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In contatto con Baghdad (48)
by robdinz Friday, Apr. 04, 2003 at 9:56 PM mail: robdinz@hotmail.com

Rosarita dalla Giordania.

Ho ricevuto pochi minuti fà queste impressioni dalla Giordania. L'autrice è una reporter indipendente che si trova ora in Giordania, a Shafa Badran, non lontano da Amman.
Il suo stile è asciutto, forse un pò "ruvido", ma rende molto bene lo spirito con il quale l'opinione pubblica araba vive questa crudele ed illegale guerra contro l'Iraq.
Per di più, Rosarita Catani,di evidente origine italiana, ci descrive le immagini trasmesse dalle televisioni arabe. Immagini che in Italia sono censurate, omesse, tagliate per la collusione che esiste tra i network televisivi nazionali
e la propaganda degli Stati Maggiori anglo-americani.
Altra spiegazione non c'è del perchè le immagini tv che Rai, Mediaset e la 7 ci trasmettono riprendendole dai canali arabi sono tutte uguali e funzionali al principio della "guerra giusta".
Grazie a Rosarita, che con una buona dose di coraggio e di onestà intellettuale ha acconsentito alla mia richiesta di rivelarsi pubblicamente. Come una reporter di razza.

Altre corrispondenze mi invierà Rosarita, con la quale sono in contatto quotidiano, e così come lei le scriverà, senza censureo mediazioni le proporrò quì.
Da questo formidabile punto di osservazione che è la Giordania.
r.

di Rosarita Catani
da Shafa Badran
Amman
Giordania

"4.4.03.- Il Re Abdallah di Giordania chiedeva al governo americano di far entrare le derrate alimentari che giacciono al confine Giordania – Iraq.
I responsabili hanno negato l’entrata di tali derrate che ad oggi giacciono ancora sul confine. Secondo fonti locali gli americani vorrebbero loro distribuire il cibo per non darlo a tutta la popolazione che ne ha bisogno.Qui inizia a far caldo ad Amman oggi erano 30°, mentre in Iraq si raggiungevano i 35° quindi tutto il cibo ed i medicinali che sono giacenti sul confine rischiano il deterioramento.
La televisione araba riporta che circa 1.500.000 della popolazione irachena è senza cibo, senza acqua.Oggi ad Amman sono scese in Piazza circa 15.000 persone a manifestare contro la guerra.
Una donna irachena, con il viso segnato dal dolore, senza neanche più lacrime nei suoi occhi per poter piangere i suoi morti, raccontava di aver perso i suoi figli e che gli altri due erano in Iraq. Dice: “Inshallah” (se Dio vuole) Saddam caccia gli americani fuori dalla nostra terra.Un’altra donna grida speriamo (inshallah) Bush si rompa in due e gli americani vadano fuori da queste terre. Un uomo piange: Basta! Dice urlando stanno ammazzando i nostri figli”.
La televisione araba continua ad inviare immagini e le notizie si susseguono. Gli americani sono arrivati all’aereoporto “Saddam Hussein” in Bagdad.
Saddam Hussein fa un annuncio per televisione e dichiara di voler bombardare l’aereoporto per non lasciarlo in mano americana. Altri bombardamenti sull’Iraq. Le bombe cadono sulla gente, sui palazzi civili. Le immagini che vediamo sono terribili. Una donna incinta morta mentre si recava con la macchina all’Ospedale per partorire a seguito del bombardamento. Un ragazzo ferito rischia di perdere la sua gamba. Un susseguirsi di notizie, una dopo l’altra.
La convenzione di Ginevra per gli americani non esiste.
Non rispettano diritti umani.
A Naief , un piccolo centro, si vedono i soldati americani che fermano una macchina con a bordo due civili iracheni. Vengono invitati a scendere. Dopo li maltrattano, vengono a forza spinti ed inginocchiati per terra, percossi sulla testa, perquisiti. Le perquisizioni proseguono nelle case. Gli uomini vengono presi, come capre e trasportati su camion.
La situazione più grave è a Basra (Bassora) dove manca acqua, luce elettrica, medicinali. C’è grave pericolo di epidemie.I bambini soprattutto non riusciranno a sopravvivere. Specialmente i più piccoli che hanno gravi forme di dissenteria e non ci sono medicine per curarli.Negli ospedali manca tutto. Manca l’anestesia, disinfettanti. Si stanno utilizzando delle bende racimolate per caso per medicare.
I bambini, che brutto vedere quei corpicini martoriati. Un bambino piccolo, avrà avuto circa tre anni, con il ventre aperto ed il braccio dilaniato. Non piange, non versa una lacrima, non grida e non chiede della mamma, non è morto è sveglio e si guarda intorno. I medici stanno tentanto di tutto per salvarlo. Senza guanti, le mani sporche di sangue per tamponare, per medicare.
Non posso vedere queste immagini."

di Rosarita Catani
da Shafa Badran
(Amman)
Giordania




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