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G8: DE SIMONE E RUSSO SPENA,PREOCCUPAZIONE PER PERQUISIZIONI
(ANSA) - ROMA, 20 FEB - Giovanni Russo Spena e Titti De Simone, deputati del Prc, contestano le perquisizioni compiute oggi nei centri sociali di diverse citta' in relazione alle indagine sui fatti del G8 a Genova. ''Le perquisizioni e le irruzioni di questa mattina in diversi centri sociali di Bologna, Torino, Firenze e Taranto'', sono ''preoccupanti'', secondo i parlamentari di Rifondazione, innanzitutto per ''le modalita' con cui sono state svolte'', con il ''sequestro di materiale, come hard disk e video, non inerente a Genova, e in assenza dei legali delle associazioni''. Ma ''ancor piu' preoccupante e' il clima politico in cui si si inseriscono queste operazioni'', affermano Russo Spena e De Simone, denunciando la ''ricerca di un clima di tensione'' e un' ''ondata repressiva contro i movimenti e le forme di autogestione''. A questo rischio, concludono i due parlamentari, ''abbiamo risposto presentando, insieme ai Verdi, un' interrogazione parlamentare ai ministri dell'Interno e della giustizia''. (ANSA).
G8:PERQUISITI CENTRI SOCIALI; INDYMEDIA NETWORK 'RETICOLARE'
(ANSA) - BOLOGNA, 20 FEB - Indymedia Italia e' nata a Bologna nel giugno 2000, nei giorni della mobilitazione contro l' Ocse. E' un network di giornalisti, videomaker e fotografi indipendenti. Alla base della filosofia del gruppo reticolare, che non ha una sede se non su Internet, una concezione orizzontale dei processi decisionali. Ogni risoluzione viene presa collettivamente e si lavora sempre in Rete. Indymedia Italia e' la versione nostrana del network autogestito nato a Seattle nel 1999 per testimoniare la prima grande protesta no global contro il World Trade Organization. Da allora e' diventato il mass medium dal basso - come si definisce il collettivo - e si e' fatto conoscere per avere filmato e seguito tutti gli avvenimenti del movimento no global, Genova compresa. Il fondatore della prima redazione italiana, quella di Bologna, e' stato Matteo Pasquinelli, con l' aiuto di Marco Trotta e di tutti coloro che hanno ripreso e filmato le manifestazioni anti-Ocse del 2000. Appoggiandosi al network nordamericano, dopo settimane di lavoro e' stato aperto il sito italiano su un server in Colorado. Base dichiarata del metodo di lavoro, la trasparenza. Garantita da un doppio processo dal basso: ogni decisione viene presa collettivamente attraverso la mailing list e chiunque puo' direttamente pubblicare sul sito internet (http//italy.indymedia.org). Ma indymedia ha anche una nuova modalita' operativa. Di solito chi riprende o registra un avvenimento e' accompagnato da un' altra persona, cui e' affidato il compito di portare immediatamente le cassette registrate al primo computer che possa mettere le immagini on line. Cosi' e' stato a Genova. E' una modalita' che garantisce immediatezza (manca il montaggio) ma anche che nulla vada perduto, distrutto o venga sequestrato. La filosofia degli 'indymediatici' non prevede alcun controllo delle notizie prima della loro pubblicazione: e' il cosiddetto 'open publishing'. La verifica avviene spontaneamente a posteriori, attraverso gli interventi di altri attivisti. In Italia esistono tre nuclei fissi di lavoro, tutti vicini all' area dei centri sociali: a Bologna il Teatro polivalente occupato, a Milano e Roma. Queste pero' non sono vere redazioni, ma il luogo in cui vengono risolti i problemi tecnici, come la gestione del cablaggio e del sito. Per il resto si comunica via internet o si organizzano redazioni mobili a seconda degli eventi da coprire (come e' stato fatto a Genova alla scuola Diaz). E questa nuova forma di informazione dal basso sembra avere sempre piu' lettori: a luglio, nel giorni del G8, si sono toccati picchi di 200.000 pagine visitate al giorno. (ANSA).
G8: PERQUISITI CENTRI SOCIALI; TPO, UN' AZIONE INUTILE (V. 'G8: PERQUISITA SEDE TPO BOLOGNA... DELLE 11) (ANSA) - BOLOGNA, 20 FEB - ''Una perquisizione inutile, alla ricerca di materiale gia' noto e gia' consegnato a chi sta indagando sul G8, messa a segno con modalita' scorrette e antiquate, quasi da 'taliban'''. Queste le reazioni raccolte al Teatro polivalente occupato di Bologna dopo la perquisizione. I militari, una settantina per i ragazzi del centro, sono entrati alle 8 su mandato di perquisizione emesso dalla Procura di Genova, nell' ambito dell' indagine contro ignoti ''relativa alle violenze commesse il 20 e il 21 luglio 2001 - si legge nel decreto in occasione del vertice del G8 ad opera di manifestanti e in loro pregiudizio''. La procura, che indaga sulle violenze e sulle devastazioni avvenute nelle vie del centro e nei complessi scolastici Diaz/Pascoli e Pertini, era alla ricerca del materiale audio-video raccolto da Indymedia, il network indipendente di informazione vicino ai 'no global'. La perquisizione sarebbe iniziata prima ancora che arrivasse il legale chiamato dall' unico ragazzo presente in quel momento al Tpo. I carabinieri sono entrati dopo aver divelto la rete di protezione del cortile del centro. Il legale e' arrivato alle 9.30, quando i militari avevano gia' iniziato ad accatastare il materiale che poi hanno prelevato. ''Hanno preso anche roba dei gruppi teatrali che lavorano qui e la nostra amministrazione commenta Domenico Mucignat, uno dei responsabili del centro cercavano filmati delle giornate di Genova: ma Indymedia ha gia' mandato tutto alla Procura di Genova, alla commissione parlamentare e perfino all' Onu''. Andrea Masu, l' unico ragazzo che si trovava all' interno del Teatro, e' anche un consulente tecnico del pool di avvocati del Genoa Social Forum. ''E' stato disponibile ad indicare dove fosse archiviato quanto cercavano prosegue Mucignat ma i carabinieri hanno preso tutte le unita' centrali dei computer. Bastava avere un computer portatile per fare una copia in back-up, invece hanno preso tutto fisicamente, una modalita' da 'taliban'''. Cospicuo quindi, e' stato sottolineato, il danno per il teatro e per i gruppi che vi lavorano: ''Arrivati in caserma abbiamo chiesto che ci venissero restituiti gli hard disk, dopo le analisi del perito ha commentato il legale che assiste il Tpo ma la procura ha chiesto che tutto venisse inviato a Genova''. E se quest' ultimo continua a ribadire che ''non ci sono indagati a Bologna e che l' operazione di questa mattina e' sostanzialmente corretta, anche se discutibile nelle modalita''', il collega Gastone Dall' Asen rileva che ''per perquisire dovevano aspettare l' avvocato. Stigmatizzo il modo: non cercavano armi e droga. Bastava una banale richiesta di esibizione del materiale, come e' stato fatto per il pool di registi coordinati da Maselli. Si poteva evitare di divellere porte e finestre e ribaltare scaffali''. ''Non mi hanno nemmeno fatto entrare chiedendo che esibissi il contratto di affitto rincalza Carlo Bottos, responsabile al Tpo per i rapporti col Comune - sono spariti anche materiali di teatro come parrucche, pistole e soldi finti'', oltre, fa sapere, ad un vibratore del sexyshop per sole donne che si trova all' interno del Teatro. ''E' un attacco grave all' informazione, fatto in contemporanea a Firenze, Torino e Taranto sottolinea uno dei responsabili dell' Indymedia Center di Bologna qui si e' ripetuto quanto avvenuto alla Diaz. Quando si mandano le forze dell' ordine a perquisire la sede di un organo di informazione e' una operazione fascista o stalinista. Chiediamo solidarieta' ai mezzi di informazione. Oggi capita a noi, domani potrebbe capitare a voi''. Nelle intenzioni dei responsabili del Tpo, oltre a voler ottenere la restituzione di quanto sequestrato, anche la possibile costituzione di parte civile in un procedimento penale. ''I parlamentari Titti De Simone e Mauro Bulgarelli hanno gia' presentato un' interpellanza dice Mucignat - Oggi saremo in piazza alla manifestazione sulla giustizia e il 2 marzo protesteremo contro i centri di permanenza temporanea con i forum sociali riuniti a Bologna'', mentre il 16 marzo a Roma Indymedia scendera' in piazza ''per una informazione libera''. Condanna per la ''brutale aggressione poliziesca'' al Tpo e' stata espressa anche dai dirigenti dei Verdi Filippo Boriani e Davide Celli, mentre il Prc di Bologna parla di ''gravissimo atto di intimidazione''.(ANSA).
G8: PERQUISITI CENTRI SOCIALI; CASARINI, SOLTANTO PROPAGANDA (V. 'G8: PERQUISITI CENTRI SOCIALI; L'ORDINE...' DELLE 13:36) (ANSA) - ROMA, 20 FEB - Un'operazione propagandistica per trasmettere un messaggio chiaro: le indagini sono sul movimento e non sui veri responsabili di quanto accaduto a Genova durante il G8 e cioe' le forze dell'ordine. Ne e' convinto Luca Casarini, leader delle tute bianche e dei no global italiani dopo le perquisizioni di oggi disposte dalla procura di Genova in alcuni centri sociali italiani. ''Sono convinto che ci sono stati a Genova aggrediti ed aggressori, proprio come dice Fini - ha detto Casarini - ma gli aggressori avevano la divisa di uno stato e gli aggrediti la faccia di gente comune. C'e' chi ha compiuto una violenza sistematica, scientifica e omicida e chi ha cercato di difendersi e per questo, in un caso, e' stato ucciso''. Secondo Casarini la ''mossa'' degli inquirenti e' quella di voler dividere il movimento. ''Ma questo gioco noi lo respingiamo - ha aggiunto il leader delle tute bianche - perche' sono convinto che la verita' che bisogna accertare e' una verita' molto grande e riguarda cosa e' accaduto alla nostra democrazia. Ho consegnato al Parlamento diversi video in cui si vedono carabinieri, con il volto ben riconoscibile, che picchiano selvaggiamente dei manifestanti. Mi chiedo perche' invece di perquisire i centri sociali non si indagano queste persone''. Le perquisizioni di oggi, dopo l'interrogatorio di ieri a Genova di Casarini e la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati della procura di Roma per istigazione alla diserzione, sono per i no global un segnale chiaro che il clima nei loro confronti sta diventando pesante. ''C'e' un comportamento da parte della magistratura paradossale - dicono - rispetto ad un inchiesta che dovrebbe avere come oggetto i responsabili delle violenze di stato avvenute a Genova. Violenze palesi e preordinate come risulta evidente dopo quanto avvenuto alla manifestazione, autorizzata, delle tute bianche del 20 luglio in via Tolemaide. Cariche e violenze che avevano un solo obiettivo, quello di far degenerare la manifestazione''.
G8: PERQUISITA SEDE COBAS TARANTO,'NON HANNO TROVATO NIENTE'
(ANSA) - BARI, 20 FEB - Anche la sede dei Cobas di Taranto e' stata perquisita oggi dai Ros sulla base di una ordinanza dei sostituti procuratore Andrea Canciani e Anna Canepa della procura di Genova. Lo ha reso noto il coordinamento provinciale dei Cobas precisando che l' ordinanza di perquisizione indicava come oggetto ''la ricerca e l' eventuale sequestro di materiale video sui fatti di Genova''. Naturalmente - e' detto nella nota - i carabinieri non hanno trovato niente e sono andati via''. Per i Cobas le perquisizioni compiute nei centri sociali in varie citta' italiane provano il tentativo del governo ''di eliminazione totale di ogni forma di liberta' di espressione e di opposizione''. ''Infatti quanto accaduto a Taranto si e' verificato contestualmente anche a Torino, Firenze e Bologna con il chiaro obiettivo - affermano i Cobas - di fare sparire tutto il materiale video che dimostra le responsabilita' delle forze dell' ordine durante le giornate di Genova, e intimidire tutte le forme di opposizione alle politiche di questo governo''. Per reagire a ''questa forma di intimidazione'' i Cobas di Taranto hanno organizzato per domani mattina una conferenza stampa nella quale ''verra' messa a disposizione degli organi di informazione una piu' completa documentazione sul gravissimo fatto di oggi ed in generale sul disegno politico che lo sottende''. (ANSA).
G8: PERQUISITI CENTRI SOCIALI; INTERROGAZIONE DEPUTATI VERDI 'AZIONE SPROPOSITATA E PER REPRIMERE REALTA' AUTOGESTITE' (ANSA) - BOLOGNA, 20 FEB - I deputati Verdi Paolo Cento e Mauro Bulgarelli hanno annunciato la presentazione di un' interrogazione ai ministri dell' Interno e della Giustizia, Scajola e Castelli, sulle modalita' delle perquisizioni nel centro sociale Tpo di Bologna e negli altri centri sociali in Italia. ''A distanza di molti mesi dai fatti del G8 di Genova - hanno detto i parlamentari - questa perquisizione nei confronti del Tpo di Bologna e degli altri centri sociali appare spropositata e tesa a creare ancora una volta un clima di repressione nei confronti delle realta' autogestite. Preoccupa che obiettivo di queste perquisizioni sia stata anche il circuito di Indimedia, che ha svolto nei giorni del G8 di Genova una funzione fondamentale di informazione democratica su quanto accadeva, testimoniando in diretta gli avvenimenti e fornendo utile documentazione allo stesso comitato parlamentare d' indagine sui fatti del G8''. (ANSA).
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