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Conferenza Stampa "Università: accusa di eversione per un'autoriduzione in mensa!&quo
by Vag Wednesday, Apr. 19, 2006 at 2:34 PM mail:

La registrazione completa della conferenza stampa di oggi per l'accusa di eversione intentata dalla procura di Bologna ad un gruppo di persone protagoniste dell'audoriduzione alla mensa universitaria del 19/04/05

audio: MP3 at 7.8 mebibytes

Il comunicato stampa e l'appello della Rete Universitaria

ANSA (CRO) - 19/04/2006 - 14.27.00 EVERSIONE PER BLITZ MENSA BOLOGNA;MOVIMENTO,FERMARE QUEL PM ZCZC0194/SXB YBO13371 R CRO S0B S41 QBXJ EVERSIONE PER BLITZ MENSA BOLOGNA;MOVIMENTO,FERMARE QUEL PM SEGRETARIO PROVINCIALE PRC SOLLECITA INTERVENTO UNIONE (ANSA) - BOLOGNA, 19 APR - ''C'e' un tentativo di criminalizzare il Movimento'' da parte della Procura e ''l' intera Unione deve intervenire sul caso Bologna'': E' il segretario provinciale del Prc Tiziano Loreti a dire quel che tutto l' universo del Movimento bolognese pensa dopo la quinta inchiesta della Procura, stavolta per un' autoriduzione alla mensa universitaria del 19 aprile 2005, nella quale viene ipotizzata l' aggravante dell' eversione dell' ordine democratico. L' inchiesta e' emersa venerdi' scorso con l' avviso di fine indagini contro 20 giovani e attivisti del Movimento, nove dei quali accusati con l' aggravante eversiva: fra i 20 (ma accusato solo di manifestazione non preannunciata, una contravvenzione) c'e' anche Loreti, che ha ricordato il duello sulla legalita' fra il suo partito e il sindaco Sergio Cofferati: ''Certamente - ha spiegato - non e' stata ininfluente la discussione sulla legalita', perche' Giovagnoli (il Pm dell' inchiesta, ndr) si e' buttato a capofitto''. E' il magistrato l' obiettivo principale della reazione dei ragazzi dei Centri sociali e dei Collettivi universitari, ma anche del consigliere indipendente di Rifondazione gia' portavoce del Bologna Social Forum, Valerio Monteventi: ''A Giovagnoli dobbiamo dire fermati - ha attaccato Monteventi - o altrimenti dobbiamo fermarlo politicamente. Serve uno strumento di riduzione del danno''. Il consigliere indipendente ha poi rispolverato ricordi del '77 bolognese, che visse in prima persona: ''Forse Giovagnoli dovrebbe fare l' avvocato dei calciatori come fece il giudice Catalanotti'', magistrato che indago' a lungo sui fatti del '77 bolognese. Monteventi ha poi lanciato l' idea di ''affiggere in citta' manifesti contro le iniziative di Giovagnoli''. (ANSA). NO/SCS 19-APR-06 14:23 NNN

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solidarietà
by GIOVANI COMUNISTI - CIRCOLO UNIVERSITARIO Wednesday, Apr. 19, 2006 at 11:10 PM mail:

Siamo vicini ai compagni colpiti da questa nuova ondata di repressione; ci sentiamo al loro fianco perché abbiamo condiviso quella splendida lotta contro la mensa dei privati; una lotta messa in campo per affermare con forza la necessità di restituire agli studenti un servizio sociale primario. Troviamo indegno l’ennesimo utilizzo, da parte della procura, dei decreti antiterrorismo. Un fatto enorme che traduce una mobilitazione partecipata, condivisa da tanti studenti e assolutamente responsabile, in “eversione dell’ordine democratico”. Oggi in ballo non c’è solo la difesa dei compagni colpiti; è in gioco la possibilità stessa delle lotte sociali di avere cittadinanza, di non essere ricattate da teoremi che niente hanno da spartire con la mobilitazione del movimento studentesco. Come comunisti esprimiamo la massima solidarietà agli studenti indagati.

GIOVANI COMUNISTI – CIRCOLO UNIVERSITARIO – PRC BOLOGNA

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dal sito del Domani
by info Thursday, Apr. 20, 2006 at 1:53 PM mail:

Autoriduzione in mensa, scontro Movimento-Procura

di Gianluca Rotondi



«Fermare quel pm che criminalizza le lotte sociali». Il Movimento dice basta e di fronte alla quinta inchiesta della Procura (stavolta per l’autoriduzione alla mensa universitaria di piazza Puntoni dell’aprile 2005) nella quale viene ipotizzata l’aggravante dell’eversione dell’ordine democratico, chiama in causa il Governo, quello nuovo.



La richiesta d’intervento «all’intera Unione sul caso Bologna», arriva dalle diverse anime che compongono l’antagonismo bolognese, ma non solo. È Tiziano Loreti, segretario provinciale di Rifondazione, a chiedere che la maggioranza si pronunci sull’«anomalia bolognese» diventata tale anche grazie, spiega Loreti, alla discussione sulla legalità a Palazzo D’Accursio: «Non è stato ininfluente il clima di quei giorni ed è chiaro che la Procura si è buttata a capofitto».



Valerio Monteventi, consigliere indipendente di Rifondazione, va giù duro: «A Giovagnoli (il pm titolare dell’inchiesta) dobbiamo dire fermati - ha attaccato il portavoce del Bologna Social Forum - o altrimenti dobbiamo fermarlo politicamente. Serve uno strumento di riduzione del danno».



L’obiettivo è il pm Paolo Giovagnoli, il magistrato che in questi anni ha associato il proprio nome alle inchieste che hanno fatto infuriare il movimento: «Quale è il progetto di Giovagnoli? Vuole essere il Calogero del terzo millennio?, come quel giudice che negli anni '70 individuava nell’Autonomia il gruppo sovversivo che mirava alla rivoluzione armata?».



Per il consigliere comunale indipendente di Rifondazione comunista, «queste forme di lotta non hanno nulla di eversivo e nessuno può dire di aver fatto parte del Movimento se non ha mai fatto un’azione di autoriduzione. Ma se si legge in questa forma di lotta politica un meccanismo eversivo, significa che in questa città c'è un problema di democrazia.



Forse Giovagnoli fa il gioco politico di qualcuno, ma deve smettere di utilizzare lo strumento giudiziario per colpire». Il consigliere indipendente ha poi rispolverato vecchi ricordi vissuti in prima persona: «Forse Giovagnoli dovrebbe fare l’avvocato dei calciatori come fece il giudice Catalanotti», magistrato che si occupò a lungo del ‘77 bolognese. La politica, dunque, ma anche iniziative personalizzate come i manifesti che il movimento vuole affiggere in città contro le iniziative del pm.


Non meno decisa la presa di posizione della “Rete universitaria” che il 19 aprile 2005, in piazza Puntoni, mise a segno il blitz alla mensa gestita dalla Concerta, «la mensa universitaria più cara d’Italia». Per Gennaro «quella della mensa fu un’autoriduzione che si svolse in maniera pacifica e che si inserisce in una campagna per il diritto allo studio che a Bologna viene negato, a partire dalla mensa più cara d’Italia, dove un pasto costa 6 euro. E’ una campagna che noi rivendichiamo e che continueremo a praticare». Per i prossimi giorni, infatti, la “Rete” ha annunciato iniziative nelle strade dell’ateneo per informare gli studenti.


Di «caso Bologna», da studiare e analizzare, hanno parlato anche i legali dei 20 indagati (tra questi compare anche Tiziano Loreti, ma solo per manifestazione non autorizzata, una contravvenzione). Secondo l’avvocato Andrea Ronchi non c'è corrispondenza fra ciò che si trova scritto negli atti dell’indagine, per esempio le note della Digos, e le parole scritte dal Pm nell’avviso di fine indagini: «A fronte di un episodio che non ha avuto momenti di tensione o comportamenti violenti - ha spiegato il legale - c'è un’imputazione pesante da parte del Pm con l’aggravante dell’eversione. I documenti parlano da soli».


Dell’applicabilità dell’aggravante dell’eversione ha parlato anche l’avvocato Marina Prosperi che ha ricordato come solo il 19 gennaio scorso («non certo dieci anni fa») la Cassazione abbia respinto la linea della Procura in un’altra inchiesta (per l’occupazione di uno stabile di via del Guasto) nella quale si contestava l’aggravante: «Il significato di eversione dell’ordine democratico, così scrive la Corte - ha detto Prosperi - non può limitarsi al solo concetto di azione politica violentà... ma deve necessariamente identificarsi nel sovvertimento dell’assetto costituzionale esistente, ovvero nell’uso di ogni mezzo di lotta politica che tenda a rovesciare il sistema democratico previsto dalla Costituzione, nella disarticolazione delle strutture dello Stato o, ancora, nella deviazione dei principi fondamentali che lo governanano». «Ormai - ha concluso il legale - nel mondo dei giuristi si fanno dei convegni su questa anomalia bolognese».

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