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IERI SERA ALLA FESTA DI LIBERAZIONE
by Danilo Saturday, Sep. 25, 2004 at 9:29 AM mail:

Non se po sentì, non se po vedè....

Vorrei fare un commento a titolo personale sulla serata di ieri presso lo stand "Un buon lavoro... un buon servizio alla festa di liberazione.

Si è fatto un bilancio sulle precedenti giornate del 10 e del 21 settembre. Più di qualcuno della federazione romana , autorevole, tra i presenti, ha ipotizzato che il 21 settembre il Coordinamento cittadino operatori sociali (cocittos) avesse preordinato e preparato un'azione di disturbo e boicottaggio della serata che vedeva ospiti Laurelli, Bartolucci, Bonadonna, Berliri ecc..
Vorrei dire che affermare con disinvoltura e pubblicamente queste cose tradisce uno spirito bacchettone e politicista di funzionario di partito e non di operatore sociale o formatore.
Il Cocittos ha partecipato costruttivamente il 29 maggio, alla sala degli Astalli, e il 10 e il 21 settembre alla Festa di Liberazione. C'è anche chi a titolo personale ha dato un contributo ai tavoli tematici.
Stupisce che gente così culturalmente preparata di Rifondazione non abbia fatto l'altra ipotesi più semplice: che la tensione scoppiata la sera del 21 sia semplicemente frutto di un malessere forte che esiste nel settore dei servizi alla persona. Malessere che non tutte le persone che ci lavorano possono autogovernare come sanno fare i tecnici della politica e i funzionari di partito.
E' ovvio che si tende a dare colpe agli altri per non dire che il grosso fallimento e tradimento, semmai ci fosse stato, sarebbe lo scollamento tra le intenzioni dichiarate dalla federazione romana del PRC con questa iniziativa e l'atteggiamento di latitanza, arroganza e omertà dimostrate finora dall'assessore al Lavoro dello stesso PRC.
Non venga a dire poi il responsabile del dipartimento lavoro della federazione che la presenza di striscioni contro i licenziamenti al dibattito del 10 settembre costituisce una contestazione nei confronti degli organizzatori.
La presenza di lavoratori dei canili, delle cooperative sociali, di organizzazioni sindacali di base, di persone licenziate selvaggiamente è stata composta e partecipativa. Senza queste componenti questa iniziativa sul welfare di rifondazione sarebbe stata un vero flop.

Rimane però la grande mistificazione della lingua biforcuta che qualcuno dovrebbe risolvere e spiegare ai cittadini e lavoratori: come si fa a promuovere questionari, a dichiarare di volere interrogarsi e interrogare sul welfare se poi l'assessore al lavoro, che è espressione del PRC nella Giunta comunale, se ne fotte altamente di quello che si dice e si dibatte e continua ad andare solo dove ci sono telecamere?

Grazie dell'attenzione
Dani

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