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Ne santi ne volontari Siamo Lavoratori
by operatore sociale Tuesday, Oct. 31, 2006 at 12:48 AM mail:

Ne santi ne volontari Siamo Lavoratori Evil


Pensando alla figura dell’operatore sociale, oggi, comunemente si è assalit* da un turbinio di luoghi comuni e falsi miti. S’immaginano schiere di crocerossin* zelanti che con senso del sacrificio, marciano compatt* verso l’assistenza dei così detti: meno fortunati.
Ebbene siamo altro.



IMMAGINANDO UN ALTRO MONDO NECESSARIO


Pensando alla figura dell’operatore sociale, oggi, comunemente si è assalit* da un turbinio di luoghi comuni e falsi miti. S’immaginano schiere di crocerossin* zelanti che con senso del sacrificio, marciano compatt* verso l’assistenza dei così detti: meno fortunati.
Ebbene siamo altro.


Siamo uomini e donne, soggetti sociali , lavoratrici e lavoratori , precarie e precari con dei bisogni e dei sogni .

Abbiamo deciso di metterci in rete perché non ci sentiamo tutelati professionalmente, perché crediamo che non si possa tacere di fronte alle politiche sociali sciagurate, portate avanti indiscriminatamente dal centro destra come dal centro sinistra, che condizionano imprescindibilmente il nostro operato e ne stravolgono il senso.

Abbiamo deciso di metterci in rete per agire direttamente, in prima persona, sulle nostre vite, per portare una critica non mediata a questo sistema di cose, a conoscenza del fatto che l’essere operatori sociali rappresenti solamente l’aspetto peculiare di una totalità ben più complessa.

Questa totalità è la nostra vita, che non differisce da quella di altri milioni di soggetti, compresi quelli a cui diamo “assistenza”, tra i banchi dei supermercati-gioielleria , negli affitti impossibili ,nello stipendio che non basta mai, nell’ erosione costante dei diritti dei lavoratori, leggiamo il medesimo disegno vessatorio, contro il quale non è solo necessario dare battaglia ma è anche doveroso. Per questo abbiamo deciso di intervenire in maniera locale all’interno del territorio a noi più vicino , quello degli operatori sociali, mantenendo però uno sguardo globale, per non scadere in un ormai inutile settorialismo, che troppo spesso rischia di prendere la piega (e la piaga) di un becero paracorporativismo.

I continui tagli allo stato sociale stanno facendo il resto , destrutturando e devastando, tessuti sociali più o meno vasti, la sanità ,l’istruzione , e la nostra presenza come figura professionale sui territori, oggi sono messe pericolosamente in discussione da gare d’appalto al ribasso, cooperative pescecane, servizi sociali ridotti ai minimi termini con liste d’attesa di migliaia di casi, la scomparsa di qualsiasi progetto di prevenzione, interventi d’emergenza della durata di pochi mesi e di conseguenza risposte sempre più inadeguate a problematiche sempre più complesse…e il disagio che invece di diminuire si cronicizza.

Siamo uomini e donne ,soggetti sociali , lavoratrici e lavoratori , precari e precarie con dei bisogni e dei sogni.

Abbiamo deciso di metterci in rete per realizzarli.

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