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documento dei movimenti bolognesi in merito alla street rave parade
by movimenti Wednesday, Jun. 21, 2006 at 2:03 AM mail:


IL DIVIETO NON HA LUOGO A PROCEDERE – QUESTA STREET SA DA FARE


Da diverse settimane gli amici di L57 hanno inaugurato in città una grande campagna di discussione, intesa a porre all’attenzione di tutti coloro i quali non hanno smesso di pensare la gravità culturale della legge Fini / Giovanardi, proibizionista ed assassina, e sui suoi nefasti effetti sociali.
Da qualche giorno L57 sta pagando sulla propria pelle i prezzi politici ed umani di questa battaglia, avendo avuto le proprie sedi, laboratori ed abitazioni perquisite pretestuosamente, Maria Pia, il proprio legale, condannata a pene pesantissime e diventata oggetto di una tragicomica inchiesta penale istruita dal Dott. Giovagnoli.
A questi amici va la più completa solidarietà ed il ringraziamento per avere la forza di continuare questa battaglia.

Suicidi ed omicidi, carcerizzazione del consumo, produzione di paura e l’introduzione di un regime di leggi speciali tipiche di un paese in guerra, sovraffollamento delle carceri giudiziarie prima ancora che dei rami penali ed il drammatico girone infernale sono i principi attivi della Legge Fini / Giovanardi.

Questa Legge è stata introdotta dal precedente Governo ed è aspettativa condivisa che essa venga abrogata immediatamente ed incondizionatamente dal nuovo.
La street parade è un importante occasione per aprire un dibattito alto e forte in città e nel Paese, rivolto a sostenere questo atto ed a rompere un muro di silenzio colpevole, per il quale le contraddizioni sociali possono essere sepolte nelle carceri ed il dissenso cancellato sotto montagne di atti giudiziari.

Gran parte delle forze politiche della città, anche di sinistra, si sono schierate contro la street. Esse sono trincerate dietro un moralismo bigotto per il quale la pulizia, l’ordine, la difesa del silenzio sarebbero valori e beni intoccabili. Bologna non è loro proprietà privata.

Il problema è squisitamente politico: il motivo scatenante la campagna politica e privata contro la street è che una parte di città ha deciso di appropriarsi del comando di Bologna proibendo di manifestare le proprie idee a cittadini,studenti, Centri Sociali, movimenti, associazioni, sacerdoti ed a tutti coloro che ritengono la città spazio di progetto, vita, relazione, cooperazione, conflitto e che sono uniti, nelle differenze, nel denunciare la maledizione del proibizionismo.

Chi ha in città ha la maggior parte della sua rappresentanza formale ritiene impropria ed indecente la street (10 ore di attraversamento del centro e della periferia) e, nel contempo, considera di fatto normali, leciti e del tutto tollerabili l’esistenza di un carcere etnico in via Mattei, la presenza di spacciatori di eroina nei quartieri della città [oggettivamente finanziati dalla legge Fini], l’attività dell’associazione a delinquere finalizzata all’estorsione dei Padroni di Casa, il sovraffollamento vessatorio del Carcere della Dozza, deturpazione ed inquinamento ambientale al di fuori dei parametri imposti dalla stessa Legge.
Contro la street questi signori sono accorpati nelle cordate più trasversali, sui secondi sono ignavi e pavidi.

Questa volta, però, qualcosa cambia come è giusto che sia quando la partita in gioco attiene quella strana e complessa parola chiamata democrazia.

Migliaia di noi, ribelli e democratici, consumatori ed autoproduttori, occupanti di case e Centri Sociali, operatori e cooperatori sociali sabato 1 luglio parteciperanno alla street e con le loro parole, musiche, corpi travolgeranno questa piccola parte ipocrita, dedicando la loro presenza in Piazza Maggiore alle ore 17.00 a Federico Aldrovandi morto a Ferrara il 25 settembre 2005 in circostanze ancora da chiarire dopo un fermo di polizia.

I firmatari di questo documento annunciano una conferenza stampa per giovedì 22 giugno alle ore 12, nel cortile interno del Comune di Bologna.


LIVELLO57
TPO
CRASH
XM24
VAG61
RETE UNIVERSITARIA
SCANDELLARA
collettivo PASSEPARTOUT
collettivo MAO
ASS. PENOMBRE (poeti art-attivisti)
OSVALDO

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