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Perquisizioni: aggiornamenti agenzie e notizie su interrogazioni parlamentari
by marijuana Monday, Mar. 04, 2002 at 7:17 PM mail: marijuana@inventati.org

.

G8: DE SIMONE E RUSSO SPENA,PREOCCUPAZIONE PER PERQUISIZIONI

(ANSA) - ROMA, 20 FEB - Giovanni Russo Spena e Titti De
Simone, deputati del Prc, contestano le perquisizioni compiute
oggi nei centri sociali di diverse citta' in relazione alle
indagine sui fatti del G8 a Genova.
''Le perquisizioni e le irruzioni di questa mattina in
diversi centri sociali di Bologna, Torino, Firenze e Taranto'',
sono ''preoccupanti'', secondo i parlamentari di Rifondazione,
innanzitutto per ''le modalita' con cui sono state svolte'', con
il ''sequestro di materiale, come hard disk e video, non
inerente a Genova, e in assenza dei legali delle associazioni''.
Ma ''ancor piu' preoccupante e' il clima politico in cui si si
inseriscono queste operazioni'', affermano Russo Spena e De
Simone, denunciando la ''ricerca di un clima di tensione'' e un'
''ondata repressiva contro i movimenti e le forme di
autogestione''. A questo rischio, concludono i due parlamentari,
''abbiamo risposto presentando, insieme ai Verdi, un'
interrogazione parlamentare ai ministri dell'Interno e della
giustizia''. (ANSA).

G8:PERQUISITI CENTRI SOCIALI; INDYMEDIA NETWORK 'RETICOLARE'

(ANSA) - BOLOGNA, 20 FEB - Indymedia Italia e' nata a Bologna
nel giugno 2000, nei giorni della mobilitazione contro l' Ocse.
E' un network di giornalisti, videomaker e fotografi
indipendenti. Alla base della filosofia del gruppo reticolare,
che non ha una sede se non su Internet, una concezione
orizzontale dei processi decisionali. Ogni risoluzione viene
presa collettivamente e si lavora sempre in Rete.
Indymedia Italia e' la versione nostrana del network
autogestito nato a Seattle nel 1999 per testimoniare la prima
grande protesta no global contro il World Trade Organization. Da
allora e' diventato il mass medium dal basso - come si definisce
il collettivo - e si e' fatto conoscere per avere filmato e
seguito tutti gli avvenimenti del movimento no global, Genova
compresa. Il fondatore della prima redazione italiana, quella di
Bologna, e' stato Matteo Pasquinelli, con l' aiuto di Marco
Trotta e di tutti coloro che hanno ripreso e filmato le
manifestazioni anti-Ocse del 2000. Appoggiandosi al network
nordamericano, dopo settimane di lavoro e' stato aperto il sito
italiano su un server in Colorado. Base dichiarata del metodo di
lavoro, la trasparenza. Garantita da un doppio processo dal
basso: ogni decisione viene presa collettivamente attraverso la
mailing list e chiunque puo' direttamente pubblicare sul sito
internet (http//italy.indymedia.org).
Ma indymedia ha anche una nuova modalita' operativa. Di
solito chi riprende o registra un avvenimento e' accompagnato da
un' altra persona, cui e' affidato il compito di portare
immediatamente le cassette registrate al primo computer che
possa mettere le immagini on line. Cosi' e' stato a Genova. E'
una modalita' che garantisce immediatezza (manca il montaggio)
ma anche che nulla vada perduto, distrutto o venga sequestrato.
La filosofia degli 'indymediatici' non prevede alcun controllo
delle notizie prima della loro pubblicazione: e' il cosiddetto
'open publishing'. La verifica avviene spontaneamente a
posteriori, attraverso gli interventi di altri attivisti.
In Italia esistono tre nuclei fissi di lavoro, tutti vicini
all' area dei centri sociali: a Bologna il Teatro polivalente
occupato, a Milano e Roma. Queste pero' non sono vere redazioni,
ma il luogo in cui vengono risolti i problemi tecnici, come la
gestione del cablaggio e del sito. Per il resto si comunica via
internet o si organizzano redazioni mobili a seconda degli
eventi da coprire (come e' stato fatto a Genova alla scuola
Diaz). E questa nuova forma di informazione dal basso sembra
avere sempre piu' lettori: a luglio, nel giorni del G8, si sono
toccati picchi di 200.000 pagine visitate al giorno. (ANSA).

G8: PERQUISITI CENTRI SOCIALI; TPO, UN' AZIONE INUTILE
(V. 'G8: PERQUISITA SEDE TPO BOLOGNA... DELLE 11)
(ANSA) - BOLOGNA, 20 FEB - ''Una perquisizione inutile, alla
ricerca di materiale gia' noto e gia' consegnato a chi sta
indagando sul G8, messa a segno con modalita' scorrette e
antiquate, quasi da 'taliban'''. Queste le reazioni raccolte al
Teatro polivalente occupato di Bologna dopo la perquisizione.
I militari, una settantina per i ragazzi del centro, sono
entrati alle 8 su mandato di perquisizione emesso dalla Procura
di Genova, nell' ambito dell' indagine contro ignoti ''relativa
alle violenze commesse il 20 e il 21 luglio 2001 - si legge nel
decreto in occasione del vertice del G8 ad opera di
manifestanti e in loro pregiudizio''. La procura, che indaga
sulle violenze e sulle devastazioni avvenute nelle vie del
centro e nei complessi scolastici Diaz/Pascoli e Pertini, era
alla ricerca del materiale audio-video raccolto da Indymedia, il
network indipendente di informazione vicino ai 'no global'.
La perquisizione sarebbe iniziata prima ancora che arrivasse
il legale chiamato dall' unico ragazzo presente in quel momento
al Tpo. I carabinieri sono entrati dopo aver divelto la rete di
protezione del cortile del centro. Il legale e' arrivato alle
9.30, quando i militari avevano gia' iniziato ad accatastare il
materiale che poi hanno prelevato. ''Hanno preso anche roba dei
gruppi teatrali che lavorano qui e la nostra amministrazione
commenta Domenico Mucignat, uno dei responsabili del centro
cercavano filmati delle giornate di Genova: ma Indymedia ha gia'
mandato tutto alla Procura di Genova, alla commissione
parlamentare e perfino all' Onu''.
Andrea Masu, l' unico ragazzo che si trovava all' interno
del Teatro, e' anche un consulente tecnico del pool di avvocati
del Genoa Social Forum. ''E' stato disponibile ad indicare dove
fosse archiviato quanto cercavano prosegue Mucignat ma i
carabinieri hanno preso tutte le unita' centrali dei computer.
Bastava avere un computer portatile per fare una copia in
back-up, invece hanno preso tutto fisicamente, una modalita' da
'taliban'''. Cospicuo quindi, e' stato sottolineato, il danno
per il teatro e per i gruppi che vi lavorano: ''Arrivati in
caserma abbiamo chiesto che ci venissero restituiti gli hard
disk, dopo le analisi del perito ha commentato il legale che
assiste il Tpo ma la procura ha chiesto che tutto venisse
inviato a Genova''.
E se quest' ultimo continua a ribadire che ''non ci sono
indagati a Bologna e che l' operazione di questa mattina e'
sostanzialmente corretta, anche se discutibile nelle
modalita''', il collega Gastone Dall' Asen rileva che ''per
perquisire dovevano aspettare l' avvocato. Stigmatizzo il modo:
non cercavano armi e droga. Bastava una banale richiesta di
esibizione del materiale, come e' stato fatto per il pool di
registi coordinati da Maselli. Si poteva evitare di divellere
porte e finestre e ribaltare scaffali''. ''Non mi hanno nemmeno
fatto entrare chiedendo che esibissi il contratto di affitto
rincalza Carlo Bottos, responsabile al Tpo per i rapporti col
Comune - sono spariti anche materiali di teatro come parrucche,
pistole e soldi finti'', oltre, fa sapere, ad un vibratore del
sexyshop per sole donne che si trova all' interno del Teatro.
''E' un attacco grave all' informazione, fatto in
contemporanea a Firenze, Torino e Taranto sottolinea uno dei
responsabili dell' Indymedia Center di Bologna qui si e'
ripetuto quanto avvenuto alla Diaz. Quando si mandano le forze
dell' ordine a perquisire la sede di un organo di informazione
e' una operazione fascista o stalinista. Chiediamo solidarieta'
ai mezzi di informazione. Oggi capita a noi, domani potrebbe
capitare a voi''.
Nelle intenzioni dei responsabili del Tpo, oltre a voler
ottenere la restituzione di quanto sequestrato, anche la
possibile costituzione di parte civile in un procedimento
penale. ''I parlamentari Titti De Simone e Mauro Bulgarelli
hanno gia' presentato un' interpellanza dice Mucignat - Oggi
saremo in piazza alla manifestazione sulla giustizia e il 2
marzo protesteremo contro i centri di permanenza temporanea con
i forum sociali riuniti a Bologna'', mentre il 16 marzo a Roma
Indymedia scendera' in piazza ''per una informazione libera''.
Condanna per la ''brutale aggressione poliziesca'' al Tpo e'
stata espressa anche dai dirigenti dei Verdi Filippo Boriani e
Davide Celli, mentre il Prc di Bologna parla di ''gravissimo
atto di intimidazione''.(ANSA).

G8: PERQUISITI CENTRI SOCIALI; CASARINI, SOLTANTO PROPAGANDA
(V. 'G8: PERQUISITI CENTRI SOCIALI; L'ORDINE...' DELLE 13:36)
(ANSA) - ROMA, 20 FEB - Un'operazione propagandistica per
trasmettere un messaggio chiaro: le indagini sono sul movimento
e non sui veri responsabili di quanto accaduto a Genova durante
il G8 e cioe' le forze dell'ordine. Ne e' convinto Luca
Casarini, leader delle tute bianche e dei no global italiani
dopo le perquisizioni di oggi disposte dalla procura di Genova
in alcuni centri sociali italiani.
''Sono convinto che ci sono stati a Genova aggrediti ed
aggressori, proprio come dice Fini - ha detto Casarini - ma gli
aggressori avevano la divisa di uno stato e gli aggrediti la
faccia di gente comune. C'e' chi ha compiuto una violenza
sistematica, scientifica e omicida e chi ha cercato di
difendersi e per questo, in un caso, e' stato ucciso''.
Secondo Casarini la ''mossa'' degli inquirenti e' quella di
voler dividere il movimento. ''Ma questo gioco noi lo
respingiamo - ha aggiunto il leader delle tute bianche - perche'
sono convinto che la verita' che bisogna accertare e' una
verita' molto grande e riguarda cosa e' accaduto alla nostra
democrazia. Ho consegnato al Parlamento diversi video in cui si
vedono carabinieri, con il volto ben riconoscibile, che
picchiano selvaggiamente dei manifestanti. Mi chiedo perche'
invece di perquisire i centri sociali non si indagano queste
persone''.
Le perquisizioni di oggi, dopo l'interrogatorio di ieri a
Genova di Casarini e la notizia della sua iscrizione nel
registro degli indagati della procura di Roma per istigazione
alla diserzione, sono per i no global un segnale chiaro che il
clima nei loro confronti sta diventando pesante. ''C'e' un
comportamento da parte della magistratura paradossale - dicono -
rispetto ad un inchiesta che dovrebbe avere come oggetto i
responsabili delle violenze di stato avvenute a Genova. Violenze
palesi e preordinate come risulta evidente dopo quanto avvenuto
alla manifestazione, autorizzata, delle tute bianche del 20
luglio in via Tolemaide. Cariche e violenze che avevano un solo
obiettivo, quello di far degenerare la manifestazione''.

G8: PERQUISITA SEDE COBAS TARANTO,'NON HANNO TROVATO NIENTE'

(ANSA) - BARI, 20 FEB - Anche la sede dei Cobas di Taranto e'
stata perquisita oggi dai Ros sulla base di una ordinanza dei
sostituti procuratore Andrea Canciani e Anna Canepa della
procura di Genova.
Lo ha reso noto il coordinamento provinciale dei Cobas
precisando che l' ordinanza di perquisizione indicava come
oggetto ''la ricerca e l' eventuale sequestro di materiale video
sui fatti di Genova''. Naturalmente - e' detto nella nota - i
carabinieri non hanno trovato niente e sono andati via''.
Per i Cobas le perquisizioni compiute nei centri sociali in
varie citta' italiane provano il tentativo del governo ''di
eliminazione totale di ogni forma di liberta' di espressione e
di opposizione''. ''Infatti quanto accaduto a Taranto si e'
verificato contestualmente anche a Torino, Firenze e Bologna con
il chiaro obiettivo - affermano i Cobas - di fare sparire tutto
il materiale video che dimostra le responsabilita' delle forze
dell' ordine durante le giornate di Genova, e intimidire tutte
le forme di opposizione alle politiche di questo governo''.
Per reagire a ''questa forma di intimidazione'' i Cobas di
Taranto hanno organizzato per domani mattina una conferenza
stampa nella quale ''verra' messa a disposizione degli organi di
informazione una piu' completa documentazione sul gravissimo
fatto di oggi ed in generale sul disegno politico che lo
sottende''. (ANSA).

G8: PERQUISITI CENTRI SOCIALI; INTERROGAZIONE DEPUTATI VERDI
'AZIONE SPROPOSITATA E PER REPRIMERE REALTA' AUTOGESTITE'
(ANSA) - BOLOGNA, 20 FEB - I deputati Verdi Paolo Cento e
Mauro Bulgarelli hanno annunciato la presentazione di un'
interrogazione ai ministri dell' Interno e della Giustizia,
Scajola e Castelli, sulle modalita' delle perquisizioni nel
centro sociale Tpo di Bologna e negli altri centri sociali in
Italia.
''A distanza di molti mesi dai fatti del G8 di Genova - hanno
detto i parlamentari - questa perquisizione nei confronti del
Tpo di Bologna e degli altri centri sociali appare spropositata
e tesa a creare ancora una volta un clima di repressione nei
confronti delle realta' autogestite. Preoccupa che obiettivo di
queste perquisizioni sia stata anche il circuito di Indimedia,
che ha svolto nei giorni del G8 di Genova una funzione
fondamentale di informazione democratica su quanto accadeva,
testimoniando in diretta gli avvenimenti e fornendo utile
documentazione allo stesso comitato parlamentare d' indagine sui
fatti del G8''. (ANSA).

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