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BIOTECH | Moratoria EU e hackers indiani
by pwd Sunday July 06, 2003 at 08:32 PM mail:  

La moratoria UE sul biotech e' finita: ora bastera' un'etichetta. Qual e' il futuro dei movimenti contro le multinazionali biotech?

L'Unione Europea sta cancellando la moratoria contro gli alimenti OGM. Ora, l'introduzione di cibi geneticamente modificati sarà permessa, anche se un contenuto OGM superiore allo 0.9% richiederà l'etichetta. Ma già si parla di deroghe per prodotti altrimenti vietati, ma di cui non sia ancora stata provata la nocività: è il principio adottato dalla F&D Administration americana, diversa dal principio di precauzione applicato finora dall'UE.

Nonostante le apparenze, l'abrogazione europea della moratoria è un alto passso avanti della lobby del biotech: finora, l'UE si era opposta all'introduzione massiccia di OGM, e non certo per ambientalismo. Più dei 2/3 delle coltivazioni mondiali biotech sono negli USA, infatti, questo fa sì che anche i fascisti come Alemanno preferiscano Bové a Bush. La nuova legge europea pare molto severa: per molte associazioni ambientaliste, è una vittoria, in quanto i consumatori saranno più informati. Ma la lotta si sposta ora sul terreno culturale, più favorevole agli yankee: le multinazionali biotech dovranno rendere innocua sul piano commerciale l'etichetta OGM, che all'inizio creerà qualche diffidenza nei consumatori. Dato che, oltre ad essere la patria del biotech, gli USA hanno inventato Topolino, Barbie e McDonald, probabilmente l'impresa non sarà impossibile.

Nel braccio di ferro tra movimenti anti-OGM europei e lobby biotech americana, la strada sembra segnata. E nel sud? Il secondo paese produttore di OGM è l'Argentina, la stessa che si solleva contro l'FMI. La Cina è quarta. In India, invece, la situazione è più complicata e interessante. Esiste una moratoria, ma Monsanto la viola dal 97, attraverso la controllata Mahyco che produce cotone BT, quello col pesticida incorporato. Contro le multinazionali ci sono molti movimenti contadini, che hanno mostrato al mondo il valore della biodiversità.

In India, poi, esistono gli hacker del gene. Imprese biotech violano le leggi sui brevetti e incrociano semi OGM e colture locali, in barba alle multinazionali. Il cotone BT, brevettato dalla Monsanto ma vietato in India, ora è prodotto localmente e le manifestazioni dei contadini (saranno gli stessi che protestano contro la Monsanto?) impediscono al governo di applicare la legge. Inoltre, ora il cotone biotech viene modificato dai singoli contadini e scambiato o rivenduto a prezzi irrisori rispetto alle varietà brevettate Monsanto. Ciò ha portato ad un paradosso: la Mahyco ha denunciato una di queste imprese, la Navbharat, per la violazione della moratoria sul Biotech!

Da un lato, questo significa che le colture OGM si stanno diffondendo senza regole, e con loro i danni all'ambiente, gli stessi che provocano le proteste contro la Monsanto. Ma dall'altro, fornisce un altro esempio, molto embrionale, di "Free Biotech". Come nell'informatica, anche la biotecnologia (in campo biologico, medico, farmaceutico) potrebbe un giorno essere liberata attraverso un processo di pirateria socialmente diffusa, primo passo verso la costruzione di una comunità biotech "open source" opposta al modello brevettuale attuale. Per intenderci, ciò che è successo con gli mp3, Linux e Indymedia contro i poteri forti di IBM e Microsoft. Se sopravviveremo agli esperimenti dei contadini indiani, forse un giorno li ringrazieremo.

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