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Banlieue: una lotta all'ultimo sangue?
by smet Sunday, Jun. 04, 2006 at 9:07 AM mail:

Il primo sesso di Eric Zemmour

Noi francesi abbiamo rifiutato la soluzione da veri uomini, che rimandano
coloro che considerano inconsciamente dei rivali nella competizione per la
conquista delle femmine. Noi abbiamo preferito la dolcezza di una soluzione
femminile: l'accoglienza, l'integrazione. Questa parola divenne incanto,
religione, congiura. Sostituì il modello tradizionale francese
dell'assimilazione. Rinunciare ad assimilare gli immigrati e i loro figli,
era rinunciare a imporre loro virilmente la nostra cultura.
Davanti a questa ultima prova di debolezza francese così femminile, i figli
di questi immigrati preferivano riallaciarsi alla legge del loro padre
idealizzato, vendicarli. La loro madre li approvava, sarebbero stati la loro
vendetta. Per questo trasgredivano allegramente la legge francese. Quella
matrigna che odiavano. Loro saranno degli uomini in questa società di
«femminucce». Lo
«metteranno in culo» alla Francia. La Francia, questa «zoccola», questa
«puttana».
Loro, gli uomini. Bruceranno, distruggeranno, immoleranno, i simboli della
sua dolce protezione maternante: le scuole, i trasporti in comune, i
pompieri. Prenderanno a sassi i soli uomini che gli si manda contro per
difenderla: i poliziotti. Questi poliziotti che
«odiano». I soli che osano ancora affrontarli in un combattimento da uomini.
Una lotta dove é in gioco il dominio virile. Un combattimento che non può
essere che all'ultimo sangue.
L'aggressione commessa dai giovani Neri e Arabi di cui furono vittime i giovani Bianchi, durante la manifestazione liceale dell'8 marzo 2005, è una conseguenza della femminilizzazione: sono stati picchiati non tanto come ricchi e bianchi, ma come donnette da disprezzare. La feminilizzazione ha condotto anche ad una crisi identitaria tra i giovani Ebrei dei quartieri popolari, che hanno trovato una virilita per procura, sono sionisti.
Paradosso femminile
Le donne pervengono a guidare quando sono stati messi dei limiti di
velocità: fumano quando il tabacco uccide, ottengono la parità quando la
politica non serve più a nulla; votano a sinistra quando la Rivoluzione é
finita; diventano un argomento di marketing letterario quando la letteratura
é morente; scoprono il football quando la magia della mia infanzia é
diventata una cassa.
C'é una maledizione femminile che é l'inverso di una benedizione. Le donne
non distruggono, proteggono. Le donne non creano, fanno la manutenzione. Non
inventano, conservano. Non forzano, preservano.
Non trasgrediscono, civilizzano. Non regnano, spadroneggiano.
Femminilizzandosi, gli uomini si sterilizzano, si proibiscono ogni audacia,
ogni innovazione, ogni trasgressione, si accontentano di conservare.
Nelle altri parti del mondo, è diverso. Gli Americani, i cinesi, gli arabi
assumono la loro forza, la violenza, la guerra, la morte la virilità. Gli
uomini difendono gelosamente la loro dominazione e rifiutano che le donne
diventino come le europee. Per i musulmani l'influenza omosessuale è
designata chiaramente come una minaccia da sdradicare. Negli USA è nato
l'uomo femminilizzato, ma è anche negli USA dove è nata la reazione vigorosa
e mascolina. I neoconservatori vengono da Marte non da Venere. Di fronte a
questa evoluzione l'Europa e gli USA rischiano di allontanrsi. O allora come
al solito questa evoluzione sarà esportata in Europa? Questa rivoluzione si
farà in una maniera diversa. Nelle periferie europee, l'islamizzazione,
demografica e culturale, ha iniziato il suo lavoro di separazione rigorosa
dei sessi e di sottomissione delle donne. Alla domanda come mai i cristiani
europei si convertono all'islam, lo psicanalista e antropologo Malek Chebel
risponde: «Per la sua virilità»

http://www.fnac.com/shelf/Article.asp?PRID=1768183
http://www.marianne-en-ligne.fr/archives/e-docs/00/00/5A/D6/document_article_mar
ianne.phtml

Generazione cazzo (di Cécile Daumas - Libération)

Eric Zemmour, 47 anni, gironalista è l'autore di un pamphlet contro il
femminismo trionfante, alla gloria del macho all'antica.
Scrive "Le Premier Sexe", sulla femminilizzazione della società e deplora la
fine degli uomini virili, ha avuto recentemente l'onore dei mass-media,
indossando il ruolo di macho davanti alle femministe come Isabelle Alonso.
«Noi uomini siamo destinati a diventare delle donne qualsiasi. Non abbiamo
più il diritto di desiderare, di sedurre, di andare a caccia di pollastre.
Dobbiamo solo amare. Cerco di mordere i polpacci del politicamente corretto.
Quello che non si dice più nella nostra società del femminilmente corretto.»
Come il pediatra Aldo Naouri, di cui «condivide le idee al 2000 %», vuole
restaurare la monarchia patrena: il padre solo ed unico depositatio
dell'autorità. Ma chi è Eric Zemmour per avere tutte queste certezze? Gran
reporter al giornale Le Figaro, scruta da parecchi anni il mondo politico,
esclusivamente l'ala destra. Ammiratore del Chirac degli anni 70,
soprannominato «due minuti, compresa la doccia», che apriva i banchetti con:
«Alle nostre donne, ai nostri cavalli, e a coloro che li/le montano!»
Di origine ebraica, la sua famiglia ha vissuto a Drancy nella banlieue
parigina, sua madre, casalinga è una mamma chioccia, suo padre, autista di
ambulanze è di una severità estrema. Eric è educato nel culto della scuola e
nell'amore per la Francia, suo nonno, calzolaio, si ubriaca con lo champagne
quando il nipote vince il concorso per entrare a Scienze Politiche. Nel 1982
incontra sua moglie. Madre dei suoi tre figli, non è sottomessa, è
amministratrice giudiziaria. Eric Zemmour si vive come una specie in via
d'estinzione, l'uomo bianco e francese. Non sopporta la banlieue di oggi e
apprezza esclusivamente «i Neri e gli Arabi che amano la Francia e i
francesi». Difende a tutti i costi la distinzione dei sessi e non sa dove
collocare il desiderio omosessuale.
Zemmour giubila ad essere catalogato come «reazionario e antifemminista» e
si vanta di ricevere numerose lettere dalle donne, ma quando digitiamo il
suo nome su Google, Internet non ci propone in alto l'ultimo difensore dei
maschi, ma un certo Eric Zemmour «parrucchiere ed ambasciatore per l'Oréal».

http://www.liberation.fr/page.php?Article=376662

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