Dopo voci di corridoio deliranti, un po' di chiarezza sul presidio antifascista di piazza S. Francesco

NON UN PASSO INDIETRO CONTRO IL FASCISMO!

Lunedì 3 Aprile 2006 abbiamo presidiato piazza S. Francesco a Bologna.
La scelta della piazza è stata dettata dalla volontà di ribadire la nostra opposizione al fascismo e la nostra totale solidarietà e complicità con i/le compagni/e arrestati/e a Milano mentre si opponevano alla parata della Fiamma Tricolore.
Ci fa sorridere l’idea di un antifascismo democratico (quello di sindacati e partiti) che ripone la sua fiducia in uno stato che non si è mai in realtà del tutto liberato della struttura repressiva del regime, riciclandone l’organico (dai questori agli industriali) e le norme (codice penale- codice Rocco).
Non abbiamo nulla a che spartire con chi per calcoli elettorali e alleanze di comodo prende le distanze e condanna compagni/e, creando per propri interessi una scala di valori che divide in antifascisti “buoni” e “cattivi”.
Da Milano a S. Lazzaro a piazza del Nettuno, la falsa opposizione di queste forze “democratiche” ha creato un clima grazie al quale i neo-fascisti sono riusciti a sfilare (piazza Galvani); tutti poi a cantare vittoria ed a elargire condanne, per concludere questa tornata di campagna elettorale senza troppi problemi.

In questo clima si verificano due fatti che pare siano al centro dell’attenzione, seppur
con valutazioni contrastanti:

-L’ormai mitico block-notes di una balda giornalista, che si è vista privare lo scettro del suo potere diffamante e che ha creato non pochi imbarazzi in giunta e non.

-Il partecipato presidio di lunedì 3 aprile, lanciato in piazza S. Francesco e che ha visto una spontanea affluenza figlia della scontata delusione di chi, passato precedentemente al presidio di piazza del Nettuno, non ha voluto partecipare alla mal celata campagna elettorale.

Qui nascono le prime provocazioni delle forze dell’ordine, l’ingresso improvviso di svariate camionette cariche di sbirri visibilmente eccitati e schiumanti in assetto antisommossa e i relativi funzionari graduati.
Nonostante queste mosse alquanto chiare, la tensione è rimasta bassa fino a quando, a presidio finito, uno dei compagni passando davanti a un gruppetto di sbirri gli offre scherzosamente una sambuca.
Questo basta a far scattare uno sbirro che, seguito a ruota dai colleghi, afferra il compagno per i capelli e comincia a tirargli calci.
A questo punto i compagni rimasti accorrono immediatamente, s’innesca un tafferuglio quasi da bar, partono manganellate e altri calci.
La cosa finisce poco dopo con la consolazione di non aver visto un fuggi-fuggi generale, ma al contrario una risposta compatta ad un'aggressione poliziesca.

CONTRO GLI STRASCICHI DEL PASSATO REGIME ED I NUOVI FASCISMI, CI OPPONIAMO! NE’ DELEGA NE’ RAPPRESENTANZA!

Individualità solidali e antifasciste