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iniziativa di solidarietà a Officina 99 e contro la repressione
by Ag. Com. NoGlobalNET Wednesday, Jul. 19, 2006 at 7:12 PM mail:

LA MALAPIANTA…
ha radici profonde

Il giorno 14 Luglio 2006 alle 9.00 del mattino, un gruppo di carabinieri ha fatto irruzione all’interno di Officina 99. L’inattesa “visita” dei tutori del dis-ordine ha arrecato numerosi danni alla struttura del Centro Sociale: porte scassinate, vetri spaccati, il quadro elettrico divelto.
Il motivo dell’irruzione, probabilmente, la “pericolosa presenza” di alcune piante di Cannabis Indica presenti sul terrazzo, pubblicamente esposte da tempo come simbolo della campagna antiproibizionista che da anni viene condotta insieme a forze politiche e sociali della città.
Se, come crediamo, visto che ancora sull’irruzione grava tuttora un silenzio pesante delle autorità, la motivazione di questa “azione” è da individuarsi nella presenza di quelle piante, quali sono i motivi dell’accanimento contro le porte, finestre, attrezzature? Si trattava di una perquisizione o piuttosto di un’aggressione? Perché la banda di Carabinieri inviati da chissà quale solerte magistrato ha ben pensato di condire questo blitz con il furto di numerosi attrezzi da lavoro (trapani, giravite, un flex…) concludendo il tutto con l’apposizione di catenacci all’esterno della struttura? Sono queste le modalità con cui le forze dell’ordine pensano di attuare la vergognosa legge Fini – Giovanardi?
La posizione politica di Officina99 in merito a leggi come la Jervolino – Vassalli e quella disastrosa approvata dal Governo Berlusconi è chiara da anni e manifestata pubblicamente all’interno di una campagna che ogni anni culmina nella “Festa del Raccolto”, con la quale si prova a mobilitare le coscienze contro i disastrosi effetti delle politiche antiproibizioniste portate avanti da anni in questo Paese, effetti purtroppo visibili sulle nostre strade, tanto più in un quartiere come Gianturco, all’interno del quale Officina99 svolge da anni una battaglia contro la diffusione delle droghe "pesanti".
In questo quadro, pur senza conoscere ancora tutti gli elementi in grado di chiarire il blitz effettuato dalle forze dell’ordine nella mattina del 14 Luglio, rileviamo come le modalità alquanto singolari di questa operazione abbiano tutto il sapore di una chiara provocazione politica condotta contro chi, come Officina99 ha fatto della tenace opposizione alla legge Fini-Giovanardi un suo punto di forza.
Ci chiediamo se tra gli effetti ottenuti da questa legge che propone la galera come elemento risolutore della questione-droghe in Italia non ci sia anche la creazione di spazi di discrezionalità troppo ampi per le autorità di pubblica sicurezza, instaurando, di fatto, un contesto nel quale è più facile effettuare abusi come l’irruzione di Venerdì scorso, che più che di una semplice azione di polizia recano il sapore dell’intimidazione e della propaganda politica, come già accaduto ad altri spazi impegnati nella campagna antiproibizionista come il Livello 57 di Bologna.
Il tutto collegato ad un pesantissimo attacco repressivo che, a livello nazionale, negli ultimi anni, vede unito centro destra e centro sinstra nel colpire i centri sociali e le aree antagoniste; Basta ricordare negli ultimi giorni le pesantissime condanne nei confronti dei giovani compagni antifascisti arrestati a Milano e l'arresto di numerosi compagni effettuato negli ultimi giorni in Sardegna.
Quello che è certo è che non basterà questa provocazione squadrista a intimorire chi da anni, contro ogni repressione, ha portato avanti le sue battaglie con trasparenza, coraggio e determinazione.
Se le forze dell’ordine di questa città pensano di provocare un arretramento sul terreno delle lotte con episodi come questi, sono come sempre fuori strada. Le nostre scelte di libertà non si svendono.
Quelle piante che crescevano sul terrazzo di Officina99 sono il simbolo della libertà di autodeterminare la propria vita, contro un Potere che punta, invece, a invadere ogni campo delle nostre esistenze, per poterne pilotare le scelte, addomesticare il dissenso.
In quest’ottica la scelta di portare via quelle piante, magro bottino in una città in cui in ogni angolo si trovano chili di eroina e cocaina sotto gli occhi delle forze dell'ordine che in cambio di qualche bustarella sono pronti a non vedere, non ci fa paura.
Strappare quelle piante non basta a fermarci. Le piante “cattive” sono difficili da estirpare.
In 15 anni siamo stati con la nostra voglia di libertà la “malapianta” nel vostro giardino di soprusi e ingiustizia.
Quella malapianta ha radici profondissime.

Appuntamento a PIAZZA MONTEOLIVETO presso SKA VENERDI 21 LUGLIO ORE 18.00 per presidio di solidarietà a Officina 99 e contro la repressione.

CSOA Officina 99
Area Antagonista Campana


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