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http://italy.indymedia.org/news/2005/07/840652.php Nascondi i commenti.

iniziative di solidarietà con gli arrestati
by csoaAskatasuna#TO Monday, Jul. 25, 2005 at 10:56 AM mail:

iniziative di solidarietà con gli arrestati

iniziative di solida...
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-martedì 26/7 dalle h.20.00 presidio al carcere delle vallete (capolinea del 3)
-giovedì 28 h.19.30 manifestazione cittadina concentramento ai giardini reali

APPELLO
http://italy.indymedia.org/news/2005/07/840252.php
MANIFESTO
http://italy.indymedia.org/news/2005/07/839295.php

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perche avete scelto il giovedi e non il sabato, dove c'e' piu' gente
by disoccupato Monday, Jul. 25, 2005 at 11:12 AM mail:

ma perche' avete deciso di fare l'iniziativa di giovedi,
e non di sabato, quando la partecipazione potrebbe essere
piu' numerosa????

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risp
by squatnow Monday, Jul. 25, 2005 at 11:31 AM mail:

Perchè poi la gente se ne va in vacanza a quanto pare...triste ma vero.

ps:non sono dell'aska se volevi una risp da parte loro ma c'ero alla riunione e il motivo è questo

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manca l'indizione
by z Monday, Jul. 25, 2005 at 2:22 PM mail:

Il corteo è indetto da Case occupate e centri sociali e dal Coord. antifascista Torinese ((barocchio squat - C.S.O.A. askatasuna - asilo occupato - fenix occupato - R.A.S.H. - tortuga squat - FAI (to) - C.S.A. murazzi - C.S.O.A. gabrio - L.S.O. - osservatorio ecologico sgomberato)

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appello per il corteo
by Centri Sociali e Case occupate coord antifa Tuesday, Jul. 26, 2005 at 9:14 AM mail:

Con l’operazione del 20 luglio 2005 che ha portato all’arresto di 7 compagni, all’inquisizione di altri 10 per devastazione, saccheggio, aggressione, resistenza e al sequestro del Fenix nella nostra città qualcosa è cambiato.
Siamo di fronte a degli arresti inconcepibili e denuncie sproporzionate rispetto ai fatti in sé contestati (disordini in pieno centro a seguito di una carica scomposta delle forze dell’ordine), non solo: ci troviamo di fronte a un “monstre” giudiziario in cui il PM Tatangelo cerca di unire avvenimenti diversi (contestazione sotto il cpt di c.so Brunelleschi, manifestazione antifascista del 18 giugno) provando a minacciare l’ipotesi di un reato associativo.
Siamo prossimi alle Olimpiadi e chi a vario titolo governa la città vuole ordine e pace sociale.
Ma non può esistere pace sociale all’interno di una città che mostra evidenti le sue pesanti contraddizioni e che di fatto è oggi immersa in una crisi che produce precarietà ed esclusione sociale. E che proprio per cancellare la crisi si riscopre vero e proprio laboratorio di repressione e criminalizzazione del dissenso. I migranti sono (anche grazie al clima di paure terroristiche costruito ad hoc) uno dei soggetti sociali più evidentemente esposti: braccati, rinchiusi nel lager di corso Brunelleschi, espulsi o uccisi durante le retate delle forze dell’ordine.

Perché a Torino si vuole imporre una svolta legalitaria, che in realtà tutela interessi particolari, e vuole annientare i bisogni materiali e le rivendicazioni sociali di cui si nutrono i conflitti che nel quotidiano fanno vivere forme di autogestione ed auto-organizzazione impossibili da mettere in scaletta nel grande show delle olimpiadi invernali. Gli spazi sociali sgomberati e l’accanimento giudiziario che colpisce ad ampio raggio tutti i settori del movimento antagonista sono tappe di questo percorso.
La repressione che ha duramente colpito tutto il movimento torinese rappresenta quindi in quest’ottica l’ennesimo segnale pubblico lanciato da chi tutela i poteri forti della città. E’ un segnale chiaro, che esige una risposta altrettanto chiara che intendiamo dare proprio sul terreno delle lotte sociali che si vorrebbero annientare.

Il conflitto non si arresta. Lo dice la Val di Susa con la sua opposizione popolare al TAV, lo dicono i migranti con le fughe e le lotte estreme nel lager di corso Brunelleschi, e lo vogliamo ribadire ancora una volta in piazza: non siamo disposti a fare nessun passo indietro in difesa dei bisogni collettivi, in difesa della nostra agibilità politica e sociale. E’ una battaglia che non può essere solo nostra, ma che deve riguardare la Torino dell’opposizione sociale, a cui chiediamo di scendere in piazza per riaffermare un diritto collettivo di resistenza.

Centri Sociali e Case occupate Torino
Coordinamento Antifascista

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