ESTATE ROMANA = FESTIVAL DELLA PRECARIETA' ---Segue il testo del volantino/locandina che sta sia venendo diffuso in questi giorni all’esterno di varie iniziative dell’Estate Romana che sia fatto circolare fra vari giovani precari che lavorano all’interno delle stesse.
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ESTATE ROMANA? MA VAFF...!
L’Estate Romana è un fiore all’occhiello della giunta comunale guidata dal “progressista” (?!) Veltroni, che non manca occasione per cantarne le lodi. Ora, andiamo bene a vedere cosa è questa Estate Romana.
Anzitutto è una magnifica fabbrica di lavori precari. Decine e decine di impieghi, quasi sempre in nero – da chi lavora nel montare e smontare palchi a chi fa i biglietti, da chi lavora al bancone a chi diffonde i volantini. Un esercito di lavori precari (altro che lavoretti estivi! quasi tutti lavorano per mantenersi, e non si trova altro), dove quelli messi meglio hanno un contratto di formazione lavoro (e sono pure pochi). Il tutto sotto l’egida, con i finanziamenti e sotto la copertura del nostro Comune (curioso come un così grande agglomerato di evasioni fiscale, lavoro in nero, violazione di norme igieniche e via dicendo non sia oggetto di nessun controllo).
Dall’altra, è un magnifico esempio di mercificazione degli spazi metropolitani e della cultura. Intere piazze vengono “sequestrate” dall’Estate Romana, e anche solo per entrarvi deve pagare belle cifre (qualche anno fa, al Comune si vantavano di promuovere anzitutto iniziative gratuite – adesso hanno cambiato idea, e non si può certo dire che noi invece di soldi in tasca ne abbiamo di più). Vivere la città e la cultura in modo differente - fuori dalla logica commerciale del compro e quindi guardo/ascolto/ballo - magari rimanendo in giro a bere una birra oppure a fare spettacoli ed organizzare una proiezione in strada, è fuori dall’idea di questa amministrazione, anzi è da punire (basti pensare alla allucinante campagna sul “caos” nel centro storico la notte).
Insomma, questa benedetta Estate Romana ci sembra solo un festival del consumo e della precarietà. Un festival che subiamo sulla nostra pelle, da una parte sfruttati nel lavoro e dall’altra con sempre meno spazi sociali. Un Festival che ci siamo stufati di vedere osannare da tutti.
Stiamo facendo circolare questo volantino anche per sviluppare momenti di incontro e discussione sulle esperienze lavorative cui siamo costretti in questi mesi e sulla quotidianità della nostra vita nella metropoli sempre più alienante. Perchè siamo stufi di farci la guerra fra noi, ed invece vogliamo unirci per riprenderci i nostri spazi e opporci allo sfruttamento della precarietà.
alcuni giovani autorganizzati luglio 2004 - nikkiop@tiscalinet.it
CONTRO LA PRECARIETA’ DELLA VITA RIBELLARSI E’ NATURALE AUTORGANIZZARSI E’ NECESSARIO
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