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[BO] Lo sguardo aperto della rivolta - per ricordare Francesco Lorusso
by Rete Universitaria Thursday, Mar. 09, 2006 at 10:49 PM mail: reteuniversitari.bo@inventati.org

SABATO 11 MARZO ore 10, via Mascarella (angolo v.Irnerio) per ricordare Francesco Lorusso

LO SGUARDO APERTO DELLA RIVOLTA

L'11 marzo del 1977 Francesco Lorusso, studente venticinquenne e militante di Lotta Continua,
viene ucciso in via Mascarella da un colpo di pistola alla schiena.
A sparare i carabinieri di Cossiga e Andreotti,
incaricati di reprimere un movimento di insubordinazione che si era
esteso e rafforzato in luoghi di socialità e in spazi di conflitto che attraversavano l'intero asse
metropolitano, risposta militare che, in pieno clima di "compromesso
storico", accomunò il potere nazionale al governo cittadino del Pci.
Dopo ventotto anni di silenzi e menzogne ricordiamo quell'omicidio di
Stato e quella rivolta, consapevoli però che non basta preservare il
ricordo: bisogna rivendicarne l'attualità. Restituire un ricordo al
presente, renderlo attuale, significa anche avere il coraggio di
rintracciare e rivendicare le linee di continuità che legano quelle lotte
con le nostre lotte, l'omicidio di Bologna con l'omicidio di Genova,
nell'orizzonte comune di una speranza; speranza oggi più urgente che mai.
Scrive nelle tesi di filosofia della storia Walter Benjamin:"Articolare
storicamente il passato non significa conoscerlo -come propriamente è
stato- . Significa impadronirsi di un ricordo come esso balena
nell'istante del pericolo." Il pericolo è quello della vittoria definitiva
del nemico. Un nemico che ancora "non ha smesso di vincere"; una vittoria
che passa attraverso la cancellazione dell'immagine degli sconfitti.
Proprio questa forza nientificante, che il potere ha rispetto al passato,
deve essere combattuta, anche preservando l'immagine autentica del passato
così come si presenta al soggetto storico nel momento del pericolo. Che è
sempre il momento della possibilità e della trasformazione.
Sono le immagini del 1977, come le immagini di Genova, a dover essere
protette da quel nemico che, seppure ha sparato, ucciso e represso, non
avrà la vittoria definitiva fino a quando ci sarà un presente che si
riconosce significato in quel passato, che in quella lotta vede un
capitolo della sua stessa lotta.
La memoria dell'alternativa, della sua possibilità, sia pure disattesa
dalla storia, è la base sulla quale continuare a lottare , con la
consapevolezza e la forza che provengono dall'esser parte di uno scontro
più vecchio di molte vite, il cui esito è ancora incerto. In molti
vorrebbero che gli anni '70 significassero solo il peso di una sconfitta,
soffocando nel silenzio quel molteplice e prezioso tessuto di esperienze
culturali e politiche. Noi crediamo invece che a questa storia del
silenzio e del potere vada contrapposta la memoria attiva e dinamica dei
vivi. La memoria degli attimi, giorni o mesi, in cui la Liberazione è
stata possibile, perché torni ad esserlo di nuovo.

Rete Universitaria

Assemblea ogni lunedì ore 21 al VAG di via Paolo Fabbri 110

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