna può salire fino a sei anni di reclusione. «L'assurdità non toglie nulla alla gravità della faccenda - dice Luigi Marinelli delle Rdb - A Bologna per la prima volta viene incriminato il movimento San Precario in se, in tutte le sue espressioni. La procura di Bologna ai è fatto il salto di qualità che voleva Pisanu, che all'epoca ha subito additato le iniziative di San Precario». L'appuntamento per eccellenza dei precari (e il luogo di nascita di San Precario) è la May Day del 1 maggio a Milano. Prima ci saranno le iniziative a sostegno delle occupazioni delle case e contro gli sfratti previsti in tutta Italia e a Bologna.

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